giovedì 31 maggio 2012

Il verso che vorrei - Ilaria Salvi






Stamattina, arrivando in ospedale, ho incontrato Annalisa che entrava all'ambulatorio vicino al mio... ho sognato che la mia vita potesse essere così, sempre.

Mille luoghi - Maria Luisa Congedo



Oggi,un bimbo mi ha chiesto: “Ma il cuore sta sempre nello stesso posto,oppure,ogni tanto,si sposta? Va a destra e a sinistra?”
Io: “No,il cuore resta sempre nello stesso posto,a sinistra..”
Ed intanto penso: “..poi,un giorno, crescerai.Ed allora capirai che il cuore vive in mille posti diversi,senza abitare davvero nessun luogo.Ti sale in gola,quando sei emozionato.O precipita nello stomaco,quando hai paura,o sei ferito.
Ci sono volte in cui accelera i suoi battiti,e sembra volerti uscire dal petto.Altre volte, invece,fa cambio col cervello.Crescendo,imparerai a prendere il tuo cuore per posarlo in altre mani.E,il più delle volte,ti tornerà indietro un po’ ammaccato.Ma tu non preoccupartene.Sarà bello uguale.O,forse,sarà più bello ancora.Questo però,lo capirai solo dopo molto,molto tempo.Ci saranno giorni in cui crederai di non averlo più,un cuore.Di averlo perso.E ti affannerai a cercarlo in un ricordo,in un profumo,nello sguardo di un passante,nelle vecchie tasche di un cappotto malandato.........Poi,ci sarà un altro giorno,un giorno un po’ diverso,un po’ speciale,un po’ importante e quel giorno,capirai che non tutti hanno un cuore.”

Intervista a Tiziano Russo - Alberto Zuccalà




CHI E’ TIZIANO RUSSO?
Sono un giovane filmmaker, giovane ancora per poco, filmmaker per sempre spero..

COME INIZIA LA TUA ESPERIENZA E PASSIONE DI FILMMAKER, REGISTA, SCENEGGIATORE? 
La mia esperienza di filmmaker, regista e sceneggiatore ha avuto inizio circa 10 anni fa. Mi trovai per volontà di mio padre 140 film in VHS a casa. Una collana del Corriere della Sera. Li ho visti e rivisti tutti, innamorandomi perdutamente del cinema e delle sue appendici. La facoltà di Scienze Umanistiche mi ha aiutato ad approfondire questo amore spassionato, che successivamente mi ha portato a sperimentare prima con la scrittura di brevi racconti, e poi i primi cortometraggi con web cam, l'unico mezzo a disposizione. Il tempo poi, ha provveduto da solo a darmi la possibilità di girare i primi videoclip musicali, prima per piccole band sconosciute, dopo per artisti più grandi. La forza del passaparola e dell'arte…

AUTORE DEI CORTOMETRAGGI  “Zerodecimi-2007”,  “La Giornata Inutile-2007”,  “Sogno-animazione-2007”… CHE DIFFERENZA C’E’ TRA L’ANIMA DI UN CORTOMETRAGGIO E QUELLA DI UN FILM? 
(prendiamo in considerazione Zerodecimi e Le tegole sul cielo) Zerodecimi è stato il mio primissimo cortometraggio, con i tutto il mio amore per lui, e con tutti i suoi difetti di una primissima opera cinematografica. Il secondo è  Le tegole sul cielo, cortometraggio menzionato dalla CGIL e dall'Istituto Roberto Rossellini di Roma, un cortometraggio sociale che ha visto come attore protagonista Corrado Fortuna. Sono i primi passi per raggiungere il lungometraggio, è la famosa gavetta, la vera scuola di cinema. Cortometraggio e lungometraggio hanno uguale anima, per me la vera e unica differenza è la lunghezza, banale a dirsi ma è così.. La vera difficoltà è rendere credibile quella lunghezza, romanzarla quindi.

HAI REALIZZATO E RELIZZI I VIDEOCLIP DEI NEGRAMARO E DI ALTRI IMPORTANTI GRUPPI MUSICALI, SPOT E BACKSTAGE, COME NASCE QUEST’INTESA CON GIULIANO E GLI ALTRI RAGAZZI? QUALE CANZONE A CUI HAI REALIZZATO IL VIDEOCLIP METTERESTI DI SOTTOFONDO PER RISPONDERE A QUESTE DOMANDE?
Ho conosciuto Giuliano e i ragazzi per caso. Siamo legati da un aneddoto curioso, che lega me, un mio vecchissimo video e loro, ma tengo per me questa storia. Nonostante fossimo dello stesso paese (Copertino), ho conosciuto meglio Giuliano sul set del film "Una notte blu cobalto", lui curava la colonna sonora e io ero l'assistente alla regia. Da li i ragazzi si permisero di scommettere su di me per documentare il tour Europeo, era il 2008, e ora nel 2012 siamo ancora insieme a divertirci e a raccontare la storia di una band unica. Metterei come sottofondo "Un passo indietro".Il titolo parla da solo, e io parlo di me, guardandomi alle spalle…

QUANDO HAI CAPITO CHE QUESTA TUA PASSIONE SAREBBE POTUTA DIVENTARE UN “PERCORSO ARTISTICO”?
Chi fa questo lavoro  forse non si è mai chiesto e non si chede se può essere considerata arte, o se si sta percorrendo un percorso artistico. Lo fai e sei felice. E non ti accorgi di nulla. Neanche del tempo.

