mercoledì 29 febbraio 2012

Scampagnata Ungherese (parte 1)-Carlotta Fai

La scorsa settimana mi sono concessa una breve fuga in una delle più belle città visitate finora,la romantica e artistica Budapest! La chiamano "la Parigi dei poveri" per via del fatto che è più economica e a differenza di Parigi si visita tutta in pochi giorni,musei compresi. L'agglomerato urbano è visitabile pressocchè a piedi,compresi i vari ponti che dividono la città vecchia (Pest) dalla nuova (Buda).

La scampagnata ha avuto inizio in treno,sorbendomi 5 interminabili ore tra soste di confine in cui salgono le guardie ungheresi col loro tipico colbacco in treno e ti chiedono il passaporto 5 volte di seguito perchè salgono in 5-6 e non si avvertono a vicenda di aver già fatto il controllo e soste per l'aggancio vagoni.. Durante il tragitto non ho fatto a meno di notare la bellezza del disgelo delle distese brulle e i loro abitanti: lepri che si inseguivano a vicenda,caprioli che si nascondevano dietro i cespugli,corvi,falchi e fagiani che volavano basso e maestosamente. 
Vedevo la neve brillare alle prime luci del mattino,i primi raggi rossastri del sole poggiarsi sulla coltre bianca degli abeti e sui tetti delle case di legno. Il cielo che riprendeva finalmente i suoi colori dopo essersi nascosto dietro la neve. Una nuova vita passava sopra quei campi. Un milione di pietre preziose sembrava avvolgere quella steppa. Il sole nel deserto bianco.

martedì 28 febbraio 2012

Miss Dubleface - Marzia Albanese






Pensa se tutto fosse reversibile come i nastri delle vecchie 
musicassette: gli errori, le distanze incolmabili, il tempo, le parole

sbagliate, le distrazioni, i nomi sulle lapidi, i sorrisi, le cose che abbiamo
lasciato distrattamente cadere dalle tasche dei cappotti.

Un po’ come le mani, che con il palmo accarezzano e con il dorso colpiscono.
Immagina se si potesse, come loro, scegliere quale lato usare.
Approposito: tu lo sapevi che anche la pelle è un materiale doubleface?

 A volte la schiena serve a mascherare il cuore.


Intervista a Marco Ancona (FONOKIT) - Alberto Zuccalà


CHI SONO I FONOKIT ?
Un nuovo progetto musicale al quale lavorano tre persone con all’attivo il primo album e relativo tour. 

IL VOSTRO ULTIMO ALBUM SI CHIAMA “AMORE O PURGATORIO” VOI, TRA I DUE, COSA SCEGLIETE ? DA CHI ATTINGE QUESTO LAVORO ? A CHI VUOLE ARRIVARE ?
Entrando nel significato del titolo, ed in generale delle canzoni che compongono questo disco, “Amore o Purgatorio” vorrebbe indicare il dubbio che affiora quando arriva quel momento in cui non sai più se le passioni e i valori nei quali hai sempre creduto siano qualcosa che tutto ciò che hai intorno inficia, a tal punto da pensare che gli stessi siano peccati dai quali redimersi. Questo titolo potremmo vederlo anche come una sorta di provocazione e sicuramente scegliamo “Amore” nel senso appunto di “passioni e valori”. L’album e le sue argomentazioni attingono dalle nostre esperienze, intese come ultimi quindici anni di vissuto nel nostro contesto socio-politico, una sorta di bilancio tracciato appena varcati i trent’anni d’età ed è ovvio che la suddetta provocazione sia rivolta a chiunque, o quanto meno a chiunque sia in grado di percepirla intellettualmente.

“CHI SONO IO” PREMIATO AL M.E.I. COME MIGLIOR VIDEO DELL’ANNO PER IL P.I.V.I. 2010 (PREMIO ITALIANO VIDEOCLIP INDIPENDENTE) E SUCCESSIVA EMOZIONE AL “MTV HIT LIST”: UN PREMIO ATTESO ? E’ NECESSARIO UN VIDEO AD UNA CANZONE ?
Non ce l’aspettavamo per niente e anche se con i Bludinvidia - il nostro vecchio progetto - vincemmo lo stesso premio nel 2005 con il videoclip di “Danneggiamento del sistema periferico”, queste cose restano sempre delle belle sorprese e delle incoraggianti soddisfazioni. 
Per quanto riguarda la questione videoclip in genere non credo che in senso stretto sia necessario un videoclip per una canzone, d’altronde facciamo musica non film o altro. Il videoclip associato ad una canzone è solo un mezzo promozionale per veicolare un singolo apripista, per avere la possibilità di pubblicizzare un album anche tramite la tv oltre che tramite la radio. Piuttosto direi che oggi potrebbe essere “necessario”, o quanto meno di rilevante importanza, visto che grazie alla rete i video possono godere di molti più spazi che si aggiungono a quelli che offrono le tv musicali esistenti, ed avere di conseguenza molta più visibilità ..non so ma inizio a pensare che probabilmente hanno assunto lo scettro del mezzo promozionale più efficace. 

