(Ph: Alberto Zuccalà) |
La mia dipendenza è nella siringa della notte.
Nessuno mi può cercare se non gli occhi che restano svegli con i miei.
Le solitudini si cercano sempre prima di abbandonarsi nei letti.
Nessuno mi può cercare se non gli occhi che restano svegli con i miei.
Le solitudini si cercano sempre prima di abbandonarsi nei letti.
Parlano tra loro, come gli amanti, nel segreto del buio che cancella ogni cosa.
Le solitudini nessuno le ascolta. Parlano a lungo, in una sola voce, e restano tra loro dipendenti, come la sabbia del mare dalle alte e basse maree.
Le solitudini nessuno le ascolta. Parlano a lungo, in una sola voce, e restano tra loro dipendenti, come la sabbia del mare dalle alte e basse maree.
Sniffarei lo zucchero a velo, come fanno gli angeli per far finta di morire. Eppure taccio, per respirare la matematica, di tutte quelle volte che continuo a sbagliare e non so parlare agli altri d'amore.
Nessun commento:
Posta un commento