TRA REALE E SURREALE COSA TI ISPIRA DI PIU’?
Mi ispira sempre il reale, poi ci metto l'ingrediente segreto per renderlo surreale quanto basta. Sempre quanto basta, senza esagerare.

IL VIDEO INTERCETTA PIU’ “FOTOGRAMMI”,  MA SE TU, POTESSI SCEGLIERNE UNO DELLA TUA VITA CHE TRA TUTTI TI HA EMOZIONATO DI PIU’ QUALE RACCONTERESTI? 
Ho una pessima memoria. Ricorderò per sempre però il volto di una persona a cui tengo. E' il fotogramma più forte che i miei occhi hanno visto e fermato per sempre. E che mi emoziona…E' una donna.

AL TUO SALENTO RUBI QUALCHE ENERGIA SEGRETA?  COSA TI AFFASCINA DI PIU’ DELLA TUA TERRA?
Cos'era il Salento dieci anni fa? Un lembo di terra pugliese per il resto del mondo, per noi salentini semplicemente la nostra casa. Ora è molto di più, è estate, è musica, è energia, è storia, è vita. Ci siamo, e si sono accorti, che avevamo sotto i piedi una forza incredibile. Il salentino ora ha voglia di mettersi in gioco, di scommettere su stesso semplicemente perché crede in se stesso. Rubo questo dalla mia terra, rubo il coraggio. Della mia terra mi affascina il silenzio e il caos. Qualsiasi esigenza che riguarda queste due opzioni può essere soddisfatta. 

HAI UN SOGNO UNIVERSALE?
Non ho un sogno universale in "particolare"…Mi augurò però che molta altra gente sogni per tutti qualcosa di vero e di possibile, senza ipocrisia.

SE TI CHIEDESSI UN AUTOGRAFO CON DEDICA. COSA MI SCRIVERESTI?
Al Tendone, tra mille sogni universali possibili, Tiziano!



mercoledì 30 maggio 2012

Il ricordo - Zoé




Dolce soffocare nel passato
amabile suicidio di sensi
malinconico gettarsi nelle paure
una morte senza fine dentro se stessi
dentro noi
un dolore ricercato e raffinato
ritorno ad occhi chiusi verso te
volo nella memoria tra le tue braccia
ma troppo lontane sono le tue promesse 
mi affido al vento e al sapore del bacio
che questo vento che mi chiama ha da offrirmi..

MOCkUP artist - Vale Vel




Ho sentito una signora di 84 anni. Ne dimostrava almeno 15 in meno.

"Ero fidanzata con un ragazzo tornato dalla guerra ci siamo sposati. Lui non era più lo stesso. Il matrimonio non è mai stato consumato in 6 anni. Io non ho detto niente a nessuno a mia madre agli altri x vergogna. Poi dopo 6 anni lui che voleva stare solo ha iniziato ad alzare le mani e l'hanno internato nell'ospedale psichiatrico. Il matrimonio l'ha voluto annullare voleva stare solo. Dopo 5 anni ha preso a coltellate un medico. E l'hanno mandato in un'altra città lontana. Io l'ho seguito sempre. Anche se lui non voleva nessuno voleva stare solo. E'morto 3 anni fa. In casa. Da solo. La gente mi chiede 'ma che c'hai guadagnato?' 
Io ho guadagnato la pace interiore..."

sabato 26 maggio 2012

Il Teatro degli (E)rrori – Paolo Cos



Caro Pierpaolo Capovilla,
ero al concerto della tua band sabato 19 Maggio a L’Aquila. Ti dico la verità, non vi avevo mai ascoltato, però non chiudo la porta alle nuove realtà musicali, soprattutto a quelle “Made in Italy”. Così, con spirito di novità, ho partecipato alla vostra esibizione. Alcuni arrangiamenti musicali mi sono piaciuti, altri un po’ meno, ma si sa, i gusti sono gusti. Ho prestato attenzione alle parole dei tuoi testi, quelle più che un gusto soggettivo dovrebbero portare un messaggio univoco per tutti. Proprio come dici tu in un’intervista “la musica deve arricchire e far riflettere”. E allora riflettevo su quel momento in cui, tra un pezzo e l’altro, hai speso delle parole belle e sincere per manifestare il tuo rammarico per la morte di un operaio straniero venuto in Italia per lavorare onestamente e disonestamente ucciso in nome di una violenza che non trova un senso. Hai concluso il discorso dicendo “Ci troviamo in un momento storico di decadimento culturale in cui si sono persi i veri valori, uno fra tutti si è perso, il valore della vita!”. Hai proprio ragione caro mio. Poi hai ripreso a cantare e ti ho sentito urlare frasi strane, un po’ contraddittorie a dir la verità… “Uno di questi giorni la farò finita pure io”… Mah… sarà un errore… non voglio credere che chi invita al recupero del valore della vita poi esprima con naturalezza un bisogno così innaturale come quello di uccidersi…sarà stato sicuramente un paradosso che hai voluto sottolineare. Come sarà stato sicuramente ironico sentire dalla tua bocca “L’interminabile solitudine del sentirsi soli a volte gioca brutti scherzi, un giorno credi vada tutto bene e l’indomani vorresti ucciderti”. Ma tu non sei solo Pierpaolo! C’è tanta gente venuta ad ascoltarti, venuta qui a cantare con te! C’è chi beve, c’è chi fuma, c’è chi urla, c’è chi balla, c’è chi poga, c’è chi passa, c’è chi è fermo e chi non sta mai fermo, c’è chi chiede, c’è chi parla, e poi c’è chi ascolta, c’è chi si sente libero e chi si sente meno libero. E tu Pierpaolo? Ti senti libero? “Evviva sono libero, ho la libertà della mente, adesso posso bere quanto cazzo mi pare!” Evviva Pierpà! Se tu ti senti libero perché bevi quanto cazzo ti pare, anche io mi voglio sentire libero così! Che bello…tu sì che hai capito tutto Pierpà! Tu che sei così intellettuale…tu che sei così libero… per te morire oggi o domani non fa’ differenza!
Sai Pierpà…forse però non sono così libero e intelligente come te… mi sa che io preferisco vivere oggi e pure domani. 
Mi sa proprio che non sono degno di essere un tuo fan.
Viva la vita Pierpà!
Un abbraccio
Un tuo NON-fan

