lunedì 19 novembre 2012

Intervista a Gaetano Cortese - Alberto Zuccalà


CHI E’ GAETANO CORTESE? Gaetano è un tipo che scrive canzonette.. ama la musica da quando possiede due orecchie e sogna di poter continuare a scriverle per tutta la vita.

QUALE ESPERIENZA RICORDI CON MAGGIOR TRASPORTO?  “finalmente sabato” fu un’esperienza televisiva (tra l’altro l’unica a parte forse un’intervista di MANBASSA TV) simpatica ed originale; ma si fermò purtroppo pe problemi di produzione credo, comunque una piccola parentesi.. il Jam Summer Festival fu il primo festival a cui partecipai con la “cantina sociale band”. Una bellissima esperienza, a parte il terzo piazzamento, soprattutto per l’amicizia e i legami che si manifestarono fra le tante band che vi parteciparono… il Musicmatchlive di Lucca, fu un’esperienza di quelle che non si dimenticano… di quelle in cui ci si rende conto che si sta facendo qualcosa che ti lascerà il segno per la vita.. non arrivammo in finale, ma fummo praticamente assaliti dagli altri partecipanti alla fine dell’esibizione.. avevamo lasciato il segno, e avevamo appena iniziato a guardare da vicino un sogno.. non è vincendo che si fa la strada… la strada si fa e basta.
 
QUANTO SEI CAMBIATO DALLA PRIMA CANZONE CHE HAI SCRITTO? Scrissi la prima canzone (si chiamava: “parto”) a circa 18-20 anni.. poco prima di partire per il servizio militare.. pensando ad una ragazzina di provincia (fra l’altro, molto meno provinciale di me ) e alle tante aspettative che ognuno di noi conserva per sé dentro il fantomatico “cassetto” di sogni e aspirazioni.. dopo magari scopri che “partire” può essere tornare a casa e iniziare da lì ;) da allora, le mie canzoni sono frutto di un lavoro forse più consapevole, ma conservano sempre il nocciolo di quella istintiva, naturale, inevitabile, spontaneità. 

STAI LAVORANDO SUL TUO PRIMO LAVORO DISCOGRAFICO. COME PROCEDE QUEST’ESPERIENZA? Ho presentato il mio primo lavoro il 4 agosto, dopo mesi di full-immersion in studio… e notti trascorse a inseguire le chimere del perfezionismo.. e lavoro su lavoro, in compagnia dell’insostituibile Riccardo, amico e collaboratore da oltre un decennio… le canzoni erano lì da tempo, aspettavano il momento di venire fuori.. è stato un doveroso “vestire” di panni semplici, ma adeguati. Sempre in gara contro il tempo, fino all’ultimo giorno; ore su ore di sonno arretrato e di nervosismi ingiustificati, alla fine.. l’entusiasmo e la consapevolezza di aver fatto il massimo possibile. 

STAI IN TENSIONE O PIU’ SULLA CORDA? La tensione (ormai parlo al passato) era quasi palpabile.. se il giorno della presentazione “ufficiale” del disco fosse stato per qualche motivo x posticipato anche di un solo giorno, credo sarei imploso per la tensione accumulata in troppi giorni di prove e organizzazioni varie.. all’esterno  magari non si è notato troppo (parlo ovviamente di chi ha potuto seguire da vicino il corso degli eventi), ma ci sono stati momenti in cui avrei voluto davvero avere un posto remoto in cui potermi rifugiare per sfuggire all’ansia e agli stress di quei giorni… il giorno fatidico è stata una vera e propria “liberazione”.. appena finito di cantare l’ultima canzone ho iniziato a guardarmi attorno per vedere cosa fosse successo.. se il mondo fosse ancora lì dove l’avevo lasciato; e quello che ho visto, è stato molto positivo … era andata ;)


