domenica 29 gennaio 2012

Intervista a Chiara Ragnini - Alberto Zuccalà




CHI E' CHIARA RAGNINI?
Una inguaribile sognatrice.

COME E DOVE INIZIA LA TUA ESPERIENZA MUSICALE?
Inizia a 5 anni, cantando a squarciagola le canzoni dei cartoni animati in macchina con i miei genitori.
Probabilmente anche prima, nella pancia della mamma!

MI PARLI DEI FIORI DEL TUO ULTIMO DISCO: "IL GIARDINO DI ROSE"? SOLO, TUTTE ROSE?
Il Giardino di Rose è un lungo viaggio in bilico fra il pop e il folk, in chiave principalmente acustica.
Non sono tutte rose, ma soprattutto spine: si parla di amore, di distanza, di viaggi, di partenze e di ritorni.
E' una piccola finestra da cui osservare le mie emozioni.

TI SENTI MUSICALMENTE CAMBIATA DAL TUO PRIMO LAVORO "WONDERLAND"?
Mi sento più matura e maggiormente pronta ad affrontare la piena scrittura in lingua italiana: l'inglese aiuta perchè è più musicale ma
è difficile arrivare al cuore delle persone che ti ascoltano nella tua lingua se parli in modo diverso. Perciò ho scelto di cantare
in italiano, senza abbandonare però le sonorità folk e acustiche a me tanto care. Sicuramente c'è maggiore attenzione alle melodie e ai testi,
così come ai contenuti nel senso più ampio del termine. Ma ho ancora tanto, tantissimo da imparare.


ESISTE "IL PAESE DELLE MERAVIGLIE"?
Esiste ed è solo dentro di noi: è la quotidianità che ci costruiamo a piccoli passi, alla ricerca della nostra felicità.

LA TUA BELLISSIMA CANZONE "DUE CASTELLI SULLA SABBIA" VOLA DA SOLA: SI LASCIA CANTARE IN UN ISTANTE! E' SUCCESSO LO STESSO ANCHE SCRIVENDOLA?
E' strano perchè alcune canzoni escono fuori come se fossero rimaste intrappolate in testa da decenni, altre invece richiedono molto più tempo e più fatica per essere definite e formate. Due Castelli Sulla Sabbia appartiene ad entrambe le categorie: la musica è nata un tardo pomeriggio in macchina al ritorno dal lavoro (sono i momenti migliori!), mentre sul testo ci abbiamo lavorato tanto sia io che Michele Savino, caro amico e bravissimo compositore genovese che ha completato questa canzone insieme a me.

CHE DIFFERENZA C'E' TRA IL POETA E IL CANTAUTORE?
Il poeta musica i sentimenti con le parole, il cantautore colora le parole con la musica.

COM'E' LA NOTTE DEL CANTAUTORE?
E' una notte serena e insieme agitata, fatta di sogni, speranze, delusioni, amarezza, rimpianti e joie de vivre.

HAI UN DIALOGO COL CIELO?
Ho un rapporto particolare con la natura: riesco a sentirla intorno a me, a percepirne i cambiamenti, anche se il cambio di stagione va via via affievolendosi con il passare degli anni. Sono una persona a tratti introversa, amo stare da sola, pensare, riflettere.

CHIARA HA ALTRE PASSIONI, SOGNI, PROGETTI... OLTRE ALLA MUSICA?
Sono appasionatissima di arte moderna e contemporanea, di entomologia, di fotografia, di design, di informatica, di tecnologia.. aiuto, la lista è lunghissima!
Mi piacerebbe avere un giorno un giardino tutto mio, da riempire di rose e profumare tutto il vicinato.

E SE TI PRESENTO UN TUO CD PER UNA DEDICA...
Ad Alberto, che la musica possa colorare le tue giornate e scaldare il tuo cuore.




PER INCONTRARE  LA MUSICA DI 
CHIARA RAGNINI:

www.chiararagnini.it


sabato 28 gennaio 2012

Come dentro un film - Alberto Zuccalà


«Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!».

