Lungo il ritorno a L’aquila la pioggia ci ha fatto compagnia . In viaggio tutti diventiamo dei bambini con gli occhi appesi al finestrino. La differenza tra loro e i grandi si può leggere come una moneta le cui facce, opposte, rappresentano lo stupore e la malinconia o meglio, la capacità di lasciarsi stupire e il desiderio che qualcosa stupisca ancora sbucando dalle gole delle montagne , da un tramonto infuocato o da un mare che segna l’orizzonte…E poi lo scorrere veloce dei paesaggi regala un volo di liberazione che inizia sussurrando ’’Lascia tutto dietro. Questo momento è per te!...Stupisciti!’’. Se a questo aggiungi il potere lavante della pioggia che picchietta , scorre e cancella potresti rischiare di stupirti davvero! Oggi credo di aver fatto una ‘’scoperta metereologica’’. Mi ha sorpreso un fenomeno che non ho mai visto prima : l’acqua scava le nuvole e ricompare come righe verticali, sotto di esse. Quasi a volersele portare via. Lasciare casa mette sempre un po’ di tristezza. Ce l’avrò fatta a lasciarmi sorprendere?…o forse il Cielo, leggendo quella tristezza, ha voluto sorprendere me per regalarmi il sereno? Chissà!...Vorrei tanto, per un secondo, esser tornata bambina!
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