La scampagnata ha avuto inizio in treno,sorbendomi 5 interminabili ore tra soste di confine in cui salgono le guardie ungheresi col loro tipico colbacco in treno e ti chiedono il passaporto 5 volte di seguito perchè salgono in 5-6 e non si avvertono a vicenda di aver già fatto il controllo e soste per l'aggancio vagoni.. Durante il tragitto non ho fatto a meno di notare la bellezza del disgelo delle distese brulle e i loro abitanti: lepri che si inseguivano a vicenda,caprioli che si nascondevano dietro i cespugli,corvi,falchi e fagiani che volavano basso e maestosamente.
Vedevo la neve brillare alle prime luci del mattino,i primi raggi rossastri del sole poggiarsi sulla coltre bianca degli abeti e sui tetti delle case di legno. Il cielo che riprendeva finalmente i suoi colori dopo essersi nascosto dietro la neve. Una nuova vita passava sopra quei campi. Un milione di pietre preziose sembrava avvolgere quella steppa. Il sole nel deserto bianco.
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