Quando si parla di Dio, molto spesso, capita di ascoltare domande  e contraddizioni molto simili a queste. In questi dubbi, esiste un solo modo per scoprire la Verità. Il metodo è galileiano, è scientifico. Il metodo è fare esperienza! Entrare nelle cose e viverle da protagonisti. Dentro la pazienza di un tempo e di uno spazio dedicato! Per far questo occorre innanzitutto far "tacere" il pregiudizio, l'articolo letto su un sito o un link di passaggio, la storia di parole inopportune e semplificatrici. Il secondo momento, invece, è "uscire" dai propri costrutti (Esci da lui!) e darsi il permesso di camminare "fuori", dentro spazi nuovi, per vedere poi, se è  realmente tutto coincidente con il film che abbiamo nella testa. Alla fine vince comunque un'esperienza di Verità e come tale vale la pena provarci.

venerdì 27 gennaio 2012

Dove ti porta il cuore? - Antonella Carbone

Dove mi porta il cuore? Mi porta a stringere quelle mani piccine piccine che mai credevo avrebbero smesso di cercarmi.
Mi ri-porta in quelle pieghe dell'anima dove i ricordi rimangono inevitabilmente incastrati... o meglio, incastonati.
Mi com-porta, sovente, scelte inevitabili, rinunce pungenti.
Mi tras-porta, a cavallo di un tappeto volante, nel mondo che vorrei, nella città che vorrei, nella casa che vorrei, con le persone che vorrei. Spero mi porti sempre dove si raccolgono germogli di saggezza e si annusa una speranza profumata. Ma quello che più desidero è che mi porti sempre da Te.... da loro, che sono Te. Ed è dolce pensarmi nel Suo materno grembo dove, ancora una volta, accarezzandomi mi sussurra:"Andrà tutto bene gioia mia".

mercoledì 25 gennaio 2012

parole - Zoè

silenzi 
sguardi che sanno parlare
coltelli lanciati nel buio
parole
ferite aperte
occhi che sanguinano
pelle
la nostra
un destino troppo breve 
lacrime che sanno purificare
silenzi
ancora indifferenza
 troppo male in questo cielo 
sorrisi posticci
corpi meccanici 
perdono
il mio
è amara vendetta
la tua


martedì 24 gennaio 2012

Da giù - Alberto Zuccalà


Le lettere si espandono. Il mondo ritorna sui suoi muri accartocciati da un pezzo. Nessuno usa più le lettere per scrivere. Uno prova e l'altro consuma. Che follia assurda il suono seducente di un flauto! Sarebbe questa la poesia? Ma se annichilisce, può chimarsi poesia moderna? Alcune canzoni sognavano case senza più pareti e magici smeraldi. Esisterà qualche apostolo della gioia più semplice nel groviglio d'asfalto di tutti i tuoni ciechi del mondo? Dove tutto muore niente è amore.Vieni. Rubiamo il cielo e ascoltiamolo insieme. Così. 

sabato 21 gennaio 2012

Per l'altro e per te - Alberto Zuccalà

<< vi farò diventare pescatori di uomini >>

Quant'è facile guardare il dito e perdersi la luna. Guardare agli sbagli compiuti e perdersi l'uomo. Fare lo stesso lavoro e farlo per l'uomo. Molti andranno via, non capiranno le tue parole, il tuo servizio, la tua pacca sulla spalla, il tempo che dedichi alle loro domande... e altri invece e stranamente resteranno. Ma che senso ha seminare per tutti così: per non raccogliere o non essere capiti? E' l'esperienza di questo spendersi a darne risposta. E per ognuno la sua, e per quello che cerca. In modi e tempi sconosciuti. Perchè l'amore, se è autentico, ti trasporta sempre verso una sapienza e una verità grandiosa, perchè l'amore non torna indietro. Un pò come fanno gli alberi, che non mangiano mai i frutti che producono.

giovedì 19 gennaio 2012

Bene da morire - Sergio Paolilli Treonze


Vi è mai capitato di stare così bene, dentro, con una pace interiore così intensa da pensare: "se morissi ora sarebbe bellissimo"?
A me si. Più volte. Mi capita quando mi immergo nella natura, e riesco a lasciar scorrere via i pensieri e le preoccupazioni.
Mi rilasso nell'ammirare il cielo, il verde brillante del prato;  nell'ascoltare  il canto degli uccelli. Il vento che mi sfiora e il ronzio di un insetto vicino l'orecchio. L'umido del terreno, o il caldo del sole sul viso. Il rumore di un ruscello, e il profumo della terra, dei fiori, del creato. Allora, mi sento davvero una minuscola parte del Creato, in armonia con questo quadro stupendo e perfetto, e nel goderne sono così felice che potrei morire, felice.

Poi una voce, lontana nella testa, inizia a chiamarmi.....  sono le figlie, mia moglie, che mi dicono che c'è ancora posto per me vicino a loro, per godere di questa stupenda vita, e di loro, insieme. 