“QUANTI GIORNI PASSANO QUANTI NE VORREI QUANTE COSE CAMBIANO E QUANTE NE CAMBIEREI” COSA CAMBIERESTE NEI SISTEMI MUSICALI DELLA NOSTRA DISCOGRAFIA ?
Bah ci sarebbe una lista chilometrica di cose, tutte cose però che sussistono da almeno 50 anni, delle quali moltissime in comune con la discografia mondiale ..niente di nuovo. Che poi il mercato discografico mondiale è in crisi non credo dipenda strettamente da politiche fallimentari di case discografiche. Le motivazioni sono altre e ben più pesanti: si va dalla crisi economica agli sviluppi della tecnologia che da ormai più di un decennio permette di avere musica gratis con conseguenti e drastiche mutazioni culturali e cambi di costume. Cosa si potrebbe imputare ai colossi discografici in fallimento ? Forse i cd a prezzi troppo alti ? E’ l’ultimo dei problemi, se vuoi fai tranquillamente un prezzo imposto. La nostra casa discografica per esempio è stata d’accordo con noi nel mettere in vendita “Amore o Purgatorio” ad un prezzo giusto, cioè intorno ai 10 euro, che lo si compri on line o nei negozi. 


GIRATE L’ITALIA IN TUOR: C’E’ QUALCHE ESIBIZIONE CHE RICORDATE CON PARTICOLARE EMOZIONE ? COME VIVETE L’ESPERIENZA LIVE ?
Beh le situazioni, il pubblico, i posti sono sempre diversi e di conseguenza le emozioni che ne scaturiscono. Diciamo che mediamente è sempre un piacere suonare dal vivo. Se proprio devo pensare ad una tappa che ci ha dato particolari emozioni perchè fuori dal comune, è stata a Luglio quando abbiamo aperto il concerto di Ligabue a Campovolo davanti a 130.000 persone, un oceano di gente.



COME SI FA A CAPIRE QUANDO UNA CANZONE E’ VERAMENTE “FINITA”: E’ PRONTA ?
Personalmente quando, in sede di produzione, riascolto il brano e ho delle buone sensazioni costanti per tutta la sua durata e allo stesso tempo il cervello non si distrae autonomamente andando a chiedersi cosa manca qui e lì. Quando si presenta questa situazione per me la canzone risulta pronta per essere pubblicata.

HAI UN DIALOGO COL CIELO ?
Quando capita.

HAI UN SOGNO UNIVERSALE ?
Sì, come tanti altri spero sempre nella pace, nella comprensione e nell’empatia tra le persone e anche nell’utopia di un benessere costante per chiunque.

SCRIVI DI GETTO O TI LASCI GUIDARE DALLE PAUSE ?
In realtà si può dire che mi lascio guidare dalle pause. Anche se mi capita di scrivere una canzone di getto è comunque molto raro che non apporti nessun cambiamento o “correzione” da quando l’ho buttata giù a quando sarà pubblicata. 

CONSERVATE DI PIU’ LE FOTOGRAFIE DEI CONCERTI O DELLA VITA QUOTIDIANA ?
Nel bene e nel male in linea di massima i concerti ed il mio lavoro sono la mia vita quotidiana, di conseguenza i ricordi che ho della mia vita, anche personali e al di fuori del lavoro, trovano un punto di riferimento - ai fini della semplice memoria - nel cosa stavo facendo in ambito lavorativo in un tal periodo. Anche solo come semplice associazione d’idee. Oltre tutto non amo troppo ricevere foto, quindi è difficile che mi capiti di vedere mie foto in cui sono ritratto al di fuori del lavoro ..e così il cerchio si chiude.

HO IN MANO UNA COPIA DEL VOSTRO ULTIMO LAVORO PER UNA DEDICA.
Grazie mille Alberto per averci invitato nel tuo Tendone, conto di vederci al prossimo concerto dei Fonokit ! Un saluto ai lettori e a tutto il Clan.


PER INCONTRARE ANCORA LA MUSICA DEI FONOKIT:

mary.orfino@blisscorporation.com

Climaticamente parlando - Alberto Zuccalà



Il tempo teneva aperte le stagioni per cambiare aria in ogni stanza. Si mescolavano i climi e mentre l'inverno diventava tiempido e l'estate per la prima volta aveva l'ambizione di somigliare all'autunno, la primavera sperava di essere rapita dalle foglie secche e sciroccate per non dover somigliare sempre e solo ad una gemma gentile. Francesca provò a cercare un momento simile, ma si accorse che su questi cambiamenti di clima, la sua memoria era insipida. Accorciò i capelli, e di ritorno, su un ramo, trovò una sciarpa rossa volata via da qualche collo. O da qualche balcone.

lunedì 27 febbraio 2012

Tra finzione e realtà - Sergio Paolilli Treonze

Nel mondo dei film le infermiere non puliscono piaghe e con il solo sguardo rendono inutile il viagra e ammazzano  anziani infartuati e cardiolesi.
Nel mondo dei film uno studia,  fa un concorso, lo vince e ottiene un lavoro, nel giro di poche puntate.
Nel mondo dei film....

