martedì 3 gennaio 2012

Da Lecce - Alberto Zuccalà



Lecce ha l'impeto primitivo di essere poeticamente bella. Non è strano che qui si danzi, che il vento, negli uragani sparga l'acqua del mare sulle terre di ulivi e vigneti. Il duomo, le strede, le piazze, spargono una luce originaria di una pietra particolare, modellabile, bianca, chiamata appunto "pietra leccese". Quando si va via, Lecce, non dimentica di lasciare un incantesimo segreto a chi la viene a visitare. E' una formula magica. L'ottava meraviglia del mondo, così fu definito il Seminario (in foto) dai contemporanei... sarà per quell'incantesimo particolare? Vi mando un abbraccio da un pezzo di città, che vestita a luci per questo natale parla l'alfabeto della pace.

3 commenti:

  1. lecce parla di un passato lontano a noi quasi incomprensibile... incantati dal suo fascino :D Fede

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  2. l'albero in piazza sant'oronzo faceva letteralemnte cacare... però la piazza era incantevole tutta azzurra e bianca..... venite a ballare in puglia....puglia...pugliaa... ma a lecce di piu'!! ahahaha zumpa

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  3. la piazza finita mi credi che non l'ho vista? quando frequentavo prima di Natale ci passavo sempre ma l'abero era in costruzione e il presepe non finito. quanto ci vorrei andare una seraaaaaa XD Fede

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