mercoledì 25 novembre 2015

TESTA-MENTI, l'artista Marco Gubellini nelle parole di Marianna Agostino - Alberto Zuccalà




Raccontare se stessi. Ognuno potrebbe parlare di se descrivendo le ansie, le paure, le angosce che dispiegano gli scenari in cui fluttuano i propri sogni. Vale per tutti, ancora di più per chi racconta se stesso attraverso le incursioni in campo artistico e fa delle sue ossessioni la prima  materia di cui si compongono le sue opere. Marco Gubellini, con le sue foto composizioni aveva già messo in guardia lo spettatore. Lì, replicando se stesso, giungeva a estreme conclusioni circa la difficoltà di trovarsi, inquilino tra i tanti, a condividere pensieri e modi di vivere. Con le installazioni, il percorso già avviato si traduce in aperta dichiarazione di intenti. Qui il resto del mondo è raffigurato nella sua varietà, il narcisismo dell'autore contenuto nei limiti e nelle limitazioni dell'oggettiva rappresentazione , almeno così in apparenza. Ma chi conosce i lavori di Gubellini sa che il gioco preferito dell'autore è sempre quello di prendere poco sul serio le avversità della vita. 

Ecco allora che il suo immaginario, se da un lato guadagna la terza dimensione, dall'altro perde consistenza fisica e denuncia, nel disfacimento dell'aspetto ridotto ai minimi termini, la perdita di "coscienza" di sè. Gli uomini non sono compiuti in se stessi, traggono alimento da altri uomini ( e non è un'operazione indolore) o dalla cultura /coltura dei libri. Ma ogni stimolo esterno, di qualunque natura esso sia, richiede consapevolezza , altrimenti è come vivere con un paraocchi e osservare sempre la stessa angusta porzione di muro. Sembra facile, scegliere di abbeverarsi dalle teste che pensano più in alto o attraverso le radici capaci di spingersi dentro le viscere più profonde, ma dentro ogni desiderio di riscatto, il demone del bambino onnipotente che ciascuno di noi è stato, affiora e ci costringe a riconsiderare cosa sono gli altri per noi.
Ed è con la stessa freddezza chirurgica e al contempo con una componente ironica spiazzante, che l’autore tratta temi di valore più sociale e fortemente attuali, come la tematica terroristica e la ancor più ribadita tematica sul nutrimento planetario.

Marianna Agostino

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