Nel mondo della realtà, si studia lingue e la si usa in un call center. Si studia economia pe applicarla alla divisione dei pani e dei pesci di casa. Si rimane disoccupati per anni.
Nel mondo della realtà però, talvolta, sembra di stare in un film...
Accade così che una persona scopra una passione; che con sacrifico studi per poterne fare il proprio lavoro e, siccome è brava, come nei film  si laurei nonostante tutto.
Come nei film, quella passione diventa un lavoro, davvero.
Peccato che  tra film e realtà, qualche differenza rimanga... comunque...  ;)
Auguri Anto!

sabato 25 febbraio 2012

Nei recessi - Alberto Zuccalà


Scelse di versare una bustina intera di zucchero nella tazzina bianca di ceramica. Poi affondò il cucchiaino nell'acqua nera del caffè. Iniziò a girare in senso orario e in quel momento ricordò la primavera. Tolse il cucchiaino dalla tazza e lo posò, a testa in giù, sul piattino. Francesca era tornata dalla sua visita di controllo. In macchina aveva ritrovato uno dei due orecchini perduti nei deserti della tappezzeria. Era felice di questo. 

venerdì 24 febbraio 2012

Intervista a Stefano Zuccalà - Alberto Zuccalà


CHI E’ STEFANO ZUCCALA’?
Uno che scrive.  

“IL CONTO DEGLI AVANZI” CHE ANIMA CONTIENE?
Questo libro è una raccolta di racconti brevi, di short-stories. È quasi un libro a tema sulla fragilità e spigolosità dell’animo umano, che però proprio in determinati frangenti “scomodi” ritrova le sue vere radici. Poi ci sono racconti più violenti (non in senso pulp) e altri più “arpeggiati”. Ma fanno tutti parte di uno stesso mosaico.

COME E QUANTO E’ CAMBIATA LA SCRITTURA DI STEFANO DALLA PRIMA OPERA “QUADERNO IN LA MINORE” ALLA QUARTA “IL CONTO DEGLI AVANZI”?
Le tematiche di fondo son sempre le stesse. Non scrivo a tavolino, né tantomeno amo la sperimentazione fine a se stessa. I primi due libri, avendoli scritti dai 19 ai 22 anni, li trovo abbastanza distanti, ora. Sono stati dei passaggi obbligati, importanti (per me), ma c’era ancora troppa “letteratura” dentro. È inevitabile che sia stato così, le cose si evolvono e col tempo si abbandonano determinati cliché stilistici dovuti alle letture e agli imprinting dell’adolescenza. Ora scrivo in modo più viscerale – che certo non vuol dire che non ci sia sempre un controllo continuo sullo stile, tutt’altro.

LA POESIA SOFFRE NEL MERCATO STAMPATO?
Bella domanda. Dovresti chiedermi se la poesia soffre nel non-mercato stampato. C’è molta sovrapproduzione e caos, si legge poco (specie i versi). La poesia soffre, certo, ma è importante intendersi su un punto: scrivere versi non vuol dire semplicemente andare a capo con le parole. Questo approccio è dannoso e inutile, e pecca di ingenuità. Ci fosse più autocritica in giro, sarebbe meglio. Poi c’è l’eccesso opposto: la poesia che si nutre di letteratura, e basta. I tecnicismi, i virtuosismi eccetera. Una noia mortale. Ovvio: ognuno fa ciò che gli pare. E ognuno legge ciò che vuole. Per me l’unico discrimine è l’assenza o presenza di forza in ciò che si scrive.  

COM’E’ LA NOTTE DELLO SCRITTORE?
Dipende dai periodi, dal momento esistenziale che si sta attraversando. Comunque, la notte è sempre bella. Che la si attraversi da insonni o da dormienti, nelle urla o nella gioia.

CHE EPOCA VIVIAMO? E CHE MOMENTO VIVE LA LETTERATURA?
Sono domande molto complicate. Io parlo sempre di Medioevo, in questi casi. È un’era caotica ed oscura, volgare e priva di punti di riferimento – che servono sempre, purché non siano imposti. Ora davvero siamo nel deserto – seppure affollatissimo. Per quanto riguarda la seconda parte della tua domanda, posso dirti che l’ipertrofia comunicativa che viviamo da un po’ di tempo, comunque, danneggia la letteratura, la scrittura. Perché le parole che poi finiscono nei libri, hanno bisogno di solitudine, di silenzio e macerazione, di uno spazio appartato nel quale svilupparsi.

QUALE ASPETTO TI EMOZIONA DI PIU’ SCRIVENDO?
Quando riesco a dire esattamente ciò che sento di voler dire, e quando le parole si incastrano bene tra loro, anche a livello di suono e di ritmo. Credo sia tutto.

IL RITRATTO DI UN GRANDE PITTORE TI FAREBBE SORRIDENTE O SERIO?
Non saprei dirti. Forse si vedrebbe un piccolo ghigno, non so. Oppure sarei serio, purché ci si intenda sul punto che essere seri non vuol dire essere seriosi. Ma poi mi spieghi quale grande pittore dovrebbe farmi un ritratto?

COS’E’ LA SOLITUDINE?
La solitudine è soffrire della propria solitudine. Il non saperla accettare. C’è una solitudine inestirpabile, che non si può abbandonare. Non bisogna temerla, perché può diventare una ricchezza. Altro discorso è la solitudine “sociale”, o quella sentimentale. La solitudine buona è quella che trascende dal rapporto con gli altri, quella che permette di crearti un tuo spazio, di coltivare la tua vocazione, e va difesa. È il nostro stesso essere al mondo. Non ha a che fare con la sociologia, o con il fatto di non saper con chi uscire la sera. È il nostro stesso sguardo.

