Ascoltavo la canzone "Sono il disprezzo" (premetto che "live", nello stanzino infarcito di fili elettronici e di amplificatori "a retu la benzina ti li cinate, nanzi la palestra" ha un effetto centomilavolte più vulcanico) ammetto che mi piace moltissimo per l'accostamento di un "disprezzo" capace di avvertire la pelle sfatta di un ipotetico "intimo umano" per sparargli in faccia un eccellentissimo "vivi". Bravi i "jack in the head", Matteo & Wolly! (L'album è scaricabile gratuitamente. Cercatevelo!).
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