venerdì 1 maggio 2015

L'artista Patrizia Poli nel tendone - Alberto Zuccalà







Le donne che ci osservano da uno spazio indefinito e che sembrano interrogare lo spettatore sono uno dei temi ricorrenti nelle tematiche pittoriche proposte dall’artista Patrizia Poli. L’artista sembra affidare a figure femminili un messaggio interiore racchiuso negli sguardi che si fissano verso l’esterno a cercare lo sguardo estraneo o sfuggirlo alla ricerca di orizzonti invisibili, orizzonti privi di fisicità,  orizzonti carichi di aspettative e domande.
La tecnica utilizzata rimarca la sensazione di fluidità e leggerezza, i colori sfumano, quasi si perdono nella compostezza delle figure colte in pose naturali, quasi fossero rubate da uno scatto fotografico; dominano lo spazio incentrando l’attenzione, quasi protagoniste involontarie, vi è in alcune una femminilità consapevole, proposta e mai imposta, sembrano perse in pensieri intimi e talvolta inaccessibili all’animo distratto.
È sicuramente seguendo il percorso di questa tematica che si può tracciare il carattere profondamente intimo e discreto dell’artista, la profondità di un messaggio che invita ad andare oltre, sollecita la curiosità istintiva e cerca di comprendere.



Poi, quasi a destabilizzare il ritmo dell’abitudine, Patrizia propone altri temi, ce li porge con la semplicità che la caratterizza, ecco apparire i motivi floreali, qui i piani stilistici mutano, sembrano seguire i percorsi della sperimentazione, dato che ci racconta una natura in movimento, mai statica, pronta a mettersi alla prova in cerca di nuovi stimoli e soluzioni stilistiche.
Anche in questo contesto il soggetto domina lo spazio che non presenta impalcature strutturate, in alcuni casi come: “Corpo e anima” e “Cosmic Explosion” il segno rincorre l’essenziale, i fiori sembrano quasi ridursi a pistilli, a ben guardare potrebbero anche non essere ciò che sulle prime appaiono, non sono più fiori ma frammenti vivi di pensiero universale.
I colori caratterizzano le immagini dando di esse l’impressione di essere state manipolate, nel contempo raggiungono una sintesi formale di tale leggerezza che riportano a certe pitture giapponesi, dove la profondità filosofica del senso della vita sembra alleggerire e riproporre una natura che persegue quell’unità del corpo e dell’anima in costante ricerca di un equilibrio dello spirito.
La pittura di Patrizia Poli si estrinseca dunque, attraverso tematiche diverse ma unità di intenti, il messaggio intriso di velata poeticità, non deve fuorviare dall’intensità motivazionale.
La scelta cromatica indica una personalità meditativa, solare e aperta al mondo, insieme altruista, gli arancioni e i gialli talvolta dominano, talvolta si associano ai rossi e appaiono tracce di viola, quasi a sottintendere ciò che si è affermato nella struttura pittorica di base, le tonalità sembrano meditate con cura, ad essi è affidato il compito di sottolineare il messaggio dei soggetti proposti, dilatarlo e parlare quel linguaggio silenzioso ed essenzialmente emotivo.
Si può definire Patrizia una pittrice-messaggero, sicuramente la sua non è un’arte casuale, all’interno sembrano vivere messaggi  criptati che solo aprendosi a nuove considerazioni è dato percepire.
                                                                            

                                                                                              critica di  Stefania Maggiulli Alfieri



 
ESPERIENZE:

-MOSTRA MONTECARLO "HOTEL DE PARIS" (anno 2012)

-MOSTRA INTERNAZIONALE ARTE MODERNA INNSBRUCK (anno 2013/

 2014/2015)

-MOSTRA TORINO "GALLERIA LA TELACCIA" (anno 2013)


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