HAI SCRITTO TESTI PER HUMPTY DUMPTY (“PIANOBAR DALLA FOSSA” 2010) E HAI LAVORATO AI TESTI DEL PROSSIMO ALBUM DEI MUFFX (ÉPOQUE, di prossima uscita). COME SI TRASFORMA LA POESIA CHE SI AFFIANCA ALLA MUSICA? CHE DIFFERENZA C’E’ TRA IL POETA E IL CANTAUTORE?
La parola che deve essere cantata è molto diversa dalla parola scritta, che deve essere letta. Ci sono esigenze diverse, di metrica e di suono. Io amo scrivere testi per altri, questi due album (che vivono sonorità e immaginari differenti) hanno rappresentato due piccole sfide per me. Posso dire di essere soddisfatto, sì. Quando riesco a racchiudere un’immagine in uno spazio metrico prestabilito, è una bella sensazione. E amo confrontarmi con i musicisti e far nascere qualcosa da ciò che abbiamo in comune.

HO L’ULTIMO TUO LIBRO IN MANO PER UNA DEDICA.
“Prova a tenere il conto delle cose buone.  -  s.”



PER INCONTRARE ANCORA LA SCRITTURA DI STEFANO ZUCCALA'


“Quaderno in la minore” (Manni, 2001, introduzione di Ercole Ugo D’Andrea), “Nadir” (Il Filo, 2004), “D’amore e di altre sevizie” (Zona, 2006, con un saggio di Livio Romano) e (“Pianobar dalla fossa”, 2010).

Luce - Paolo Cos





Accettarsi non significa cancellare il proprio passato e il proprio vissuto, bensì partire proprio da quello. Cambiare non significa indossare una maschera che piaccia a tutti. Cambiare significa riconoscere che tu sei autentico. E' la tua originalità il punto di forza. Le tue debolezze fanno parte della tua originalità ed è per questo che sono il tuo punto di forza. Non nasconderti, fatti luce.

A volte.. - Zoè


A volte... basta un sorriso
a volte.. basta una parola gentile... una carezza..  ascoltare chi ci è accanto.. a volte ciò di cui si ha bisogno è un'abbraccio dolce e silenzioso.. uno sguardo.. una risata.. un pò di colore... e ti rendi conto che la felicità è fatta di piccoli momenti... e che la vera gioia sta nel dare e mai nel ricevere.....

martedì 21 febbraio 2012

Da lì - Alberto Zuccalà





Francesca tornava da Milano. Sul treno vide un bimbo che giocava con un pupazzetto a cui il nome lo si può solo inventare. Riportò gli occhi sul libro che leggeva in quel periodo e trovò la descrizione di un balcone. Ricordò che la sua casa a Milano aveva un balcone piccolo che poteva contenere soltanto uno stendino di panni da asciugare. Lei però lo chiamava "il mio balcone". D'estate, da lì, faceva pensieri lontani.

domenica 19 febbraio 2012

Intervista a Luigi Bruno (MUFFX) - Alberto Zuccalà


CHI SONO I MUFFX?
Un gruppo di ricerca stilistico/musicale di matrice rock’n’roll che fa l’esatto contrario di tutto ciò che si è ascoltato in radio o visto in tv negli ultimi venticinque/ trent’anni. Attualmente la band è composta da me, Alberto Ria, Cristiano Colopi e Gianna Greco.

SCRIVETE IN INGLESE E FATE CONCERTI ANCHE ALL’ESTERO: IL VOSTRO SPIRITO E’ ITALIANO, EUROPEO O SENZA FRONTIERE?
Abbiamo scritto in inglese i primi due album il terzo invece sarà in italiano. Il nostro spirito credo sia abbastanza globale anche perché amiamo la musica etnica di tutti i sud del mondo e raccontiamo storie reali che potrebbero accadere in qualsiasi provincia del pianeta.

REALE E SURREALE. QUAL E’ LA LORO PERCENTUALE NEGLI ALBUM DEI MUFFX?
I testi sono reali anche se spesso raccontati in maniera allucinata, la musica invece oscilla tra il granitico sabbioso della tradizione stoner rock americana e la psichedelica onirica made in ’70. Raccontiamo storie reali con colonne sonore surreali.

A MARZO 2012 USCIRA’ “ÉPOQUE” IL TERZO ALBUM DEI MUFFX. QUALCHE ANTICIPAZIONE? 
Quest’album sarà in italiano, scritto a quattro mani con lo scrittore Stefano Zuccalà. E’ composto da undici tracce e in quest’esperienza abbiamo perfezionato il nostro stile rendendolo (se pur sempre istintivo) molto più raffinato e “preciso”, è stato registrato al Sudestudio di Campi Salentina come tutti i nostri lavori e masterizzato a Berlino…ci sarà un vinile che verrà pubblicato successivamente e includerà due bonus track. L’album è una produzione “Ill Sun Records(la nostra neonata etichetta discografica) in collaborazione con “Lobello Records” e sarà distribuito sul tessuto nazionale da Goodfellas.