Un futuro da scrivere - Marco Rizzato





Il mio futuro diventa come un foglio bianco su cui sono libero di scrivere tutto quanto mi aspetto... Per poi poter finalmente rileggerlo per capire se, nella vita, si è fatto ciò che si è voluto.

venerdì 25 maggio 2012

Buonanotte... - mariagrazia



Primissimo assaggio dell'estate aquilana. <<Ancora una e poi a nanna…>>. Le voci volano mentre l’ultimo quarto di luna fa capolino tra le poche nuvole sopravvissute. << Quale? È  mezzanotte! >>
“ A mezzanotte sai  che io ti penserò ovunque tu sarai… E stringerò il cuscino tra le braccia mentre cercherò il tuo viso che splendido nell’ombra apparirà. Mi sembrerà di cogliere una stella in mezzo al ciel, così tu non sarai lontano quando brillerai nella mia mano…Ma quando mezzanotte viene, se davvero mi vuoi bene, pensami mezz’ora almeno e dal pugno chiuso una carezza  nascerà…”
Buonanotte a chi sa ancora far sorridere il cuore, a chi non sa smettere di sognare… ;-)


giovedì 17 maggio 2012

Intervista ad Antonio Maggio - Alberto Zuccalà




CHI E’ ANTONIO MAGGIO?
 Antonio Maggio è un sognatore. E ogni sogno che fa è accompagnato da una sua canzone. Un po’ un illuso egocentrico insomma.

COME RICORDI LA FINALISSIMA DI CASTROCARO TERME E QUANDO HAI CAPITO CHE IL TUO SAREBBE POTUTO DIVENTARE UN PERCORSO ARTISTICO?
Le passioni crescono di pari passo alle persone, quindi è inevitabile che la musica sia cresciuta con me. Fin da quando, a sentire le leggende familiari, salivo sulla sedia in cucina ad appena 2 anni e cantavo le sigle delle trasmissioni televisive della fine degli anni ottanta, che mio padre era costretto a registrarmi su videocassetta per poi mandarmele in loop. Sono anche un po’ fortunato, perché non è poi del tutto scontato che le passioni diventino, come nel mio caso, le compagne di vita.  L’esperienza di Castrocaro la ricordo con affetto perché è stata la mia prima volta davanti al grande pubblico televisivo, e lo facevo ad appena 16. Ricordo che ero il più piccolo e l’unico del sud Italia. Quindi avevo 2 validi motivi per andarne fiero.

HAI COLLABORATO CON COCCIANTE, RANIERI, ARBORE, AL BANO, LEALI, ALEXIA, PAOLO BELLI… C’E’ UN ARTISTA IN PARTICOLARE A CUI SEI PARTICOLARMENTE LEGATO? O QUALCUNO CON CIU TI PIACEREBBE COLLABORARE?
Ovviamente tutto ciò fa parte della mia sana gavetta, quella che tutti i giovani oggi dovrebbero fare, ma che nella realtà dei fatti molti saltano, ritrovandosi poi “scoperti” quando si tratta di costruire un cammino artistico con delle basi solide.  Io sono un amante del cantautorato italiano, quindi mi viene facile dirti che mi piacerebbe un giorno avere la possibilità di duettare con gente del calibro di Gazzè, Silvestri, Bersani, Fabi.

MICHELE CORTESE, ANTONIO ANCORA, RAFFAELE SIMONE E ANTONIO MAGGIO VINCONO LA PRIMA EDIZIONE DI X FACTOR CON IL NOME DI “ARAM QUARTET” E POI?Poi ci siamo lasciati. SI sfasciano famiglie dopo tanti anni di matrimonio, figuriamoci se non può sciogliersi una band dopo appena due anni. E’ stata, quella degli Aram, un’esperienza bellissima che porterò sempre nel mio cuore e che mi ha permesso di crescere tantissimo, artisticamente ma anche umanamente. E di questo sarò grato ai miei tre ex-soci.

QUAL E’ “IL PERICOLO DI ESSERE LIBERI”? LA LIBERTA’ E’ PERICOLOSA?
Il pericolo di essere liberi è che qualcuno possa tapparti le ali. Oggi la libertà artistica è un po’ un rischio: se ti va bene, tutti sono pronti a tesserti ovviamente le lodi, ma se va male, la colpa è unicamente la tua. Ma è un rischio che mi è sempre piaciuto.
“NONOSTANTE TUTTO” E’ TRA LE CANZONI PIU’ BELLE, ORIGINALI E DIVERTENTI DI ‘SANREMO SOCIAL’ IN QUALE DIREZIONE TI STAI MUOVENDO ORA? C’E’ IN VISTA UN PROSSIMO CAPITO?
Innanzitutto ti ringrazio. “Nonostante tutto”, il mio attuale singolo, è un po’ il biglietto da visita di quello che sarà il mio prossimo disco, il primo in questa nuova veste da solista, attualmente in preparazione e in uscita in autunno. Sarà anche la colonna sonora della mia estate e del mio “VA TUTTO BENE tour”, che mi permetterà di girare tanto.