Nel tempo di una strada - Alberto Zuccalà

Ho provato nella sabbia 
e di mare in mare 
di sole in sale 
e di sale in mare 
e ho buttato anche i miei sogni 
in qualche notte di Saln Lorenzo. 
E poi ho aspettato 
che solo il senso mi può capire 
ma era giusto ridisegnare 
come era giusto poi anche dormire.
Ed ho raccolto senza spine 
la sua rosea primavera 
ed ho parlato alle finestre
nel fresco eterno della sera.
E' nel profilo di ciò che non vedo 
che sceglierei questa notte intera 
per stringerla e dirle ancora
che lei è la mia sola fortuna.





martedì 17 gennaio 2012

Alla spesa - Alberto Zuccalà



Non bevo. Non mi caratterizza. Ma aspettare il mio turno per pagare la mia spesa e trovarmi di fronte un signore dai capelli bianchi, intento a recuperare il resto dal cassiere di tre carrelli di birra alle sue spalle non può non suscitarmi la domanda "Ma quanti amici ha?". Olè!

lunedì 16 gennaio 2012

cos'è un ricordo... - Zoè

Il ricordo .. dolce, affannoso, terribile, magnifico ricordo ... alle volte non possiamo farne a meno .. anche se non ci sei più, anche se ci sei ma ho imparato a convivere con l'idea di te che non appartieni più alla mia vita, che non appartieni più a me ... guardo le stelle e ti ritrovo nel loro luccicare, nella loro immobile ed eterna bellezza .. come il tuo ricordo. Immortale condanna dentro me

domenica 15 gennaio 2012

E tu, chi sei? - mariagrazia




Oggi sono stata a Roma. Ho visitato una mostra particolare. Si chiama Body Words. Si tratta di un’esposizione di corpi umani donati per essere plastinati, conservati per sempre. Vederli è anatomicamente e didatticamente interessante, tanto più se il corpo umano è la tua passione. I particolari studiati sui libri si fanno reali, chiari. Ma, al di là delle descrizioni, mi sono sorpresa di una riflessione che non ho mai fatto prima: sotto la pelle siamo tutti uguali.


E, non mi sembra poi ‘’una scoperta dell’acqua calda’’ ! E’ incredibile come la pelle, un cappotto identificativo, ci renda in fondo unici, completando un’opera che ha radici profonde già nel pensiero e nelle emozioni, oltre che nel genoma…
Ed oggi ritrovo la nostra unicità in queste righe : <<Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa, che significa Pietro >>.
Tu sei. Due parole rivolte a ciascuno di noi, a sottolineare il nome che ha ogni singola storia.
Di fronte ad un corpo immortalizzato ma anonimizzato vorrei poter chiedere : <<E tu, chi eri? Chi amavi? Chi sente oggi la tua mancanza?>> .


                                                                   

  

venerdì 13 gennaio 2012

Intervista a Luigi Mariano - Alberto Zuccalà


T: CHI E' LUIGI MARIANO? 
L: Un ragazzo che sta cercando, con tenacia ed entusiasmo, di diventare un uomo, ma senza perdere la freschezza del ragazzo.
Per farlo, ha capito (già da qualche anno) che deve cercare innanzitutto sé stesso. E dopo alcuni "giri" nel cielo, ha trovato nella musica e nelle canzoni uno strumento perfetto per metterlo in comunicazione profonda prima con sé stesso e poi con gli altri, dispensando addirittura emozioni. Siamo sulla buona strada! 

T: COSA TI STUPISCE DI QUELLO CHE HAI INTORNO A TE? 
L: In un mondo in cui l'incomunicabilità tra persone spesso la fa da padrona, mi stupisce ogni volta che osservo una complicità d'anime così intensa da abbattere le barriere dell'incomprensione e capirsi senza parlarsi. 
In negativo invece mi stupiscono le invidie e le competizioni: se ognuno pensasse ad ottenere il massimo da sé e basta, non sarebbe frustrato dal successo degli altri. 

