venerdì 16 marzo 2012

C'era una volta Quaremma... - mariagrazia


Nonna : << C’era una volta (…e c’è ancora oggi) Quaremma. È una vecchia signora. Ha il fazzoletto  in capo, lo scialle sulle spalle e il grembiule in vita. Tutto rigorosamente nero perché lei è in lutto. Infatti suo marito, il signor Carnevale, è morto dopo aver sperperato tutti i suoi averi. E' povera, magra e trasandata. In mano ha un fuso e una conocchia per filare. Ai suoi piedi un’arancia amara ( la marancia) e infilzate su di essa sette penne di gallina. In tasca fichi secchi, qualche tarallo e un pò d’olio. La vedi per le strade a partire dal Mercoledì delle Ceneri ma scompare nel fumo grigio il giorno prima di Pasqua.>>
Nipote : << Ma Quaremma chi è veramente?  >>
Nonna : << E’ un fantoccio che per tradizione viene appeso per le strade e sulle terrazze  del paese durante  la Quaresima. Rappresenta tutta la popolazione che vive l’attesa della Pasqua nella penitenza e nelle privazioni.  Il fuso che ha in mano segna lo scorrere del tempo; l’arancia, col suo sapore acre, indica la sofferenza; le sette penne di gallina, una per ogni settimana che manca alla Pasqua, rappresentano invece l’astinenza, il sacrificio e il digiuno Quaresimali. Viene poi bruciata la sera del Sabato Santo in segno di purificazione per la Resurrezione interiore di ogni persona. >>
Nipote : << Si, ma cosa rappresenta ? >>
Nonna : << E’ la consapevolezza di ognuno di noi che la vita segue cicli di serenità e momenti duri. E’ un richiamo all’essenzialità delle cose e dei sentimenti. È un monito per non dimenticare il valore delle situazioni e delle persone che viviamo . E poi rappresenta la speranza perchè ricorda che dopo ogni tempesta c'è il sereno. >>




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