QUALI SENTIMENTI ESPRIMI NELLE TUE CANZONI?Le mie canzoni sono fotografie di emozioni, per la maggiore. Lascio volutamente un po’ di spazio alla libera interpretazione (ma non sempre), solo per consentire a chi ascolta di arricchirle con le proprie emozioni.. le potenzialità del testo, di per sé sono limitate dalla metrica e dalle battute (matematica tiranna).. ma la musica, la melodia,  possono fare miracoli.. e compensare parecchio questo “limite”. Una canzone può trasmettere qualsiasi cosa, in generale c’è chi canta politica, chi attualità, chi amore.. io canto un po’ di tutto: canto l’amore, la rabbia di un paese in costante declino, una polemica per una statale, la mia incapacità di omologarmi, anche il mai abbandonato desiderio di una vita serena… io fotografo la mia vita, le mie emozioni, nelle canzoni.. e ogni bivio, ogni incrocio, ogni gioia o dolore finisce nell’album. E poi diventa un po’ come le briciole di pollicino.. un giorno mi volterò e riascolterò tutto, a partire dalla traccia numero 1.. e rivivrò con esattezza tutto il mio percorso.
COSA PENSI DEI VIDEO DELLE CANZONI?Penso che i video siano un valore aggiunto, un modo di attribuire maggior potenza comunicativa alla canzone; un video aggiunge immagini,  colori, rifrazioni, sfaccettature.. completando anche visivamente l’emozione, il messaggio, il sentimento che vuole rappresentare o trasmettere la canzone. Io stesso, spesso, mi diletto a fare da me i videoclip per le mie canzoni..

PERCHE’ NON ABBIAMO PIU’ TEMPO? LA MUSICA QUANTO TEMPO TI ASSORBE? E’ NECESSARIO FARE ALTRO OLTRE ALLA MUSICA?Non abbiamo più tempo perché ce ne priviamo da noi. Abbiamo dimenticato il senso del tempo e del prenderci cura dei nostri bisogni e dello stare bene con noi stessi. La musica è il mio tempo, vive i miei ritmi, e io vivo i suoi.. non assorbe molto tempo, ma non è mai un lavoro.. non si timbra il cartellino, a parte gli impegni con le prove,  i concerti; a volte ti prende tutto, a volte ti lascia tutto il tempo per te. Oggi purtroppo, i tanti impegni che assumiamo nel corso della nostra vita (molti dei quali superflui, li assumiamo per assecondare stereotipi, più che altro) ci obbligano a fare un altro lavoro per poter sopravvivere, per poter far fronte, appunto, agli impegni presi.. ma la colpa è esclusivamente nostra; troppo spesso non abbiamo in fondo le idee ben chiare… è ovvio che un musicista non può permettersi un’automobile di un certo tipo, o un ipod, o un abbigliamento all’ultima moda… un musicista, un cantautore in particolar modo dovrebbe aver ben chiaro che, in questo mestiere, o arrivi, o non sei neanche partito.. o sei famoso, e quindi anche ricco.. oppure sei uno sconosciuto che non ha garantito il pane quotidiano. Quindi tutto dipende dalle proprie aspirazioni: vogliamo fare musica, o vogliamo la sicurezza economica? ;)

A QUALE FRASE DELLE TUE CANZONI SEI PARTICOLARMENTE LEGATO E PERCHE?
 “siamo quel che siamo”, e non è retorica… è una constatazione che ad un certo punto ha fatto chiarezza dentro me, e mi ha aiutato non poco. Accettare sé stessi è il primo passo verso qualsiasi forme di successo.
 
COS’E’ LA SOLITUDINE?
 La solitudine è mezzo che ci fornisce il metro di misura necessario per capire quanto si vive realmente bene con sé stessi. Per me una grande scoperta, un rifugio essenziale per ogni riflessione e composizione ;)

TI LASCIO UN TUO CD PER UNA DEDICA, COSA MI SCRIVI?
L’abbraccio più grande del mondo per aver donato vento alle mie ali ;)

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