lunedì 7 maggio 2012

Intervista ad Elisabetta Guido - Alberto Zuccalà


CHI E’ ELISABETTA GUIDO? 
Un’appassionata di ogni genere di bella musica…

DOCENTE DI CANTO: COME NASCE LA TUA PASSIONE PER IL JAZZ? 
Mio padre era un jazzista, anche se poi ha fatto principalmente altro nella vita, e mi ha fatto ascoltare jazz e blues, oltre ad ogni altro genere di musica, sin da piccolissima. Credo di amare particolarmente la musica di origine afroamericana, perché era quella che amava di più anche lui fra tutte. 

DIPLOMATA IN PIANOFORTE, COMPIMENTO INFERIORE DI CANTO LIRICO, LAUREATA IN GIURISPRUDENZA, MA HAI FATTO TUTTO IN APNEA O HAI RESPIRATO ANCHE UN PO’? 
Ho respirato davvero poco…ma ho sempre adorato studiare e tuttora colgo ogni occasione per studiare, oltre ad avere tuttora un vocal coach, come dovrebbe averlo a mio parere qualunque cantante in carriera. L’approfondimento della conoscenza mi rende felice. 

COLLABORI STABILMENTE COME VOCALIST E DIRETTRICE DI CORO IN PROGRAMMI DI RAI1 E RAI2 (SANREMO, OSCAR TV, PORTA A PORTA, TELETHON, LA VITA IN DIRETTA…) MA LA TELEVISIONE E’ ANCORA UNA “BUONA COMPAGNA”? 
Non mi piace la Tv di adesso, tolto qualche programma proprio dei “Grandi Eventi” e qualche seconda o terza serata. Non tollero che la televisione, che prima era un punto di arrivo di artisti di grandissimo spessore, ora sia un punto di inizio. La qualità è fortemente penalizzata e si trasmette alla gente l’idea che per andare in tv non ci sia bisogno di avere particolari meriti o talenti. Come non credo nei talent show: li vedo solo come un modo per sfruttare gratis ragazzi e bambini.

HAI LAVORATO E INCISO CON NOMI IMPORTANTISSIMI COME RENATO ZERO, AL BANO, RENZO ARBORE, TULLIO DE PISCOPO, ROSE HARPER, ARTHUR MILES, RICCARDO COCCIANTE, MASSIMO RANIERI... E TANTISSIMI ALTRI GRANDI ARTISTI, MA C’E’ QUALCUNO O QUALCHE CONSIGLIO CHE CUSTODISCI IN MODO PREZIOSO E CHE TI ACCOMPAGNA ANCORA OGGI? 
Beh, le esperienze più belle sono state le due sigle del Premio Barocco su Rai 1 nel corso delle quali ho diretto il mio Coro gospel “A. M. Family” con Al Bano. Ancora un’altra delle esperienze più emozionanti è stata quella con Tullio De Piscopo. A Telethon, al Teatro delle Vittorie di Roma, qualche anno fa, abbiamo fatto O’ Saracino con lui alla batteria nella versione di Herbie Hancock….Fantastico! Quanto ai consigli, i più preziosi mi sono stati dati, e non sempre in maniera tanto dolce…, dal mio maestro Paolo Di Sabatino, che è davvero un grandissimo artista. Ora i consigli più preziosi mi vengono dati dal mio maestro di canto lirico, Mario Cananà, che ha vissuto la storia del canto lirico del ‘900 in prima persona e mi sta trasmettendo tantissimo. 

NEL 2010 PUBBLICHI IL LIBRO “IL CANTO MODERNO OCCIDENTALE DI ORIGINE AFROAMERICANA” (MANNI EDITORI), CHE ANIMA CONTIENE? SI PUO’ DAVVERO IMPARARE A CANTARE O E’ UN TALENTO INNATO?
E’ un testo scritto in maniera molto semplice e concisa, perché destinato agli allievi, che ricostruisce la tecnica per l’apprendimento della body voice afroamericana (vocalità blues/soul ), in cui sono specializzata oltre al canto jazz, attraverso il paragone con la tecnica del Belcanto della vocalità lirica. Quanto al talento, sono convinta assolutamente che non basti, ma che vada coltivato e perfezionato, come pure credo che si possa tranquillamente imparare a cantare bene anche senza un apparente grande talento iniziale. E se è vero il principio per il quale “talenti ce ne sono tanti, ma talenti con la testa pochi” , principio enunciato dal grande Paolo Di Sabatino, può tranquillamente succedere che il grande talento si bruci presto per strada, specie se non fa gavetta, e che una persona che lo ha sviluppato nel tempo con lo studio, diventi davvero qualcuno. Questo soprattutto nelle discipline come il canto jazz dove nulla ti viene regalato. A certi livelli è solo il risultato di studio e tantissimo ascolto. 