QUALE INCONTRO E’ STATO INDIMENTICABILE PER I MUFFX?
Veramente troppi…tanti, tra gli artisti conosciuti sui palchi e nei festival e la gente conosciuta in giro per concerti credo che ognuno di loro abbia lasciato un ricordo incisivo in ognuno di noi anche se di natura diversa..non basterebbe un intero blog per citarli tutti.

“ILL SUN RECORDS” VOGLIA D’INDIPENDENZA? CHE OBIETTIVI SI PROPONE?
Voglia d’indipendenza prima di tutto che in realtà c’è sempre stata e la Ill Sun Records ci permette di concretizzare questa voglia, confrontandoci artisticamente solo con l’orecchio del pubblico senza filtri di regole o stilemi definiti da parametrii, tendenze o mode di qualsivoglia natura. Gli obbiettivi sono quelli di produrre buona musica che ci piace, dare visibilità al massimo delle nostre energie e lasciare il segno come abbiamo sempre fatto con tutte le nostre “follie”.

COS’E’ L’ISPIRAZIONE?
Un antenna che ti permette di captare e inglobare tutto ciò che è al di fuori del mondo “reale”, o per sensibilità, o per caso ci sono individui che riescono a cogliere queste informazioni che viaggiano intorno a noi e a chiuderle in una canzone, un quadro, una foto, un pensiero…quelli che riescono a farlo meglio di tutti sono chiamati geni. Ma in realtà è tutto li, alla portata di tutti, basta solo trovare il modo di saper prendere un pezzo di “arte” o tutta per i più bravi.

AVETE FONDATO L’ASSOCIAZIONE S.B.A.M. E’ UN LUOGO MAGNIFICO DI RITROVO PER ARTISTI, OGGI SIETE IMMERSI NELLA ILL SUN RECORDS. MA TEMPO PER RESPIRARE NE RESTA? 
Il tempo è poco a prescindere e quindi bisogna viverselo totalmente, quindi modificando un po’ le funzionalità dei luoghi creati da noi siamo riusciti a creare una sorta di parallelismo tra la vita di operatori culturali, musicisti e ora anche produttori. Abbiamo sfoltito le attività mantenendo quelle principali e conllegandole al resto del nostro lavoro e così riusciamo a tenere tutto insieme.

UNA VOLTA CI TROVAMMO A PARLARE DEL LUOGO E DELLE MENTALITA’ CHE ABITIAMO. ERA UNA CONVERSAZIONE NOTTURNA ED ESTIVA. COSA NON OFFRE AGLI ARTISTI LA NOSTRA TERRA?
Questa è una domanda complicata…cerco di restringere il campo soffermandomi su una delle tante questioni che toccano quest’argomento come per esempio i fondi pubblici..hai fatto caso che i finanziamenti per le opere artistiche che siano attività, laboratori, centri polifunzionali ecc ecc raramente vengono destinati ad artisti veri? Cioè quelli che fanno questo mestiere da sempre? Se vedi chi gestisce tali strutture o denaro è gente che con l’arte in genere non ha nulla a che vedere..e infatti l’80% di queste strutture sono inutili e spesso vanno anche in malora e si assiste solo a spreco di “opportunità” e quindi anche soldi perciò..la nostra terra dovrebbe offrire oltre che i bandi di gara e i fondi destinati a certe attività anche più controlli e selezione.. 

HO UN VOSTRO ALBUM IN MANO PER UNA DEDICA 
Ntotsta!



PER INCONTRARE LA MUSICA DEI MUFFX:

sabato 18 febbraio 2012

E di te - Zoè

E di te
dopo quella sera
rimase il profumo sulla pelle ancora tremante
la bellezza di quello sguardo che si offre oltre il presente
la carezza di un'amore profondo
E di te 
dopo quella notte
rimase l'illusione che non ci saremmo più lasciati
che avremmo scritto assieme i nostri sogni
intingendo l'inchiostro tra le nostre speranze
E di te
dopo quelle parole
rimase solo il ricordo
di un amore fragile
un dolce socchiudere gli occhi
e respirare con la mente
quell'attimo di Noi...

venerdì 17 febbraio 2012

Dov'è il vostro bambino? Sergio Paolilli Treonze


E' dentro ognuno di noi. Il problema è capire quanto dentro sia rimasto, quante sovrastrutture ci siano state costruite sopra, quanto "buonsenso" lo abbia soffocato.....quel fanciullino Pascoliano. 
Quante volte capita di voler correre dietro ai piccioni per farli volare? Di voler salire su  un'altalena a cui per caso si passa davanti? Di voler tirare calci a quella pigna a terra, facendo la telecronaca a bassa voce di un'azione da mondiale?  Ma si rinuncia... perchè qualcosa ci dice che "è disdicevole"...? 
Quante volte in nome del "buonsenso" e dell'apparenza si rinuncia a liberare quella voglia di gioco, di spontaneità che ci chiama... o  si soffocano le lacrime che una canzone fa salire agli occhi?
Essere adulti non significa costruirsi una gabbia! Adulti si... ma  liberi di essere semplici e gioiosi!


Quando il bambino era bambino,
camminava con le braccia ciondoloni,
voleva che il ruscello fosse un fiume,
il fiume un torrente
e questa pozzanghera il mare....

