lunedì 25 maggio 2015

Intervista ad Alessandro Mele from RTL 102.5 - Alberto Zuccalà






CHI E’ ALESSANDRO MELE?
UNA PERSONA NORMALE.  NELLA VITA PRIVATA SONO SOLITARIO, CURIOSO E  SPERO UNA BRAVA PERSONA. NELL’AMBITO LAVORATIVO, SONO SVEGLIO, STRONZO E PRECISO. SONO SALENTINO E NON SONO A MILANO PER GIOCARE.
LAVORO IN RADIO DA 16 ANNI E MI OCCUPO DI CONTENUTI PER LA REDAZIONE GIORNALISTICA DI RT L 102.5 ,   SONO UN DJ, ORGANIZZO EVENTI, HO UN MIO RADIO SHOW MA ANCHE  BRAND ( HOUSE OF FRANKIE ) CHE  RACCONTA LA STORIA DELLA HOUSE MUSIC ATTRAVERSO LA VOCE DEI PROTAGONISTI DI QUESTO GENERE MUSICALE.

COME INIZIA LA TUA PASSIONE PER LA MUSICA?
SONO CRESCIUTO IN UNA FAMIGLIA DI ARTISTI, MIO PADRE DISEGNA OPERE CON LA TECNICA DEL CARBONCINO, MIO FRATELLO PIU’ GRANDE 4 ANNI DI ME, E’ UNO DEI DJ PIU’ AFFERMATI IN PUGLIA E FIN DA PICCOLO, VEDENDOLO MIXARE HO IMPARATO LA TECNICA DEL MIXAGGIO DEI VINILI.A 16 ANNI LA MIA PRIMA GARA DI DJ IN UNA DISCOTECA FAMOSA DEL SALENTO E A 17 ANNI IL PRIMO PROGRAMMA IN RADIO PRODOTTO TOTALMENTE DA ME, SILVER SAT, UN PROGRAMMA DI RELAXING MUSIC IN ONDA SU UNA RADIO LOCALE.

RTL 102.5 E’ LA RADIO PER CUI LAVORI, DA FUORI POSSIAMO SOLO IMMAGINARLI, TU DACCENE CONFERMA: QUALI SONO I MOMENTI PIU’ BELLI DI UN LAVORO IN RADIO?
LAVORARE IN UNA RADIO E’ UNA FORTUNA , SE POI LAVORI NELLA PRIMA RADIO D’ITALIA TI RENDI CONTO CHE  QUELLO CHE FAI  GIORNALMENTE E’ DAVVERO IMPORTANTE PERCHE’ SONO MILIONI LE PERSONE CHE ASCOLTANO RTL 102.5 OGNI GIORNO.
I MOMENTI PIU’ BELLI SONO LEGATI AI DIVERSI OBIETTIVI LAVORATIVI CHE TI PONI E CHE RIESCI A RAGGIUNGERE, MOLTE VOLTE IGNORATI  MA CHE RIMANGONO DENTRO DI TE PER SEMPRE .

C’E’ UN INCONTRO, UNA PAROLA, UN MOMENTO DELLA TUA VITA DA DJ CHE RICORDERAI CON PARTICOLARE EMOZIONE?
I MIGLIORI RICORDI SONO QUELLI LEGATI AL RAPPORTO CON PROPRIETARI DI DISCOTECA E PR. NON MI SONO MAI PIEGATO A NESSUNO ED HO CONTINUATO A FARE QUELLO CHE RITENEVO GIUSTO, FACENDO BALLARE LA MIA MUSICA A MIGLIAIA DI PERSONE  OGNI SETTIMANA. LA COERENZA HA UN CARO PREZZO , MA CON IL TEMPO, TUTTO TORNA DIETRO. NON DIMENTICHIAMOCI CHE SIAMO IN ITALIA, DOVE IN DISCOTECA I RAGAZZI VANNO PER   BOTTIGLIE DA 200 EURO DI CHAMPAGNE , FIACCOLE E RAGAZZE IMMAGINE AI TAVOLI..PER FORTUNA  IN ALCUNI CASI, RARI, NON E’ COSI’.