CHE RAPPORTO HAI CON ALTRE FORME ED ESPRESSIONI COME LETTURA, PITTURA, CINEMA…?
Ho un grandissimo rispetto di tutte le forme d’arte. Amo molto il cinema ad esempio, ci vado spessissimo quando posso. Anche alcuni grandi campioni dello sport hanno una sfaccettatura artistica, alcuni calciatori ad esempio (io sono tifosissimo) riescono a farti emozionare con una loro giocata o un loro goal. E se trasmettono emozioni, vuol dire che in un certo senso sono artisti anche loro.

CI SONO ABBASTANZA SPAZI PER LANCIARE LA PROPRIA MUSICA OGGI?  CHE CONTRIBUTO DA’ INTERNET E LA TECNOLOGIA? AUMENTA LA CONFUSIONE OPPURE OFFRE OPPORTUNITA’ UTILI?
Oggi purtroppo le vetrine della musica sono molto limitate. Forse appunto l’unico “spazio” nuovo è internet, ma è un po’ gioia e dolore nel nostro campo: certamente dà possibilità a tutti di poter pubblicare le proprie creazioni,  ma allo stesso tempo è stato il mezzo principale per lo sviluppo della pirateria e quindi del successivo accentuarsi della crisi discografica.

SCRIVI DI GETTO O ASSECONDI LE PAUSE? SEI GELOSO DEI TESTI E DELLA MUSICA O TI DIVERTE COLLABORARE CON ALTRI POSSIBILI AUTORI? 
Non ho una metodologia precisa per scrivere le mie canzoni. A volte nasce prima la musica e successivamente il testo, a volte accade il contrario, altre volte ancora nasce insieme tutto di getto.  Sono anche molto aperto alle collaborazioni, ovviamente con colleghi che stimo e apprezzo artisticamente.

SEI LEGATO ALLA TUA TERRA O TI PIACE DI PIU’ NON AVERE RADICI  E VIAGGIARE?Sono legatissimo alla mia terra. Credo che siamo molto fortunati ad essere salentini, il Salento per me è la terra più bella del mondo. Giuro che non sto esagerando. Detto questo, amo viaggiare tanto, conoscere posti e genti nuove, confrontarmi e crescere con questo tipo di esperienze. Il mio lavoro, fortunatamente, mi permette di saziare anche quest’altro mio hobby.

HO IN MANO UN ALBUM DI ANTONIO MAGGIO PER UNA TUA DEDICA.
Ad Alberto, perdonami per il ritardo cane con cui ti ho fatto avere queste risposte. Chiedo scusa.
Antonio :)





PER CONTINUARE AD INCONTRARE LA MUSICA SI ANTONIO MAGGIO: 

www.facebook.com/antoniomaggioofficial
www.antoniomaggio.net
www.twitter.com/antoniomaggios

Con chi? - Alberto Zuccalà

(Ph: Alberto Zuccalà)


E' difficile resistere quando ti propongono l'alternativa. Ma è ancor più difficile scegliere. Testa o croce si confondono. Se esce testa vorresti la croce. Se esce croce vorresti la testa. Ma una testa in croce, a cui guardare per scegliere in fatto di vita no! Mai. Eppure c'è una Vita che si fa storia nella storia e passa da lì. Le monete non servono. Taluni dicono che non fanno neppure la gioia.

mercoledì 16 maggio 2012

Si Ama.. - Zoè


Si Ama per amare
non per capriccio
si ama per un paio di cieli aperti 
per quello sguardo che ti porti addosso
anche quando il tempo scalfisce rughe sul tuo viso
si ama per quelle carezze sulla pelle
per quella dolcezza regalata all'anima che più non si fida
si ama per amare
non per noia
si ama per quelle parole
per la comprensione al proprio dolore
si ama per quei silenzi
per essere accolti in un abbraccio senza dire perché
si ama per amare
ad occhi chiusi
planando su città e illusioni
sorvolando mari aperti 
lacrime soffocate nel cuscino
senza guardare dentro i ricordi dismessi sul pavimento
senza cercare un ragione o un senso
poiché l'amore senso non ha
si ama perché è impossibile non amare
per un cuore che batte più forte
per un pensiero che nasce e non sparisce più
per sussurrare piano il tuo nome
e prendendoti la mano
ti amo
per stringere più forte al petto la vita
ignorando che esista la parola fine..
si ama per amare
si ama...
..punto e basta.

domenica 13 maggio 2012

Pace - Antonella Carbone

La facciata della basilica, intatta, concede al cuore la mera illusione che, al di la di essa, tutto sia rimasto com'era. Da sola passeggio intorno a questo prato mai restio ad offire il solito meraviglioso scenario dove s'incastrano, in una perfetta armonia, profumi di terra, erba, pini.
E' qui che faccio sempre i conti con i miei errori passati, è qui che trovano pace i miei dubbi.
Ragazzi si rincorrono, difendendo grintosi l'idea del vero primo amore; da un lato una mamma spinge un carrozzino che custodisce il suo frutto d'amore, dall'altro un uomo accompagna una carrozzella su cui il suo passato amore presto non sarà più.
Due cani s'avvicinano, si annusano, non litigano; qui non sono ammessi bisticci e io mi convinco che questi momenti sono piccoli assaggi di Paradiso. Allora gusto questa grazia che ancora una volta mi viene concessa e mi godo l'abbraccio del sole, il ristoro di una brezza leggera.
Decido che tutta me non disdegnerà  mai l'appartenenza a questa città.
Più avanti un drago-ruspa spalanca le sue fauci e cancella gli ultimi ricordi di una vita che fu.
Ma qui, in questo momento, tutto è immutato.
Incrocio un ragazzo di colore che parla un dialetto aquilano perfetto. Sorrido.
Questa è Collemaggio...  questa è L'Aquila.