Quando il bambino era bambino,
non sapeva di essere un bambino....
non aveva opinioni su nulla,
non aveva abitudini,
sedeva spesso con le gambe incrociate,
e di colpo si metteva a correre,
aveva un vortice tra i capelli
e non faceva facce da fotografo.

Quando il bambino era bambino,
si immaginava chiaramente il Paradiso,
e adesso riesce appena a sospettarlo,
Quando il bambino era bambino,
giocava con entusiasmo,
e, adesso, è tutto immerso nella cosa come allora,
soltanto quando questa cosa è il suo lavoro.

Quando il bambino era bambino,
sulla cima di un albero prendeva le ciliegie tutto euforico,
com’è ancora oggi,
aveva timore davanti a ogni estraneo,
e continua ad averlo,
aspettava la prima neve,
e continua ad aspettarla.

Quando il bambino era bambino,
lanciava contro l’albero un bastone come fosse una lancia,
che ancora continua a vibrare. (P. Handke)

giovedì 16 febbraio 2012

Pane o farina? - Paolo Cos



Il giudizio di "ipocrita" nasce da una visibile incoerenza. Ma l'incoerenza è insita nella natura umana. L'uomo è bilancia che pende tra le scelte dell'io passionale e quelle dell'io spirituale. A volte il suo prodotto è pane, altre volte ostenta solo mani sporche di farina. Ma il suo insuccesso non vale l'etichetta infame di ipocrita. Semplice vedere l'incoerenza altrui, più difficile vedere la propria. Più facile criticare il poco pane dell'altro piuttosto che ammettere che il proprio paniere è vuoto. E allora il vero ipocrita chi è? Chi prova a sfornare più pane o chi giudica il paniere altrui con dito sporco di farina?

Intervista a Michele Cortese - Alberto Zuccalà


CHI E’ MICHELE CORTESE?
Un tipo strano.. Tanto fissato con la musica e i sogni…

COME NASCE IL TUO ALBUM "IL TEATRO DEI BURATTINI"?
Dalla musica e dai sogni appunto.. Da emozioni raccolte negli ultimi anni e canalizzate in canzoni che parlano di me e del teatrino dei miei giorni animato di amore, arte, viaggi e rock’n’roll, condiviso con le persone giuste, i miei “burattini” preferiti perché, come diceva Pirandello, nella vita come su una scena “pupi siamo” e la ritengo una sacrosanta verità.

COME SI FA A NON DIVENTARE DEI BURATTINI? A RESTARE LIBERI?
Dando la priorità ai propri istinti creativi e assecondandoli probabilmente, in generale privilegiando la propria esigenza di felicità anche se non è sempre facile…

E’ FATICOSO PORTARE LA PROPRIA MUSICA IN QUESTA SOCIETA’ VERTIGINOSA?
Sicuramente sì ma esistono mestieri ben più faticosi! La vertigine nella società di oggi è una cosa che distrae molto la gente dall’arte e l’intrattenimento seppure questi sembra siano indispensabili da che esiste il mondo..

QUALE INCONTRO E’ STATO INDIMENTICABILE NEL TUO PERCORSO ARTISITICO?
Da fan rispondo quello con Franz Di Cioccio della PFM.

COME HAI VISSUTO L’ESPERIENZA DELLA TV? HA CONTRIBUITO ALLA TUA CRESCITA ARTISTICA?
Divertendomi tanto, concentrandomi su quello che bisognava fare e sempre con una giusta dose di disillusione. Artisticamente e professionalmente ha contribuito molto alla mia crescita.

SEI PIU’ “ALLERGICO ALLE GHIANDE,  ALLA GENTE O ALLA LUCE”? CHE SINTOMI HA QUESTA ALLERGIA?
A tutte e tre le cose! J In realtà il sintomo principale è una sorta di insofferenza alle “esperienze-ghianda” che la vita quotidiana ci riserva dal lavoro ai rapporti sociali, cioè agli incontri scomodi ma obbligati a cui ci sottopone quella società vertiginosa di cui sopra…

QUALE FOTOGRAFIA DELLA TUA TERRA PORTERESTI SEMPRE CON TE?
Quella del mare della mia città.

COS’E’ LA SOLITUDINE?
Il miglior momento creativo!

UNA DEDICA PER ME SUL TUO CD.
Ad Alberto
Attento conoscitore di musica!
Con stima!
M. 




PER INCONTRARE LA MUSICA DI 
MICHELE CORTESE:

mercoledì 15 febbraio 2012

Preferisco il Paradiso! - Antonella Carbone

L'ho guardato da bambina in una di quelle che erano considerate le sacrosante "serate divano" per la mia famiglia ma ancora più spesso con mio nonno, tenero compagno di abbuffate televisive, in cucina. Quello che è indubbio è che Sanremo l'ho guardato... sempre. Sarà che, inevitabilmente, quando vai a riesumare il pargolo che è in te ti porti dietro solo quello che la fanciullezza di bello ti ha lasciato, sarà quello che vi pare, ma da ormai tanti, tanti anni, il festival di Sanremo è per me diventato il festival di tutto e di niente. Non dovrebbe essere, sempre e comunque, la canzone italiana a far da padrona? Forse l'hanno colto solo Luca e Paolo...
 Morandi l'ho apprezzato solo in quei due microsecondi in cui ha accennato " Non son degno di te" alle due pseudo-vallette tutte ringalluzzite di trovarsi quasi per miracolo di nuovo su quel palco... 
Papaleo, stimatissimo mio vicino di casa, voglio dimenticarlo in quel ruolo di co-presentatore che gli sta fin troppo stretto...
Celentano? Premetto che ho sempre preferito sentirlo cantare; in fondo tutto quello che difficilmente riusciva ad ingoiare l'ha fatto passare magistralmente con le sue canzoni... non per niente sono riuscita a rivolgere un sorriso di apprezzamento solo in quei pochi momenti in cui ha tenuto la scena con la sua inconfondibile voce e i suoi modi da molleggiato. 
Vedo i nostri soldi svolazzare, ormai andati, sulle teste di questi artisti camuffati e cimentati in ruoli che poco gli appartengono. 
E pensare che per guardare il festival ho negato alla "mia" adorata Jane la sua insostituibile compagnia... meno male che, malgrado tutto, della buona musica il festival la concede sempre e comunque. 
E stasera? Che faccio? 
 Ah... stasera c'è "L'arte di amare" con don Gino e don Giacomo (mi sa che Celentano non li conosce), due preti che sanno ancora parlare di amore, vita, speranza e soprattutto di paradiso. 
E allora io... preferisco il PARADISO!

lunedì 13 febbraio 2012

Lunghi anni - Alberto Zuccalà



Francesca si era addormentata per strada. Scintillava la neve sulle montagne al ritorno del sole. Aveva un corpo che convergeva verso il solo pensiero della fame. Scese dal letto e con largo stupore si ritrovò in mezzo ad altre ottocento persone vestite con gli stracci della povertà. S'avvicinò ad un uomo silenzioso, che per la sua bellezza continuava a fissarla e gli chiese "sono finiti i tuoni?". L'uomo continuava a fissarla. Abbassando la testa rispose di si. Francesca si sistemò i capelli dietro l'orecchio e tirò forte l'aria nel naso. E il vecchio inaspettatamente le disse: "Se tu non mieti le ombre, non lo vedrai mai tornare".

E ti amo - Zoè

E ti amo quando taci
mi guardi in silenzio 
accarezzando il mio viso con lo sguardo
E ti amo quando sorridi
sembra che il sole ti baci le labbra
E ti amo quando mi abbracci
facendomi sentire parte del tuo mondo
E ti amo quando mi tieni per mano
insieme a te sembra tutto più facile
E ti amo 
per l'odore della tua pelle
per le tue carezze
per la tua dolcezza
e per tutti quei difetti
che ancora non conosco....
E ti amo quando ci sfioriamo il corpo di poesie
quando ci regaliamo parole e sogni inespressi
quando la musica finisce
e tutta l'assemblea delle stelle
si inchina sopra di noi...

sabato 11 febbraio 2012




 Il Clan del Tendone
augura un felicissimo compleanno al capo acrobata
 Alberto Zuccalà!
Olè!




Fontane nuove di emozioni vere e antiche - Alberto Zuccalà

"Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città."

L’amore non tace. Non sa restare in silenzio. L’amore vola con tutte le energie che ha. L’amore ti rende universale. L’amore ti ricolloca nel mondo. Mentre cadi a pezzi nella lebbra delle delusioni, l’amore sana tutto e non sfiati più un solo momento senza il desiderio di riviverlo ancora. E ancora. E ancora. Versi di baci, di primi momenti, di attese di rose e di neve da fotografare. Falò da spegnere, messaggi da improvvisare. Posti nuovi da cercare e vecchi da ricordare. Se l’amore che viviamo tocca agli altri diventa la fontana di nuovi desideri. Eppure di questo se ne accorgono solo i bambini: appena ti vedono, non ragionano più secondo le regole e non si risparmiano nel raccontarti che si sono innamorati davvero. 

venerdì 10 febbraio 2012

Dal luccichio... - mariagrazia

E sono ancora qui : le tendine scostate e gli occhi appesi alla finestra. I pensieri, come i sogni e le speranze, sono sospesi tra fiocchi di neve e bolle di sapone. Infatti a volte si posano; altre volte scoppiano e scompaiono. Resta il  luccichio  del bianco della neve col suo doppio effetto paralizzante. Un po’ tocca il cuore coprendo il dolore e rendendolo più chiaro; un pò  torna sugli occhi che, accecati, si socchiudono.  Così sembra ricordarti di  distogliere lo sguardo da ciò che ti distrae dal bellissimo sogno di vita che sei chiamato a realizzare…

giovedì 9 febbraio 2012

Intervista ad Evy Arnesano - Alberto Zuccalà



CHI E’ EVY ARNESANO? 
Un’inguaribile malata di musica!

MUSICISTA, CANTANTE, AUTRICE, PRODUTTRICE E IL TEMPO PER RESPIRARE C’E’? 
C’è il tempo di respirare nel modo in cui mi ha insegnato la logopedista per annientare l’ansia che è sempre in agguato quando si ha un temperamento frenetico come il mio. A parte gli scherzi, quest’ultimo anno ha richiesto un impiego totale delle mie energie tutte per il progetto musicale, motivo per cui ho smesso di fare i “lavori normali” di prima (coordinamento centro estivo, editing audio e lezioni ai bambini) così da ritagliarmi il tempo necessario per tutto.