C’E’ UN GRUPPO OPPURE UN CANTANTE CHE SEGUI ED ESULA DAL GENERE DI MUSICA IN CUI SEI IMPASTATO?
I MIEI AMICI NEGRAMARO. ADORO TUTTA LA MUSICA , MA LORO  OLTRE AD ESSERE AMICI, SONO PROFESSIONISTI E SECOND OME TRA I PIU’ IMPORTAN TI DELLA MUSICA ITALIANA CONTEMPORANEA.

SEI UN SPECIALE “SOUND DESIGNER”, DALLA CONSOLLE  DEL TUO “RTL GROOVE”, RISPONDICI:  COME STA CAMBIANDO LA MUSICA NEGLI ANNI?
L’HOUSE MUSIC NON  MORIRA’ MAI  , PURTROPPO QUELLO CHE MI RATTRISTA E’ CHE I GIOVANI NON CONOSCANO LA STORIA DEI PIONIERI CHE HANNO CREATO  LA NIGHTLIFE. IO DA PICCOLO    HO STUDIATO E CONOSCEVO LA MUSICA ANNI 70 – 80 . DETTO QUESTO NON POTEVO COMPETERE CON CHI L’HA VISSUTA IN QUEGLI ANNI, PERO’ ERO DAVVERO APPASSIONATO.  E  TUTTO E’ INIZIATO DA LI. OGGI INVECE ESISTONO SISTEMI PER PRODURRE MUSICA  CON UN PC, METTERE IN SYNCH LE TRACCE…INSOMMA, UN BAMBINO DI 5 ANNI A POTREBBE  SUONARE IN UN FESTIVAL CON 100 MILA PERSONE CON SISTEMI AUTOMATIZZATI.

 C’E’ SPAZIO PER TUTTI NELL’ERA DI INTERNET OPPURE L’AFFOLLAMENTO DI MASSA HA PRECLUSO TANTE POSSIBILITA’ A MOLTI NUOVI DJ?
RIPETO, BISOGNA STUDIARE E RISPETTARE I PIONIERI . SENTO TANTI GIOVANI PROMETTENTI MA CHE NON CONOSCONO ALCUNI NOMI CHE HANNO CONTRIBUITO ALLA NASCITA DI TANTI GENERI MUSICALI.


SALENTINO DI ORIGINE, TRAPIANTATO A MILANO. UNA DISTANZA INCOLMABILE? SIAMO POI TANTO DIVERSI?
MOLTO DIVERSI. MA CREDO CHE MILANO SIA UNA  CITTA’ A SE E PURTROPPO  IRRECUPERABILE QUANTO A  CULTURA MUSICALE NELLA NIGHT LIFE.
 MUSICALMENTE PARLANDO NON C’E’ PARAGONE TRA MILANO E SALENTO.  IN PUGLIA SI ASCOLTA OTTIMA MUSICA E SE NON SEI UN PROFESSIONISTA NON LAVORI .

IMMAGINIAMO: CHIAMO IN RADIO, MI RISPONDE RTL 102.5, CHIACCHIERIAMO E PER SALUTARCI MANDI “ON AIR” UN PEZZO. CON QUALI PAROLE E QUALE SCEGLI?
NON SONO UN CONDUTTORE, QUINDI RIMANDO AI MIEI COLLEGHI PIU’ BRAVI DI ME ;-)

HAI UN SOGNO NEL CASSETTO?
RIEMPIRE  IL CASSETTO, LAVORANDO.

mercoledì 20 maggio 2015

Intervista a Marius Ghencea - Alberto Zuccalà



"Ciao sono Marius, e vengo dal nulla. Amo scrivere, amo ascoltare voi. Amo sentire voci, amo narrare. Contro il male del mondo io sono, ed il male viene incontro a me."




Mi è giunta voce che sta scrivendo il tuo primo libro, puoi già rivelare il titolo, è già finito?

-          Mmh no, credo il titolo non sia tanto importante per me, in quanto è il mio libro poi alla fine a scegliere per se stesso. Per quanto riguarda il libro, è già finito… Lo sto revisionando.

Cosa puoi dirci di quest’opera?

-          Quest’ opera  per me è stata lo slancio nel mondo della scrittura in quanto essa è forte, mi ha portato all’interno di me stesso, ma anche al centro del mondo, della razza umana, riuscivo a vedere ogni cosa, la crudeltà, l’essere corrotto, la crisi dell’essere o non essere. Ne sono rimasto affascinato da questo mondo, ma anche travolto.