sabato 12 maggio 2012

E penso - Zoè


E penso a noi
adesso che sei di un'altra
al tuo sguardo 
mentre accarezzo la pelle di lui
mentre bacio le labbra di lui
mentre sussurro parole al suo cuore
E penso a noi
adesso che sono di un'altro
al mio sguardo
mentre prendi per mano lei
mentre regali rose a lei
mentre fai l'amore con lei
E penso a noi
adesso che siamo l'uno di fronte all'altro
soli con i nostri sentimenti
incapaci di confessare l'uno all'altro
ciò che realmente proviamo
e ce ne stiamo qui
sospesi tra sentimenti finti e provvisori
senza il coraggio di aprire gli occhi
e amarci per davvero.. finalmente.. io e te..

mercoledì 9 maggio 2012

45 giorni di Purgatorio- Carlotta Fai

Le mie vacanze pasquali sono passate come i treni ad alta velocità francesi. Troppo intensamente belli e tristemente corti. é buffo come prima di tornare a casa tu sia completamente privo di aspettative e quando arriva la bufera ti attraversa e tu cambi completamente prospettive. Ma com'è possibile? E per di più proprio adesso che inizia la scalata in alto anche quest'altro "fardello". Ce la farò? Spero di avere forza abbastanza. Altri 45 giorni e il Salento è mio di nuovo :-) baciooooooooooooooo

I doni della Sfortuna - Marco Rizzato




Che di Sfortuna tutti gli uomini dicon 
“Meglio che non ci sia” e la maledicon.
Meglio che essa giunga per avversità affrontare
E il cuore contro le sventure allenare,
Che sempre pien di noia sono i giorni
Con la sfortuna riempie essi di bisogni
E rincorrer essi si tramuteranno in esperienze
Regali di Sfortuna per le nostre imprese.

lunedì 7 maggio 2012

Intervista ad Elisabetta Guido - Alberto Zuccalà


CHI E’ ELISABETTA GUIDO? 
Un’appassionata di ogni genere di bella musica…

DOCENTE DI CANTO: COME NASCE LA TUA PASSIONE PER IL JAZZ? 
Mio padre era un jazzista, anche se poi ha fatto principalmente altro nella vita, e mi ha fatto ascoltare jazz e blues, oltre ad ogni altro genere di musica, sin da piccolissima. Credo di amare particolarmente la musica di origine afroamericana, perché era quella che amava di più anche lui fra tutte. 

DIPLOMATA IN PIANOFORTE, COMPIMENTO INFERIORE DI CANTO LIRICO, LAUREATA IN GIURISPRUDENZA, MA HAI FATTO TUTTO IN APNEA O HAI RESPIRATO ANCHE UN PO’? 
Ho respirato davvero poco…ma ho sempre adorato studiare e tuttora colgo ogni occasione per studiare, oltre ad avere tuttora un vocal coach, come dovrebbe averlo a mio parere qualunque cantante in carriera. L’approfondimento della conoscenza mi rende felice. 

COLLABORI STABILMENTE COME VOCALIST E DIRETTRICE DI CORO IN PROGRAMMI DI RAI1 E RAI2 (SANREMO, OSCAR TV, PORTA A PORTA, TELETHON, LA VITA IN DIRETTA…) MA LA TELEVISIONE E’ ANCORA UNA “BUONA COMPAGNA”? 
Non mi piace la Tv di adesso, tolto qualche programma proprio dei “Grandi Eventi” e qualche seconda o terza serata. Non tollero che la televisione, che prima era un punto di arrivo di artisti di grandissimo spessore, ora sia un punto di inizio. La qualità è fortemente penalizzata e si trasmette alla gente l’idea che per andare in tv non ci sia bisogno di avere particolari meriti o talenti. Come non credo nei talent show: li vedo solo come un modo per sfruttare gratis ragazzi e bambini.

HAI LAVORATO E INCISO CON NOMI IMPORTANTISSIMI COME RENATO ZERO, AL BANO, RENZO ARBORE, TULLIO DE PISCOPO, ROSE HARPER, ARTHUR MILES, RICCARDO COCCIANTE, MASSIMO RANIERI... E TANTISSIMI ALTRI GRANDI ARTISTI, MA C’E’ QUALCUNO O QUALCHE CONSIGLIO CHE CUSTODISCI IN MODO PREZIOSO E CHE TI ACCOMPAGNA ANCORA OGGI? 
Beh, le esperienze più belle sono state le due sigle del Premio Barocco su Rai 1 nel corso delle quali ho diretto il mio Coro gospel “A. M. Family” con Al Bano. Ancora un’altra delle esperienze più emozionanti è stata quella con Tullio De Piscopo. A Telethon, al Teatro delle Vittorie di Roma, qualche anno fa, abbiamo fatto O’ Saracino con lui alla batteria nella versione di Herbie Hancock….Fantastico! Quanto ai consigli, i più preziosi mi sono stati dati, e non sempre in maniera tanto dolce…, dal mio maestro Paolo Di Sabatino, che è davvero un grandissimo artista. Ora i consigli più preziosi mi vengono dati dal mio maestro di canto lirico, Mario Cananà, che ha vissuto la storia del canto lirico del ‘900 in prima persona e mi sta trasmettendo tantissimo. 