T: LA TUA MUSICA ATTINGE PREVALENTEMENTE DA TE O DA CIO' CHE E' FUORI DA TE? 
L: Entrambe le cose, ma è inutile negare che tutto parte da dentro. Sempre. Anche quando i cantastorie o gli scrittori o i registi narrano storie di personaggi apparentemente distanti anni luce da sé, se scavi bene troverai sempre dei "lati" di quei personaggi che sono la proiezione di una piccola parte della loro anima.
Sono partito con lo scrivere solo canzoni intimiste e l'ho fatto per molti anni. Poi mi sono sentito parte di un mondo e nel mio piccolo ho capito che il coraggio di dire la propria o addirittura di denunciare fosse un dovere. 

T: IL TUO ULTIMO CD S'INTITOLA "ASINCRONO". COME LO RACCONTI? NE ESISTE DI GENTE "ASINCRONA" ANCHE FUORI DALLA MUSICA? 
L: Era mia intenzione rappresentare nelle canzoni del disco la sensazione di "disagio" (che io provo molto spesso e, credo, tantissimi altri) nel non sentirsi in fase con qualcuno o con qualcosa che invece sta attraversando in modo molto intenso la nostra vita. Sia esso un lavoro, un'amicizia, un amore ("Asincrono" e "Non ti chiamerò"), un rapporto con il proprio padre ("Edoardo"), il rapporto con le istituzioni e con chi le rappresenta ("Il negazionista", "Cos'avrebbe detto Giorgio", "RAI libera!", "Solo su un'isola deserta"), il rapporto con la società, o semplicemente il rapporto con sé stessi in alcune giornate sbagliate o storte ("Il giorno no", "Il singhiozzo" e "Il solito giro di blues") o con sé stessi rispetto al tempo che sfugge ("Questo tempo che ho").
Era poi mia intenzione terminare il CD con la speranza di aver trovato finalmente pace e sincronismo: con una donna, nella passione e nell'amore. Ecco il perché della traccia finale "Intimità".
Fuori dalla musica c'è un sacco di gente asincrona, altroché. Solo che gli artisti hanno più acume, a volte, nel capirlo. Molti altri si vivono addosso e neanche si accorgono di vivere male e a disagio, né vogliono superare quell'empasse. Per paura. 

T: IN UNA TUA BELLISSIMA CANZONE INTITOLATA QUESTO TEMPO CHE HO" CANTI QUESTE PAROLE "QUESTO TEMPO CHE HO NON MI BASTERA'". QUAL E' IL TUO RAPPORTO CON LA FRETTA? MA DAVVERO "NON ABBIAMO PIU' TEMPO"? 
L: Il mio rapporto con la "fretta" è finora abbastanza malato, ma sono convinto che prima o poi lo regolarizzerò, perché ci tengo. Già ora, in mezzo al caos più totale di cose da fare (e per costruirsi una carriera ce n'è di cose da fare!), a volte stacco di botto e me ne vado a guardare il mare o a passeggiare. Sto imparando a prendermi il "mio" tempo, quello "per me". Non ho letto più libri né visto film al cinema per 4-5 anni: è stata una sofferenza. Ora ho ripreso, sono più tranquillo, leggo e guardo film, anche se non con l'intensità che vorrei. Mi sto riappropriando di ciò che è mio, dopo che piano piano le mie fatiche estreme per riuscire ad acquisire un minimo di credibilità importante nell'ambiente artistico hanno portato a stupendi risultati, tra cui recensioni, menzioni, premi, ospitate. Allora mi sono leggermente tranquillizzato, rispetto alla smania di sentirmi perennemente in ritardo, indietro, sfasato, non più giovanissimo.
In generale, consiglio a tutti di fermarsi, ogni tanto, lungo questa corsa impazzita. E godere delle piccole cose, soprattutto di ciò che ha a che fare poi coi rapporti umani che arricchiscono dentro: è ciò che resta di più, di questa vita. 

T: FORSE DOPO UN PO’ UNO CI FA L’ABITUDINE, MA E’ UNA SCELTA CORAGGIOSA QUELLA DI “RIVELARE” LA PRIMA CANZONE? QUANT’E’ FORTE LA PAURA DI NON ESSERE CAPITI NEL SOGNO? COME SI VINCE? 
L: Bisogna ammettere che la paura di essere derisi comincia ad andare via quando ci si sente via via più "forti", nel proprio campo, stimati e rispettati "in generale" rispetto al proprio presente e a ciò che col tempo si è costruito ed ottenuto. A quel punto avviene un fatto curioso: si tirano fuori dal cassetto le cose più impensabili. Perché ormai qualsiasi derisione non ci scalfisce più e anzi, spesso, neanche esiste, anzi tutti ci osservano con un affetto e una comprensione che all'inizio non esisteva.
Comunque la "paura di non essere capiti" è una costante degli artisti che producono opere artistiche, di qualsiasi genere. E dunque resta forte ogni qual volta si presenta al pubblico qualcosa di nuovo, anche se (o a maggior ragione) si è diventati un Paul McCartney o un Bruce Springsteen. Resta la paura di deludere chi ci ama.
Per me esiste un solo antidoto, a questa paura: la convinzione di essere stati sinceri in quello che si è fatto o si fa. 