Tre parole che descrivono il tuo romanzo?

-          Un fiore in una pistola, so che non è una parola, ma per me lo è. DISPERAZIONE e decapitazione.

Per chi scrivi?

-          Ma io scrivo innanzitutto per i miei personaggi, scrivo di loro, loro sussurrano alle mie orecchie la loro storia, io le riporto usando la mia scrittura, non ho mai scelto nella mia testa le parole da usare, vengono a me da sole, si narrano da sole. Sono sempre con i miei personaggi, scrivo il loro dolore, ciò che provano. Anime solitarie loro sono.

Cosa vuoi trasmettere ai tuoi lettori e perché?

-          Un vuoto, un vuoto che la maggior parte delle persone portano dentro. Questo vuoto che non viene colmato dall’amore o dalla speranza. Questo il mio libro trasmette. Un vuoto che logora dentro.

Cosa fai nella vita?

-          Io nella vita amo e scrivo.



Quando e dove scrivi?

-          Scrivo sia di giorno che di notte, scrivo in posti diversi tra casino e serenità, tra fiamme e nuvole. Scrivo tra sogni e realtà.


Poi dirci qualcosa sul/sui personaggi principali?

-          Ambra. Sarà lei a raccontarvi la sua storia.

Cosa provi quando scrivi?

-          Provo le emozioni che provano anche loro, i miei personaggi. La mia Ambra. Sto provando amore, odio e follia. Provo questa disperata necessità d’amore, di comprendere ed essere compresi.

Cosa ti ha spinto a scrivere?

-          Il mio carattere, l’aver qualcosa da dire, e due persone a me molto care: Il mio amore e Isabella Santacroce.

Cosa rappresenta lo scrittore per te?

-          Un punto di forza, un guerriero che può creare ciò che non è stato creato, un’ grande artista, una figura che porta nelle vene universi.

Hai un obbiettivo?

-          Raggiungere l’infinito

Quale è invece il tuo punto di forza?

-          L’AMORE. L’aver paura dell’ignoranza, dell’ipocrisia, della falsità.

Continuerai a scrivere?

-          Sì, sempre!

Quando prevedi sarà pubblicato il tuo romanzo?

-          Spero entro fine anno.

Fatti una domanda e datti una risposta

- Chi credi di essere? Io? Nessuno.


martedì 12 maggio 2015

Intervista a Elisa Formenti, autrice di That’s Amore - Alberto Zuccalà


Benvenuta, Elisa. Raccontaci un po’ di te.
Davvero volete sapere di me? Sono molto più interessanti i miei personaggi. E poi non dite che non vi avevo avvertito.
Sono nata a Verona quarantadue anni fa. Sono cresciuta per lo più in mezzo a fratelli e cugini maschi. Ebbene, per la legge della sopravvivenza, non potevo che adattarmi. Ho perso il conto di quante volte la mamma mi riprendeva: «Sei una signorina, non un maschiaccio!».
La lettura e, poco dopo, la scrittura placavano la mia esuberanza, così come la stanchezza per le lunghe ore di allenamento di nuoto, che ho praticato a livello agonistico per oltre dieci anni. Nel ’99 mi laureo cum Laude in Scienze Biologiche, indirizzo biomolecolare. Dal 2000 lavoro nella Direzione medica di una multinazionale farmaceutica. Nel 2001 sposo Alessandro e ben presto nascono i miei adorati figli, Alice e Tommaso.
Oltre a scrivere e leggere, amo stare con la mia famiglia, viaggiare, cucinare e, ahimè, mangiare.


Da nuotatrice a biologa a scrittrice. Com’è avvenuta la trasformazione?
Se c’è stata non me ne sono accorta. Ognuno di noi raggiunge mete impensabili se l’energia arriva dalla passione. Lo stesso vale per me. Ho un carattere passionale che si unisce alla determinazione e alla certezza, per questo ringrazio i miei genitori per l’esempio quotidiano che hanno saputo darmi, che senza fatica, impegno e umiltà non si ottiene nulla.