HAI VIAGGIATO MOLTISSIMO, HAI RESPIRATO IL MONDO DELLA MUSICA IN MOLTI LUOGHI E LAVORANDO PERSINO CON FORMAZIONI CHE HANNO INSTAURATO UNA COLLABORAZIONE CON LA MJJ PRODUCTIONDI MICHAEL JACKSON, MA CONSERVI PIU’ FOTOGRAFIE DELLA SCENA O DELLA TUA VITA? 
Poche fotografie mie in genere, perché non sono affatto fotogenica…Ho invece moltissime fotografie dei luoghi in cui sono stata per lavoro…Adoro viaggiare, se fosse per me e se non avessi famiglia sarei sempre raminga…

CON CORO GOSPEL “A.M. FAMILY” HAI VINTO NUMEROSI PREMI: QUAL E’ IL SEGRETO DELLA BELLEZZA DI UN CORO GOSPEL? 
L’interattività con il pubblico (noi andiamo in mezzo alla gente a farla cantare e ballare con noi), il fatto di ricordare sempre che è preghiera e quindi far conoscere il significato del brano prima di cantarlo e soprattutto, nel nostro caso, il forte affiatamento che c’è fra i coristi, i solisti e la direttrice. Noi ci divertiamo moltissimo anche in prova e a volte si esce tutti insieme.


“NON UNA VOCE MA MILLE VOCI DIVERSE DEVE EMETTERE LA MIA BOCCA. LO IMPONE LO STILE, LA STORIA, LO STUDIO.” QUAL’E’ LA TUA VOCE DI RIFERIMENTO? Appunto, tante. Come insegna il Metodo vocale Voice Kraft di Jo Estill, basta una diversa inclinazione della laringe, ad esempio, a far sì che la voce di una stessa persona venga fuori in maniera diversa, con una timbrica diversa. Non abbiamo una sola voce. Se invece mi si chiede quali sono le mie voci preferite, sono quelle con il timbro più scuro e che esprimono tanto quando cantano. Mi piacciono tantissime artiste. Non ho un prototipo. Cerco di rubare qua e là da tutte spunti tecnici e interpretativi.

PROGETTI FUTURI? SOGNI NEL CASSETTO? 
Spero di poter portare il più possibile in giro i miei progetti, fondamentalmente, oltre al Coro gospel, lo spettacolo “Emociones”, che è un omaggio alla cultura musicale ispanica e ispanoamericana rivisitata da noi in chiave jazz, fra musica di cantautori e poesia di Federico Garcia Lorca, che porto avanti con i miei cari amici Mauro Campobasso, Alessandro Monteduro, Cosimo Romano e Maurizio D’Anna. E poi ancora un bellissimo spettacolo italo-francese che si intitola “Le sacrè en musique”, che prevede musica e danza su brani sacri gospel, lirici e jazz, ognuno cantato nel rispetto di ciascuno stile, che ha avuto un grande successo a Parigi lo scorso anno e da cui è stato inciso anche un cd. In questo spettacolo siamo coinvolte io, Carla Petrachi al piano, ai cori Damiana Mancarella, che è anche la mia agente, Paola Pierri e Letizia Onorati, oltre a Sofia Capestro, grande manager internazionale della danza e cantante per diletto (studia con me da un paio d’anni), che si occupa però anche delle coreografie dello spettacolo, mentre le danzatrici sono Ludivine Le Bohoulec ed Emilie Mattasoglio, direttamente da Parigi. Con loro fra l’altro siamo state da poco alla trasmissione “Dizionario dei sentimenti” di Franco Simone, un’altra bella esperienza, oltre che occasione per conoscere una gran persona come Franco Simone. Poi ho un duo jazz con il chitarrista Mauro Campobasso ed un duo con Carla Petrachi in cui entrambe suoniamo il pianoforte e cantiamo, sempre jazz. Da poco ho riscoperto il pianoforte, che suono anche nello spettacolo “Emociones”.

TI PRESENTO UN TUO LAVORO MUSICALE O DI SCRITTURA PER UNA DEDICA. COSA MI SCRIVI? 
Ad Alberto con affetto e con l’Augurio che il sole e l’arte splendano sempre sulla sua vita…




PER CONTINUARE AD INCONTRARE ELISABETTA GUIDO:

http://www.elisabettaguido.it/


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