T: QUALE CANTANTE INVITERESTI PER UN CAFFE'? 
L: Sarò scontato, ma ovviamente Bruce Springsteen. 
Prima o poi avverrà, lo so!! Chi non conosce bene tutte le pieghe della straordinaria umanità di questo artista, si meraviglia del grande amore che i suoi fans nutrono per lui e per la sua musica. Credo che dopo aver letto da 22 anni tutte le biografie possibili su di lui, il quadro umano che mi sono fatto è talmente nitido, che mi pare di conoscerlo da una vita. E so che è un uomo straordinario, quegli uomini sia forti che umili, che infondono tenacia negli altri ma senza mai dare neanche per un attimo la sensazione di essere tronfi o pieni di sé, bensì semplici e familiari. Passione e generosità ai massimi gradi.
Tra gli italiani mi sarebbe piaciuto chiacchierare con Giorgio Gaber, spesso mi sogno anche questa scena, vorrei scrivere anzi un racconto che immagina tutto questo. Avrei molto bisogno di chiedergli delle cose. Purtroppo non è possibile. 

T: VIVI A ROMA, MA AL TUO SALENTO RUBI QUALCHE ENERGIA SEGRETA? 
L: Non potrei vivere se non tornassi qui in Salento a ricaricarmi. 
E infatti, tra un viaggio e l'altro, vivo a Galatone 4 mesi l'anno, suonando in giro per la provincia e respirando il mare, le colline, le strade d'infanzia. Questa terra la amo. E' un vero peccato constatare qualche difetto insopportabile insito ancora nella mentalità di qualcuno (magari un po' chiusa o sciatta o cafona), perché per il resto è una terra adorabile.
Credo di portarmi ogni volta dietro le radici, la passione.
E soprattutto, come tutti quelli del sud in particolare, la voglia di tornare. 

T: REGALAMI LA DEDICA DI UN TUO CD. 
L: Ad Alberto, 
che sa scrutare con rara sensibilità nell'anima segreta delle persone per arricchirsi e capire, trasformando spesso tutto in scrittura creativa, in sogno e in umanità!
Con affetto.
Luis 

PER INCONTRARE LA MUSICA DI 
LUIGI MARIANO: www.myspace.com/luimariano
www.facebook.com/people/Luigi-Mariano/1542176800
Per info sul CD o altro: luimariano@vodafone.it

EDOARDO (targa "miglior testo" al Premio U. Bindi 2011): http://www.youtube.com/watch?v=h25gkSTGRAQ
IL NEGAZIONISTA (targa F.I.M.I. al Premio A. Daolio 2010): http://www.youtube.com/watch?v=dTxz4BEEJpk
QUESTO TEMPO CHE HO: http://www.youtube.com/watch?v=u_kqzk0_11U
ASINCRONO (podio al Premio Lunezia 2011): http://www.youtube.com/watch?v=mFs9umvKBno

giovedì 12 gennaio 2012

Prigionieri di noi stessi - Paolo Cos


A volte i nostri pensieri sono come pigiami a righe, bianco o nero, giusto o sbagliato, li indossiamo inconsapevoli di quanto ci privino di libertà. Ci aggrappiamo alle sbarre di ferro dei nostri atteggiamenti che ci limitano nella condivisione. Troppo buio per vedere l'errore. Troppo stretti da una corda fatta di pregiudizi per l'apertura al cambiamento. Cerchiamo di abbellire la nostra cella con coriandoli di vanità. Ma preferiamo le manette fatte di giustificazioni alla verità. 
E crediamo di essere felici così, prigionieri di noi stessi.