Il 23 luglio 2014 esordisci con That’s Amore, Besteseller in Amazon. In pochi giorni il libro raggiunge la 62° posizione rimanendo nella Top100 per settimane. La notizia viene ripresa da quotidiani locali di Verona, Roma e Bologna. Diverse trasmissioni televisive e radio ti invitano per presentare il romanzo e a raccontarti. Tuttora, a distanza di oltre nove mesi, That’s Amore permane nelle classifiche di genere. Come te lo spieghi?
That’s Amore ha sorpreso tutti e ancor di più la sottoscritta.
È piaciuto subito e io stessa non credevo ai miei occhi nel leggere le recensioni lusinghiere.
Suppongo ci siano più motivi, ma mi piace pensare che chi ha letto That’s Amore sia diventato amico di Clizia e degli altri protagonisti, che si sia schierato con l’uno e osteggiato l’altro, che abbia riso, si sia commosso e che, una volta arrivato all’ultima pagina, abbia iniziato a sentirne già la nostalgia.
La protagonista non si abbatte mai, nonostante la vita la metta a dura prova, e il suo sogno la sostiene, le tiene compagnia. Quante “Clizie” (uomini e donne) ci sono attorno ai noi, soprattutto oggigiorno!
Ecco forse è questo il motivo principale per cui questo libro, anche a distanza di mesi, fa ancora parlare di sé.

Ci racconti di cosa parla?
È una storia di normalità. Un romanzo fatto di sentimenti e sorrisi che ci calano nella vita di tutti i giorni. Clizia è una biologa disoccupata che non trovando lavoro si adatta alle mansioni più disparate fino a quando ha un’intuizione: seguire la sua passione per la cucina. Si reinventa, e Dio solo sa quanto bisogno abbiamo oggi di reinventarci.
Con tenacia punta dritto a realizzare il suo sogno che la porterà a lasciare Bologna, gli amici e Davide, l’uomo-eco, per trasferirsi in un’altra città cult del gourmet: Parigi.
Clizia lavorerà sodo su due fronti: diventare chef e tenere a bada “Clizia mani di purè” che diventa un tantino logorroica quando si trova di fronte a un uomo.
Nella capitale francese però accadrà qualcosa che la segnerà per sempre e la costringerà a tornare in tutta fretta a Bologna.
Riuscirà a tenersi l’uomo-eco? Diventerà chef o dovrà cambiare di nuovo strada?
Imprevisti, indiscrezioni, coincidenze, incontri inaspettati, rivelazioni, dissapori e chiarimenti si susseguono in un climax incalzante fino all’epilogo.

Cosa ti piacerebbe lasciare ai lettori di That’s Amore?
Una speranza. È la chiave per la porta della felicità.
Sul passato germoglia il futuro che si intreccerà di inaspettato se solo noi stessi ne siamo convinti. Tutti noi siamo molto di più di quello che mostriamo al mondo e se That’s Amore riuscisse, anche per uno solo dei suoi lettori, a gettare il seme di un sogno che ci spinge a far crescere le nostre potenzialità, allora potrei dire che (forse) ho scritto qualcosa di valido.
La ricerca della felicità, il credere nelle proprie passioni non sono una prerogativa femminile. Immagino sia questo il motivo per cui That’s Amore è piaciuto molto anche agli uomini.
Insomma dobbiamo avere il coraggio di essere felici.



Una cover intrigante. Un po’ ti somiglia.
Me lo dicono in tanti. Persino i ragazzi nelle scuole dove mi hanno invitato.
Non avrei mai osato mettere la mia foto (a parte il fatto che il risultato non sarebbe stato affatto lo stesso) lo avrei trovato di un egocentrismo fuori luogo.
La ragazza è Federica Cogo che ci ha dato l’autorizzazione all’uso della sua immagine.
Mi dai l’occasione di ringraziare mio cugino, Roberto Solieri, che è l’artista che ha curato il progetto grafico.



La cucina è una co-protagonista del tuo romanzo. Tu sei brava in cucina?
Trovarmi in cucina per me è come ritornare ogni volta al banco di lavoro in laboratorio. Preparo gli accessori, gli ingredienti, li peso, mi tengo accanto la ricetta e poi mi lascio andare alla creatività. Una regola ferrea in cucina, ereditata dalla nonna e dalla mamma (entrambe bravissime a cucinare) è di non sprecare nulla. Ripresentare il giorno dopo dell’affettato rimasto dalla sera prima? Impossibile. Mugugni, nasi sollevati, borbotti vari. E allora, et volià dei bei involti di pollo o una frittata saporita. E se avanzo delle verdure cotte? È da ingenui pensare di servirle l’indomani. Ma una vellutata di zucca o cavolfiore, per esempio, con dei crostini passati in forno diventa una prelibatezza!