OSPITE DI SERENA DANDINI NELLA TRASMISSIONE PARLA CON ME SU RAI 3, POI OSPITE DI GIANCARLO MAGALLI NELLA TRASMISSIONE I FATTI VOSTRI SU RAI 2 . COSA SI PROVA AD ANDARE IN TV CON IL PROPRIO LAVORO DI FRONTE AD UN PUBBLICO IMMENSO? 
Una grandissima soddisfazione e l’orgoglio per esserci arrivata da sola, poi una grande gioia sapendo che anche mamma e papà hanno potuto vedermi finalmente, la contentezza di esibirmi davanti all’Italia e infine il gioco di venire truccata, che per me è stata una novità, infatti ho chiesto un trucco invisibile per apparire acqua e sapone come vado in giro di solito!!

PAOLO BELLI, PAPA RICKY, 400 COLPI, TREMENDE… PENSAVI CHE PARTENDO PER BOLOGNA SAREBBE CAMBIATA LA TUA VITA? COME HA CONTRIBUITO CIASCUNO DI LORO AL TUO TALENTO?
Tutto quello che ho fatto prima di registrare il mio disco “Tipa ideale” è stato divertimento e anche una bella esperienza formativa, ma era al lavoro solista che evidentemente aspiravo prima ancora di saperlo coscientemente. Tutti i gruppi e gli artisti con cui ho lavorato mi hanno arricchito in maniera diversa, partendo dalla prima band che mi ha “iniziato” al palco fino ad arrivare a ricevere la stima di un artista “consumato” come Paolo (Belli) 

PRIMA CHE LA MUSICA DIVENTASSE “LA TUA MALATTIA E LA SUA CURA” STUDIAVI COME MOLTI DI NOI. DOVE SI TROVA IL CORAGGIO DI LASCIARE LA STRADA VECCHIA PER INTRAPRENDERNE UNA NUOVA? 
E’ dentro di me una tendenza naturale verso scelte radicali, come quella fatta pochi mesi fa di lasciare la residenza al nord, dove ho vissuto 24 anni, per tornare al sud, sebbene più che spostarmi da un posto a un altro ho proprio cambiato vita scegliendo un periodo di “vagabondaggio”, infatti sono spesso in viaggio da nord a sud, e tra le mie mete predilette ci sono Roma la mia nuova casa, Bologna la mia vecchia casa, Lecce la mia prima casa, e poi Torino e Milano come “case delle vacanze”

IL TUO ULTIMO CD “TIPA IDEALE” CHE ANIMA CONTIENE? 
Contiene la mia anima, che è sempre quella anche se passano gli anni, solo a tratti un po’ più disillusa. Sono canzoni nelle quali i sentimenti sono l’argomento principale, ma è l’ironia la vera protagonista.

TI CAPITA DI SOGNARE?
A chi non capita? Io forse lo faccio troppo ad occhi aperti ma è il prezzo da pagare alla creatività. 

ALLA TUA TERRA RUBI QUALCHE ENERGIA SEGRETA? 
L’energia del sole che mi regala la positività e la leggerezza che sono presenti nella mia musica

SE TU POTESSI PORTARE CON TE UNA FOTOGRAFIA CHI O COSA RAPPRESENTEREBBE? 
Rappresenterebbe il volto del mio amore se in quel momento ne avessi uno.

MA QUESTO RAPPORTO COSTANTE CON LE CROSTATE E’ UNA MIA IMMAGINAZIONE O TI PIACCONO PER DAVVERO? 
Oltre a piacere a me pare piacciano anche a tutti coloro che hanno avuto la possibilità di assaporarle. Le porto ai miei concerti come le preparo per i miei amici. E’ una mia passione, in particolare la crostata di mele, la mia specialità!

HO UNA COPIA IN MANO DI “TIPA IDEALE” PER UNA TUA DEDICA. 
“Per i tuoi momenti spensierati. Dicono sia un disco terapeutico!”


PER INCONTRARE LA MUSICA DI 
EVY ARNESANO:



evyarnesano@gmail.com

Stop - Alberto Zuccalà


Da qui tutto è lontano. Sembra impossibile, ma è vero. Solo la felicità non rispetta questa legge disumana. La felicità è sempre lì dove ti trovi. Ok, a volte è altrove, ma quella possibile, delle piccole cose,  ti abita. La felicità fuonziona un pò come l'ombra del tuo corpo. A volte la vedi e ne sei consapevole. Altre volte guardi dritto, impegnato in altre cose e la perdi di vista. Ma lei c'è ed è li con te.  Il problema di sempre è fermarsi a guardare. E a Francesca, ormai, non capitava più da un pezzo.

mercoledì 8 febbraio 2012

Neve - Zoè

Neve
cade piano
sulle domande
sulle paure
bianca si posa
e cancella il tuo nome
mi porta verso Oriente
sulle mani
sul mio cuore
Neve 
cade piano
fredda si posa
e si apre un sentiero
si sciolgono le ferite
sulle mani
sul mio cuore
Neve
orme nuove
verso di te.