Il ritorno - Zoè

Il ritorno.. 
dolce soffocare nel passato 
amabile suicidio di sensi.. 
malinconico gettarsi nelle paure.. 
una morte senza fine dentro noi stessi.. 
un dolore ricercato e raffinato.. 
ritorno ad occhi chiusi verso te 
volo nella memoria tra le tue braccia 
ma troppo lontane sono le tue promesse.. 
mi affido al vento 
e al sapore del bacio 
che questo inverno che chiama ha da offrirmi..

mercoledì 11 gennaio 2012

la mia storia - Zoè

la mia storia è nata così

per caso
un giorno di pioggia le parole si innamorarono dei ricordi
bastò uno sguardo silenzioso
gli occhi miei si sono ritrovati nella tua poesia 

è nato così questo amore
per caso

bastò il sorriso di quel volto così dolce 
a restituire le carezze perdute al mio cuore malato
era frutto di un gioco questo cercarsi
per caso
che ancora adesso non sai dire

se sia stato un sogno o la realtà...

martedì 10 gennaio 2012

Strade da percorrere - Alberto Zuccalà



Complici le necessità, si portò verso la terrà più a sud, dove Laura era cresciuta, ogni santo giorno della sua vita,  respirando un'aria che veniva dal mare. L'acqua, non faceva in tempo a farsi pioggia che già precipitava nel mare. La strada era quella che comunicava Lecce a Gallipoli e Gallipoli a Leuca. Una lama di cemento in mezzo a distese di campi a maggese. Quando arrivò, Laura le mostrò i suoi tre figli: ognuno chiamato col nome di un sogno inespresso.

domenica 8 gennaio 2012

Anche per te... - mariagrazia

E' già scesa la notte. Poche luci segnano l'orizzonte mentre lo sguardo si perde nel buio delle campagne. 190 chilometri separano Foggia da Pescara e, sul ciglio della strada, i fuocherelli accesi indicano la vita. Quale vita? Il freddo fuma dalla bocca e il fuoco scalda le mani giunte per sfregarsi o per pregare...Il tepore disperso dal vento arriva appena al corpo ma non al cuore. Il freddo interiore ti lascia contrattare, o peggio, vendere la tua dignità. Donna.  Porta e seno dell'amore. Stanotte svendi l'amore ma il giorno sorge anche per te.

sabato 7 gennaio 2012

False fughe - Roberta


Ora forse starai pensando che non c’è nessun modo per uscire dalla trappola della rete tessuta dai tuoi pensieri, che gli ingranaggi della vita si sono inceppati, e non c’è verso di sbloccarli. Ti starai chiedendo dov’è che, crescendo, hai scordato il futuro che volevi per te…E starai aspettando le tue risposte, a pagamento, da un qualsiasi cartomante di passaggio…Hai fatto ricadere la colpa su chi ti ha messo al mondo, su chi con tutto l’amore che solo una madre può sperimentare, ha provato a camminare davanti a te, per indicarti in che direzione muovere i tuoi passi…Se vorrai concentrarti sui suoi sbagli, solo quelli vedrai…Si, probabilmente ci sono stati, sono il risultato degli errori che qualcuno ha commesso con loro, ancora prima…E così sarà…Impara l’indulgenza, con te stessa, con gli altri…Nessuno l’ha mai detto che non debbano esserci intoppi…Nessuno l’ha detto che si debba passare la vita ad invidiare quella degli altri di cui non potrai mai sapere nulla sul serio…Impara ad amarla la tua vita, così com’è…E' stata pensata per te e in quanto tale non potrà mai essere sbagliata…Prendi solo il coraggio di viverla, anche quando non la capisci…Non scapparne, vinta dall’illusione che ce ne siano di più facili…Mai!

il VENTO del SALENTO...! - ANTONIO SOLMONA

Questo vento freddo che scende dal piccolo promontorio garganico mi scompiglia le idee, oltre ai pochi capelli ormai rimasti. Basta un soffio di aria gelida sul viso per imprimermi sensazioni che altrimenti lascerei evaporare. Oggi Zefiro dalla sua sacca ha lasciato andare la tramontana più gelida dell'ultimo anno, dopo un'abbondante dose di scirocco mediorientale...! A camminare nelle viuzze strette di questo paese si fa fatica col vento contrario, solo i ricordi vanno in direzione favorevole...chissà dove li spingerà questo vento. Dove andranno a posarsi i miei ricordi? Forse fra i rami di un ulivo secolare, impigliati tra le foglie verdeoro e le poche olive ormai rimaste attaccate caparbie ad ogni ramo. Quanto è bello sto Salento, dove anche il vento diventa parte della vita. Un vento che è maestro di storia e di sapere, un vento che ha il compito di attaccare i ricordi ai rami nodosi di un ulivo per renderli memoria di chi verrà dopo...