NEL 2010 PUBBLICHI IL LIBRO “IL CANTO MODERNO OCCIDENTALE DI ORIGINE AFROAMERICANA” (MANNI EDITORI), CHE ANIMA CONTIENE? SI PUO’ DAVVERO IMPARARE A CANTARE O E’ UN TALENTO INNATO?
E’ un testo scritto in maniera molto semplice e concisa, perché destinato agli allievi, che ricostruisce la tecnica per l’apprendimento della body voice afroamericana (vocalità blues/soul ), in cui sono specializzata oltre al canto jazz, attraverso il paragone con la tecnica del Belcanto della vocalità lirica. Quanto al talento, sono convinta assolutamente che non basti, ma che vada coltivato e perfezionato, come pure credo che si possa tranquillamente imparare a cantare bene anche senza un apparente grande talento iniziale. E se è vero il principio per il quale “talenti ce ne sono tanti, ma talenti con la testa pochi” , principio enunciato dal grande Paolo Di Sabatino, può tranquillamente succedere che il grande talento si bruci presto per strada, specie se non fa gavetta, e che una persona che lo ha sviluppato nel tempo con lo studio, diventi davvero qualcuno. Questo soprattutto nelle discipline come il canto jazz dove nulla ti viene regalato. A certi livelli è solo il risultato di studio e tantissimo ascolto. 

HAI VIAGGIATO MOLTISSIMO, HAI RESPIRATO IL MONDO DELLA MUSICA IN MOLTI LUOGHI E LAVORANDO PERSINO CON FORMAZIONI CHE HANNO INSTAURATO UNA COLLABORAZIONE CON LA MJJ PRODUCTIONDI MICHAEL JACKSON, MA CONSERVI PIU’ FOTOGRAFIE DELLA SCENA O DELLA TUA VITA? 
Poche fotografie mie in genere, perché non sono affatto fotogenica…Ho invece moltissime fotografie dei luoghi in cui sono stata per lavoro…Adoro viaggiare, se fosse per me e se non avessi famiglia sarei sempre raminga…

CON CORO GOSPEL “A.M. FAMILY” HAI VINTO NUMEROSI PREMI: QUAL E’ IL SEGRETO DELLA BELLEZZA DI UN CORO GOSPEL? 
L’interattività con il pubblico (noi andiamo in mezzo alla gente a farla cantare e ballare con noi), il fatto di ricordare sempre che è preghiera e quindi far conoscere il significato del brano prima di cantarlo e soprattutto, nel nostro caso, il forte affiatamento che c’è fra i coristi, i solisti e la direttrice. Noi ci divertiamo moltissimo anche in prova e a volte si esce tutti insieme.


“NON UNA VOCE MA MILLE VOCI DIVERSE DEVE EMETTERE LA MIA BOCCA. LO IMPONE LO STILE, LA STORIA, LO STUDIO.” QUAL’E’ LA TUA VOCE DI RIFERIMENTO? Appunto, tante. Come insegna il Metodo vocale Voice Kraft di Jo Estill, basta una diversa inclinazione della laringe, ad esempio, a far sì che la voce di una stessa persona venga fuori in maniera diversa, con una timbrica diversa. Non abbiamo una sola voce. Se invece mi si chiede quali sono le mie voci preferite, sono quelle con il timbro più scuro e che esprimono tanto quando cantano. Mi piacciono tantissime artiste. Non ho un prototipo. Cerco di rubare qua e là da tutte spunti tecnici e interpretativi.

PROGETTI FUTURI? SOGNI NEL CASSETTO? 
Spero di poter portare il più possibile in giro i miei progetti, fondamentalmente, oltre al Coro gospel, lo spettacolo “Emociones”, che è un omaggio alla cultura musicale ispanica e ispanoamericana rivisitata da noi in chiave jazz, fra musica di cantautori e poesia di Federico Garcia Lorca, che porto avanti con i miei cari amici Mauro Campobasso, Alessandro Monteduro, Cosimo Romano e Maurizio D’Anna. E poi ancora un bellissimo spettacolo italo-francese che si intitola “Le sacrè en musique”, che prevede musica e danza su brani sacri gospel, lirici e jazz, ognuno cantato nel rispetto di ciascuno stile, che ha avuto un grande successo a Parigi lo scorso anno e da cui è stato inciso anche un cd. In questo spettacolo siamo coinvolte io, Carla Petrachi al piano, ai cori Damiana Mancarella, che è anche la mia agente, Paola Pierri e Letizia Onorati, oltre a Sofia Capestro, grande manager internazionale della danza e cantante per diletto (studia con me da un paio d’anni), che si occupa però anche delle coreografie dello spettacolo, mentre le danzatrici sono Ludivine Le Bohoulec ed Emilie Mattasoglio, direttamente da Parigi. Con loro fra l’altro siamo state da poco alla trasmissione “Dizionario dei sentimenti” di Franco Simone, un’altra bella esperienza, oltre che occasione per conoscere una gran persona come Franco Simone. Poi ho un duo jazz con il chitarrista Mauro Campobasso ed un duo con Carla Petrachi in cui entrambe suoniamo il pianoforte e cantiamo, sempre jazz. Da poco ho riscoperto il pianoforte, che suono anche nello spettacolo “Emociones”.

