E' davvero un "Peccato", quando un talento viene offuscato dall'umanità di chi lo possiede, anzichè elevarla assieme alle altrui.
Avevo la speranza che tale talento mi aiutasse ad apprezzare l'arte di Gasparro, che già nella mia ignoranza ammiro per le sensazioni che trasferisce.
Ma pur riconoscendo l'estrema realtà delle parole dette, non riesco ad apprezzare un discorso incentrato sulla magnificenza di se stessi e l'atrui stupidità ed inutilità. Una prefazione che diventa autoreferenza, demagogia, e lascia poco spazio, o comunque pochi comprensibili riferimenti, alla sostanza del discorso che si chiede di affrontare.
Peccato, perchè in un lungo discorso, nei tratti in cui l'autocelebrazione si è messa da parte, lasciando il passo ad una citazione di un "prete monsignore" e ad un breve flash sugli stili pittorici, la conoscenza e l'amore per l'arte è apparsa davvero magnifica, e allora si che si è resa la giusta attenzione a Gasparro; e ho capito qualcosa in più.
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