Quale piatto ti piace di più preparare a casa?
Sono golosa di risotti e mi sbizzarrisco anche a cucinarli. Nella nostra casa il piatto per eccellenza è semplice, gustoso e tipico veronese: il risotto con il Tastasal.
I tortellini sono una ricetta che prepariamo tutti insieme: i bambini, mio marito e i nonni (che ci abitano sopra). Una vera catena di montaggio mentre il brodo bolle sul fornello!

A proposito di cucina, c’è del peperoncino? Insomma dobbiamo aspettarci anche qualche scena piccante?
Qualcosa accade ma non vi aspettate scene esplicite di sesso. Non mi piace leggerle nei libri e poi, come nel modo di vestire, il “vedo-non-vedo” è più intrigante, o no?
Basta con questa politica del tutto e subito. L’immaginazione e l’aspettativa sono dei potentissimi afrodisiaci.

Come dividi la tua vita fra il lavoro, la famiglia, la scrittura?
Eh, vediamo… mio marito è un runner. Io invece sono una vera schiappa ma corro tutti i giorni da quando scendo dal letto finché sono troppo stanca per tenere gli occhi aperti. Ah… E senza scarpe da footing!

Ti ispiri a qualche autore in particolare?
No, non uno in particolare. Sono convinta che ogni autore ti doni qualcosa.
Leggo un po’ di tutto anche se preferisco i romanzi sentimentali e i gialli.

Allora, da dove arriva l’ispirazione?
Un autore prima di vivere di parole vive di immagini, suoni, odori, sensazioni. Ecco si trova lì la mia ispirazione. Ricordi o epifanie che si traducono in pensieri, riflessioni, trame.

Dove scrivi? Hai un rifugio tutto tuo?
Non sai quanto mi piacerebbe avere un rifugio tutto per me e invece sono uno scrittore migrante. Mi sposto con il mio laptop in qualunque angolo della casa che sembra un po’ più tranquillo. Ho una casa piccola e purtroppo uno studio con le pareti tappezzate di libri rimane una chimera. Per fortuna (lo è davvero?) scrivo soprattutto di notte quando la casa è avvolta nel silenzio e allora la cucina o il lettone si trasformano nel mio rifugio.

Il web avvicina i lettori agli scrittori. Qual è il rapporto con i tuoi lettori?
Ci siamo, questa è la domanda che aspettavo.
That’s Amore mi ha regalato tante soddisfazioni e mi ha permesso di conoscere (virtualmente e non) persone che non avrei mai avuto il piacere di incontrare. In tanti mi hanno scritto. Abbiamo chiacchierato, commentato, sorriso. Il tempo è vita. Ciò rende ancora più preziosa quella chat, messaggio, mail, recensione. Perciò sento di dir loro GRAZIE!
Non c’è nulla di più importante per un autore del parere dei lettori, confrontarsi con loro, sentirli vicini, saperli amici.



A chi chiede la versione cartacea. Cosa prometti?
Ahia! Questa è una nota dolente. Per me ogni promessa è un impegno. Quindi al momento non mi sbilancio, ma posso solo dire che quante più persone lo leggeranno e lo apprezzeranno più si avvicinerà la possibilità della stampa.
E allora sarete tutti invitati alla presentazione!

Se dovessi scrivere la tua biografia. Quale sarebbe il titolo? E perché?
S’intitolerebbe: Tra le righe.
Perché? Be’ ognuno di noi va letto per ciò che ha dentro e non per ciò che è manifesto.

Prossimo romanzo?
Mi piacerebbe ambientarlo nella mia amata città, Verona.
Come potrei definirla… è come un beauty case da borsetta di una donna: piccolo, elegante e con tutto il nécessaire (e anche di più) a cui non rinunceresti mai.
Una cosa certa: continuerò a scrivere per me stessa e per quanti avranno il piacere di leggermi ancora.