TI PRESENTO UN TUO LAVORO MUSICALE O DI SCRITTURA PER UNA DEDICA. COSA MI SCRIVI? 
Ad Alberto con affetto e con l’Augurio che il sole e l’arte splendano sempre sulla sua vita…




PER CONTINUARE AD INCONTRARE ELISABETTA GUIDO:

http://www.elisabettaguido.it/


Sessualità naturale - Sergio Paolilli Treonze



Quando si parla di omosessualità il dubbio del disquisire è sempre sulla "naturalità" della cosa: "Se la natura crea qualcosa, non può che essere accettabile."
Ed in effetti, l'omosessualità esiste largamente nel regno animale; (per chi vuole, legga qui: http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/08_maggio_19/natura_animali_omosex_25953a6e-25a7-11dd-9a1d-00144f486ba6.shtml)
Credo però che tale evidenza non sia calzante con l'omosessualità umana; non v'è animale, oltre l'uomo, che pratichi l'omosessualità affettiva, nè che, in favore dell'omosessualità, disdegni di accoppiarsi per procreare e trasmettere i suoi geni.
Possiamo quindi considerare naturale il rifiuto, la non propensione alla procreazione? E il suicidio? Evidentemente l'uomo integra e modifica gli istinti naturali con l'uso dell'intelletto e delle sue mille articolazioni date dallo sviluppo psichico del singolo. Che fanno si, a mio avviso, che alcuni fenomeni, quali l'omosessualità e il suicidio per l'appunto, possano presentarsi non perchè siano scritti nei geni, ma perchè frutto dell'ambito di sviluppo dell'individuo e delle pressioni/indirizzi che gli vengono forniti.
Forse allora è opportuno valutare con attenzione quali sfaccettature e quali spinte propongano gli ambiente di crescita ed educazione dei bambini.
Tanto per chiarezza e per non passare per omofobo: ritengo ogni individuo degno dello stesso medesimo rispetto, a prescindere da ciò che gli piace, e non valuto una persona dalla "naturalità" dei suoi comportamenti.

domenica 6 maggio 2012

Luce di stelle - Zoè


Come Luce di Stelle
Vogliosa e Dolce
Appari all' Improvviso e poi Scompari
Come Luce di Stelle
Mi Sorridi in Silenzio 
Parli all'Anima mia
Accarezzi il Mio Volto con lo Sguardo 


Come Luce di Stelle 
Ingannevole e Peccaminosa
Irraggiungibile Desiderio
Ami la Notte e in Lei ti rifugi 
in Lei Solitaria e Splendida 
così Sincera nella sua veste Blu


Scivoli vai via e poi Riappari 


Come Luce di Stelle 
tu Sei 

giovedì 3 maggio 2012

Intervista a Flavia Pellegrino - Alberto Zuccalà



CHI E’ FLAVIA PELLEGRINO?
Bella domanda. Per risponderti ho scritto tre fogli, tutti irrimediabilmente finiti nel cestino della carta straccia. E' interessante vedere come, quando si parla di sé stessi, sia sempre difficile. Vorremmo far conoscere agli altri tutto di noi, ma alla fine non trasmettiamo molto e finiamo per parlare sempre di banalità. Dunque, Flavia Pellegrino è una sognatrice, inguaribile romantica che lascerebbe tutto per andare a vivere con la Sirenetta o la Bella Addormentata in un mondo popolato da buoni sentimenti, aitanti e innamorati principi (non spaventati dalla parola “matrimonio”) e vissero felici e contenti per tutti. Per ora, però, è costretta a vivere a casa con la sua numerosa famiglia (numerosa e mai statica, c'è sempre qualcuno che va e qualcuno che torna), ancorata al suolo da una concreta e al tempo stesso ambiziosa scelta professionale (per ora ancora allo stadio di studentessa), con un principe altrettanto innamorato e tanti tanti (ma tanti) sogni che cercano di prendere vita attraverso la sua penna.



CHI E’ FLAVIA PELLEGRINO?
Bella domanda. Per risponderti ho scritto tre fogli, tutti irrimediabilmente finiti nel cestino della carta straccia. E' interessante vedere come, quando si parla di sé stessi, sia sempre difficile. Vorremmo far conoscere agli altri tutto di noi, ma alla fine non trasmettiamo molto e finiamo per parlare sempre di banalità. Dunque, Flavia Pellegrino è una sognatrice, inguaribile romantica che lascerebbe tutto per andare a vivere con la Sirenetta o la Bella Addormentata in un mondo popolato da buoni sentimenti, aitanti e innamorati principi (non spaventati dalla parola “matrimonio”) e vissero felici e contenti per tutti. Per ora, però, è costretta a vivere a casa con la sua numerosa famiglia (numerosa e mai statica, c'è sempre qualcuno che va e qualcuno che torna), ancorata al suolo da una concreta e al tempo stesso ambiziosa scelta professionale (per ora ancora allo stadio di studentessa), con un principe altrettanto innamorato e tanti tanti (ma tanti) sogni che cercano di prendere vita attraverso la sua penna.

NOI” E’ IL TUO ROMANZO. DI COSA PARLA?
Noi è un inno all'amicizia. Chiara, la più piccola di quattro sorelle, narra attraverso una specie di diario di bordo, la prima vacanza senza genitori sulle coste della Sardegna. Il lettore conosce da subito Chiara, con la sua sindrome da brutto anatroccolo e la sua voglia di emergere per quel che è senza “Omologarsi alla massa”, poi attraverso gli occhi della minore imparerà a conoscere Elisa, la più grande, la più “saggia” , la “Bis-mamma” che dietro la capacità di ascoltare nasconde la sua difficoltà a confidarsi e parlare di sé, Sabrina la “vip” delle sorelle, apparentemente frivola, eppure una sorella sempre presente capace di ascoltare e consigliare senza mai risparmiare né critiche né preziosi consigli. E infine siamo arrivati a Arianna la penultima sorella, solare, iperattiva e al tempo stesso terribilmente fragile a causa di una recente delusione amorosa da ricucire e un po' di fiducia e rispetto di se stessa da ricostruire. 
Insomma solo una vacanza, poco più di una settimana che cambierà la vita, in un modo o nell'altro, a tutte e quattro le sorelle, fra nuove scoperte, altre delusioni e sopratutto un'amicizia che si rinsalda ed è destinata ad evolversi ogni giorno di più.




