giovedì 29 dicembre 2011

Simone Perrone 'Il Patto' SANREMO 2012 - Alberto Zuccalà



I sogni, a volte, capitano tra le mani di ciascuno di noi. Altre volte, invece si fanno opportunità tra le mani di qualcun altro. A volte li riconosciamo e ci stanno vicini, altre volte hanno le sembianze di un sogno solo in lontananza o inapparenza, ma quando ci sono accellerano tutte le notti che viviamo. Rotolanti, imperiosi, apparsi, scomparsi... sono sempre prossimi alle giostre delle nostre parole alate. Tanti anni fa, un pò per gioco, un pò per stima, un pò per avanzo di tempo, tra i tanti che leggevano il mio primo libro e i pulviscoli di parole che lasciavo sul blog, Simone fu una persona che non conoscevo, ma che non passò oltre senza dirmi di continuare a credere nel sogno della scrittura che abitava con me. 
Da allora non ha mai smesso di incoraggiarmi, persino quando i sogni avevano la tana tra due nuvole. 
La strada dei sogni non è di cristallo e non è da vivere da soli. Ha bisogno di tante persone che dalle terrazze e dai tetti ti aiutino a non deformare mai le costellazioni preziose, che per un motivo o per l'altro, disegni o rincorri nel sogno che hai. Indipendentemente dalle sue partecipazioni ad X-factor, al sanremo di un anno fa, all'arena di verona con Zucchero, all'Heineken Jammin Festival... personalmente, in questa finestra, in questa trasparenza, gli devo le ali che ha dato a me, ma il colore grandioso della sua fantasia creativa penso sia davvero un'opportunità vivace per tutti. Ascoltate il brano e se vi piace... aiutiamolo nel sogno.

ISTRUZIONI PER VOTARE  (NON C'E' BISOGNO DI ESSERE ISCRITTI A FACEBOOK)
Si può votare tutti i giorni una sola volta al giorno! Fino alle ore 18:00 del 8 Gennaio 2012):
- Vai su http://www.facebook.com/SanremoSocial
- Clicca sulla sezione Vota
- Clicca su REGISTRATI PER VOTARE
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- Conferma l'iscrizione cliccando sul link nel messaggio che ti riporterà a Facebook
- Nella barra CERCA digita: Simone Perrone
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Simone Perrone lo trovate anche su google, facebook, youtube ed altre piattaforme.


"CIAO AMICI, da oggi sono in gara anche io per entrare a far parte di Sanremo Giovani; il mio brano si intitola : IL PATTO, ascoltatelo, spero vi piaccia, e se così fosse votatelo. GRAZIE MILLE A TUTTI VOI. SIMONE PERRONE. vi abbraccio !!!"

martedì 27 dicembre 2011

Il peso delle parole - Alberto Zuccalà




Capelli lunghi, scuri, una camicia chiara. Gli occhiali, il cappotto nero, l'orologio in metallo a sinistra. I denti bianchi, le labbra piccole, l'accento mio. I gomiti sul tavolo, le mani intrecciate davanti alla bocca. Il maglione grigio. Le scarpe basse, le scarpe nere. Il tovagliolo vicino. Il pandoro a spicchi. Le carte sul tavolo. Le carte tra le mani. Gli occhiali. La mezzanotte. I gradini. La porta e va via.

sabato 24 dicembre 2011

Tu scendi dalle stelle... - mariagrazia


  Niente cenone per me questa sera . Eppure i miei occhi son sazi e lucidi per la gioia di riviverti ancora e così. Tu, carne  ed ossa da prendere in braccio. Tu, ti fai vero nei diversi sipari dalla mia storia. Tu ritorni ancora nel sorriso dei miei familiari stasera a cantarti che scendi dalle stelle e tremi come noi.  Tu, tra le mani del più piccolino che  lascia che ti baci anche  chi è già grande ma soffre ancora di fragilità.
  Tu, che trovi riparo nel presepe della parrocchia che quest’anno ti fa piccolo accanto ad un grande trono che ci ricorda da dove vieni ma soprattutto dove vai e dove ritrovarti.  
Tu, nel sorriso di zio che si fa chiamare ''Papà Presepio''  e che quando accende le luci sul camice del lavoro ci racconta di nuovo la storia di un papà che torna a casa  e con i figli costruisce il Presepe. Tu, sei qui, sei ora, ed  hai la luce che può  trasformare ogni mia notte.



Paglia notte e fasce - Alberto Zuccalà


Se fossi rimasto parola, inconsistente e leggera per tutti i venti del mondo, chi ti avrebbe toccato oggi nei corpi della gente e nel cerchio bianco da mangiare e da portare? Quale storia alla sua storia, avrebbe oggi, un'alternativa alle prospettive criminali e monotone della morte e del niente. Ecco l'Uomo, ecco la carne da prendere in braccio, da guardare, da ascoltare, alla quale sorridere. Ecco le fasce per le ferite visibili e invisibili dei sepolcri crepati di buio. Ecco la notte che parla alle notti e le rende mansuete. Ecco la notte in cui la vita si fa vita per tutti, dilatandoci nel desiderio di innamorarci ancora e per sempre. Ecco la notte che è dentro e fuori dal mondo, dentro e fuori il delirio solenne di un bimbo che respira e curva l'arco di una storia al peso degli astri di una parola nutrita d'infinito dall'eternità. 

Auguri di cuore, per emozioni consacrate all'Amore.
Alberto

venerdì 23 dicembre 2011

Dacci oggi il nostro Natale quotidiano... - mariagrazia

Da piccola mi emozionava vedere quei film  natalizi in cui gli innamorati si davano un bacio sotto al vischio appeso alle porte. Affidavano la loro storia alla fortuna …La prima volta che ho visto un vischio vero è stata a L’Aquila, quando il Natale la vestiva di luci, di tappeti rossi e di mercatini di/da tradizione! Una pianta di Fortuna oserei dire,  più che per le leggende e per i buoni auguri, per il fatto che cresce lì dove le bacche,  trasportate e disperse dagli uccelli  , si insediano nelle intercapedini di un ramo di una pianta ospite e iniziano a germinare. È infatti un parassita e  se ne può notare la presenza specialmente in inverno, quando i suoi cespugli piantati nei tronchi  sono evidenziati dalla perdita delle foglie della pianta che li ospita. Buon auspicio o no, mi piace pensare che anche questa usanza racchiuda il desiderio di serenità che accompagna gli inverni delle nostre vite e la sempreverde speranza di vederle germogliare in un Natale quotidiano .

Jack in my head - Alberto Zuccalà



Ieri i "Jack in the head" sono tornati a suonare alla grande. Al Triade, uno dei templi della musica copertinese dei bei tempi. I jack si sono lanciati grandiosamente nei loro pezzi più intraprendenti, grazie all'opportunità del palco offerto dagli eccezionali "Fonokit" che hanno regalato tra i loro pezzi migliori "Non esiste", "Chi sono io". 


I Jack con un Simone Perrone rinato nella voce e nella musica hanno sviscerato tutta la loro grinta musicale. Hanno mostrato che non vedevano l'ora di calcare il palco e smuovere lo spazio intorno a loro "Tutto si muove" , "Sono il disprezzo", "Cosa vuoi che dica"... e via a suon di emozioni e spettacolari ritmi di energia. Prossimo appuntamento: 30 Dicembre Palarock ad Aradeo.

"JACK IN THE HEAD" è disponibile in download gratuito all'indirizzo: http://jackinthehead.bandcamp.com


P.s. il titolo è stato rubato dallo stato di feisbuccu di CristinUccia M. ;)

giovedì 22 dicembre 2011

De Confessione-scusate la lunghezza-Carlotta Fai

Un anno è quasi andato. Come se nulla fosse. Mi ritrovo al capolinea un pò smarrita e confusa e vorrei tornare indietro. Il treno è quasi arrivato al deposito e tra poco ne prenderò un altro. Che mi porterà AVANTI. Ho imparato tante cose quest'anno.

Ho imparato che dare è più importante che ricevere.
Ho imparato che i gesti di una persona sola valgono più di quelli non fatti,impediti dalla morale comune.
Ho imparato che gli impegni si devono mantenere fino all'ultimo.
Ho imparato a mostrarmi sempre gentile e disposta ad ascoltare tutti.
Ho imparato che se non prendi subito il treno della tua possibilità forse non avrai occasione di vederne passare un altro.
Ho imparato,con sommo piacere, che anche tacendo si parla, e spesso quelli che mettono in comunicazione la nostra anima in modo "alternativo" sono gli occhi.
Ed ho anche imparato a perdere.
A provare il gusto ripugnante della sconfitta.
Ho imparato a farmi da parte per il bene altrui.
Ad affrontare le situazioni a testa alta,senza gettare mai la spugna. Ad impugnare l'arma del coraggio contro lo spettro ostile della paura.
Ho imparato l'importanza dei rapporti umani. Di tenersi strette le persone,di averle vicine senza mai abbandonarle,perchè finchè c'è vita loro garantiscono a renderla migliore di quanto in realtà non sia.
Ho imparato l'arte della pazienza e della preghiera.
Ho imparato ad amare il Padre più che mai, e confido nella mia anima di riuscire ad amarLo sempre.
La pace sia con voi, buone feste.

Dove tu mi porterai - Alberto Zuccalà


Eri bella quando ti desideravo ed era tutto possibile. Mi divertivo a cercarti nelle foto, ad aspettare la tua voce vicino alla mia. Ora lontana è la mia attesa, come lontana sei tu dalle giornate che ho, e che non riescono a tenermi lontano dal desiderio di venirti a cercare ancora tra le foto. Esisterai in altri ritratti e nella collana di perle bianche che veniva a circondarti sul collo? Dimmi che non passerai. Dimmi che esisterai ancora. Mandami tu il frastuono ricolmo che cerco, perchè io da questa terra non so più guardare in sù. 