IL TUO LIBRO E’ PER UN PUBBLICO MIRATO? SI RIVOLGE AD UNA FASCIA D’ETA’ IN PARTICOLARE?
Protagoniste di NOI sono quattro sorelle dell'età compresa fra i 17 e i 21 anni, la “avventura” non è altro che una vacanza estiva condita dalle problematiche di quest'età. Detto così si potrebbe pensare ad un target di giovani lettrici, ma NOI è molto di più. NOI è una storia semplice, genuina e vera di amicizia, sono in molte le persone che potrebbe ritrovarsi in quelle quattro sorelle e rivivere con loro i bei momenti della gioventù... quindi che abbiate 50, 70 o 15 anni... questo libro è per voi. Qualche ora per sognare e sorridere con quattro sorelle e una bellissima amicizia.



COME E QUANDO HAI INIZIATO A SCRIVERE?
Per rispondere questa volta voglio usare una citazione “Se ripensiamo alla nostra infanzia i ricordi diventano luci da un certo momento in poi: non sai come, non sai perché. Ne hai memoria e basta. Sai che c'è stato un prima ma non sai come è stato” (da “cosa sognano i pesci rossi” di M.Venturino). 
In questa frase si riassume la mia esperienza. Trovare un come o un quando è impossibile, ho iniziato come fosse la cosa più naturale del mondo, come un bambino inizia a camminare. Ho iniziato e solo dopo ho avuto coscienza che la mia passione si chiamasse “Scrivere”.



COME RIESCI A CONCILIARE LA SCRITTURA CON ALTRI TUOI IMPEGNI CONSIDERANDO CHE SEI UNA STUDENTESSA?
Dal tempo di risposta a questa intervista, avrai capito che ci riesco molto male. Ultimamente mi definisco “bipolare”, alterno momenti in cui prevale il mio essere studentessa a momenti in cui vivo da scrittrice e in quei momenti per me non esiste più niente e nessuno... né studio, né cibo, né amici o fidanzato... sono solo io e il foglio (non più bianco).

CHE TITOLO TI PIACEREBBE DARE AD UN TUO PROSSIMO LIBRO?
Il titolo che ho scelto per il mio prossimo romanzo è “il colore dei sogni”, è un titolo con un significato da scoprire all'interno del libro. Ahimè è un titolo abbastanza scontato che so per certo verrà snobbato e etichettato da case editrici e lettori, nonostante tutto credo lo userò, peggio per chi, snobbando il titolo, si priverà del mio capolavoro! :-)




HAI DEGLI ALTRI HOBBY?
La giornata è solo di 24 ore e i giorni della settimana solo solo sette. Avevo diversi interessi, ma sono arrivata al momento delle scelte e per ora ho deciso di concentrarmi quasi esclusivamente sullo studio e sulla mia lunga carriera universitaria. Dico “quasi” perché comunque collaboro con la redazione di pensorosa.it nelle sezioni libri e benessere, continuo a mantenere una buona media di lettura, partecipo a concorsi letterari e cullo i miei “capolavori” in attesa della casa editrice giusta.





HAI DEGLI AUTORI PREFERITI? CHI TI PIACEREBBE INCONTRARE?
Se potessi viaggiare nel tempo mi piacerebbe incontrare Jane Austen e Charlotte Bronthe. Fra i più contemporanei ammiro molto Gabriel Garcia Marquez e Isabel Allende. E poi c'è il mio “maestro”... Marc Levy. Sembrerà strano, non è un premio nobel, non ha scritto alcun capolavoro ma solo romanzi di narrativa leggera, eppure è stato capace di folgorarmi, farmi emozionare attraverso i suoi libri e farmi augurare che un giorno i miei lettori possano provare almeno la metà delle sensazioni che Marc Levy ha regalato a me.


TI CAPITA DI SCRIVERE ANCHE BREVI PENSIERI O POESIE O IL TUO IMPEGNO E’ PROFUSO SOLTANTO NEI ROMANZI?
C'è chi scrive per sé, chi scrive per i lettori, io scrivo per i personaggi. Mi appaiono in sonno con una storia più o meno accennata e pretendono la mia attenzione, pretendono il mio tempo e la mia penna per prendere vita, per crescere, sognare, sbagliare e imparare, per avere una voce e avere una possibilità. Io scrivo per loro, e cosa c'è meglio di un romanzo per tutto questo?
Ogni tanto mi cimento anche in racconti brevi, ma senza mai perdere di vista il mio vero obiettivo, non io, ma loro! 



SE TI PRESENTO LA COPIA DEL TUO LIBRO, CHE DEDICA MI SCRIVERESTI?
Ad un collega e non solo, a te che sai sognare e trovare il tempo e il coraggio per nutrire i tuoi sogni anche al giorno d'oggi."



PER CONTINUARE AD INCONTRARE LA SCRITTURA DI FLAVIA PELLEGRINO:

http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=749835