Il Natale povero, ma di che? - Sergio Paolilli Treonze

Quest'anno pochi soldi per tutti, o quasi. Parole di recessione ognidove: crisi, lacrime e sangue.
E poi  la solita tiritera del Natale che quest'anno sarà povero. Noci e mandarini come "una volta".
Già....  ma povero di che?
Ci pensavo qualche giorno fa, e mi chiedevo se l'impossibilità a darsi alla corsa sfrenata ai regali non possa essere più che un limite una grande opportunità.  
Si....l'opportunità di riassaporare l'intimità del Natale; il suo senso vero che, con la povertà economica  ci si sposa meglio che con regali costosissimi e pacchi scintillanti.  Gesù non è nato all'Excelsior, nè Maria ha fatto il parto in acqua in una Jacuzzi.
Non faccio come la volpe con l'uva.  
Vivo su me stesso tante volte il senso di frustrazione per non poter concedere alla mia famiglia alcune agiatezze che, umanamente, a ciascun padre piacerebbe poter dare ai suoi cari.
Ma in questo caso credo che la mia famiglia,  l'uva  (il Natale pieno di senso) se la mangerà tutta.

mercoledì 21 dicembre 2011

Il fine giustifica i mezzi - Alberto Zuccalà




L'altro giorno passeggiavo sul corso di Chieti e cosa vedo? Questo cartello nero qui in foto appicato alla colonna! Leggo "STUDIO LEGALE SICARI" ...mi son chiesto:  ma questo studio sarà poi così legale?  Hanno avuto unìottima trovata a farsi avvocati! Una cosa è certa: questi le cause sicuramente le vincono! Olè!

sabato 17 dicembre 2011

Verso l'altro - Alberto Zuccalà

«Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?»

Guarderò sulla mia strada la traccia profumata delle tue parole, che mi hanno insegnato a dis-tendere lo sguardo verso il centro degli incontri. Non sapevo, nè conoscevo soluzioni, se non quelle provate da me, senza mai ascoltare la follia grandiosa della libertà che rintraccia e intreccia la vita, alla musica universale dei baci segreti. E quante storie di anime e di solitudini , vivono ancora dentro questa domanda eterna, senza conoscere l'alternativa del cammino e del cercare ancora. Perchè i loro passi comincino a muoversi lontano, verso altre opportunità. I loro occhi non conoscano la terra arida della fatica e dell'inutile e sofferente attesa. Le loro mani comincino a disgiungersi, per trovare nell'altro tutto l'immenso che hai pensato e che incontenibile più del mare, sembra impossibile, ma c'è.

Con un CUORE che sa STUPIRSI...! - Antonio Solmona

Maria, adolescente e acerba ragazzina di provincia, che nella semplicità e nello stupore accoglie l’imprevedibilità di Dio.
Ci siamo mai chiesti perché Dio decise di far nascere Suo Figlio da una ragazzina sconosciuta ai più e non in un palazzo reale, magari a Roma, come figlio dell’Imperatore Augusto!? Forse sì, ma ci diamo sempre la solita risposta ormai scontata, senza scendere nella bellezza e nella profondità del mistero dell’incarnazione. Gesù nasce da Maria perché Lei era la predestinata, l’Immacolata, la Vergine. E basta!? No. Maria era l’unico mezzo per far capire all’umanità che Dio ci è vicino, che non è un Re intoccabile chiuso nei suoi palazzi, ma che scende sulla terra sino a provare l’umiliazione di essere il povero tra i poveri, l’umile tra gli umili. Così è Dio, imprevedibile! Maria è la porta di ingresso che ci immette nella profonda infinità di Dio. Maria è la Maestra che può insegnare ancora oggi, a noi uomini ormai chiusi nel recinto della ragione senza fede, che possiamo essere come Lei.Per accogliere Dio nella nostra vita, non serve essere immacolati, vergini, puri, predestinati nel corpo, ma nello spirito. Non importa cosa facciamo o chi siamo. Dio trova la sua casa, la sua culla, nella nostra quotidianità. Dio non nasce nelle persone che se lo meritano, negli studiosi, nei teologi e nemmeno, passatemi l’esagerazione, nelle persone eccessivamente religiose. Gesù nasce ogni giorno, non solo a Natale, nei cuori delle persone che hanno ancora la capacità di stupirsi, nei cuori che non si conformano al putridume del mondo adulto, ma che restano perennemente adolescenticome il cuore di Maria appunto. Quindi Maria è la predestinata non solo perché Immacolata Vergine nel corpo, ma soprattutto nel cuore e nello spirito. Maria è la predestinata perché conserva e mantiene viva in sé la capacità di stupirsi.
Ancora una settimana ci separa dal Natale e quello che mi sento di suggerirvi e di andare a Betlemme così come siamo: come Davide nella prima lettura vuole costruire un bel tempio a Dio, anche noi ci sentiremo rispondere: “lasciati fare, non preoccuparti di come hai preparato il tuo avvento, sono io che ti vengo incontro”.
Che volete, così è il nostro Dio, lasciamoci incontrare, lasciamo che Lui venga dentro di noi e non ostiniamoci a volerlo accogliere noi per primi a tutti i costi. Ricordiamoci, Dio verrà a nascere solo nei cuori semplici che hanno ancora la capacità di stupirsi.