CHI SONO I “FUOCO
VIVO”?
I Fuoco Vivo sono Rocco Giuliano (basso elettrico e testi),
Angelo Nolè (chitarre elettriche e musiche) Giacomo Chiarelli (voce), Rocco Mastroberti (chitarra acustica),Antonello
Ruggiero (batteria), Michele Positino (tastiere e synth), Andrea Candela
(pianoforte), Virginia Giuliano e Rita Prota (coreografie).
COME SI CHIAMA E CHE
ANIMA CONTIENE IL VOSTRO ULTIMO ALBUM?
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Verticale è il nuovo album dei Fuoco Vivo che uscirà a breve. Dieci pezzi
ispirati ai personaggi biblici, ai fatti di cronaca, ai grandi temi del nostro
tempo.
Dalla
denuncia dei Laogai, gli attuali campi di concentramento cinesi, alla
liberazione del più noto dissidente cubano Oscar Biscet.
L’album
affronta il nodo della difesa dei diritti umani e della libertà religiosa con
le persecuzioni sempre più cruente contro i cristiani.
Ma
il disco tocca ancora i temi più sentiti dai giovani: gli affetti, il lavoro,
la ricerca di una vita vera e senza compromessi.
SIETE UN GRUPPO CHE COMPONE MUSICA D’ISPIRAZIONE CRISTIANA, COME MAI QUESTA SCELTA? COSA HA SEGNATO L’INIZIO DI QUESTO PERCORSO MUSICALE PER CERTI VERSI “DIVERSO”?
Alle origini del gruppo vi è sicuramente
la certezza di poter testimoniare la propria fede attraverso il rock. Amava
dire il pittore William Congdon che «Se
una canzone non è una finestra aperta sul mistero,
è solo il rumore del nulla», un
artista che riconosceva alla musica il potere di far emergere il dramma
dell’uomo di ogni tempo. Che cos’è la vita? Qual è il nostro destino? Perché la
sofferenza? Ecco questi sono gli interrogativi che da dieci anni ispirano
parole e note dei Fuoco Vivo.
LA FEDE CRISTIANA E’ ROCK? COM’E’
STATO ACCOLTO E COSA LEGA QUESTE DUE REALTA’?
Certo. Siam convinti che l’evento rock
di tutti i tempi sia avvenuto duemila anni fa con Gesù di Nazareth.
Anche oggi l’incontro con questa
presenza ti dà la forza di testimoniare che la vita non è una parentesi, ma un dono che non finirà. Perché uno
ha vinto la morte, «Jesus won», come cantano anche gli U2 nella celebre ballata “Sunday
Bloody Sunday”. Ecco, cito gli U2 perchè a noi piacciono particolarmente, ma
potrei ricordare anche Bob Dylan, Jeff Buckley, Switchfoot, oppure Capossela,
Branduardi, ecc tutti artisti che si son confrontati ed interrogati sul
Mistero. Noi non ci siam inventati nulla di nuovo. E’ solo che in italia si
tende sempre a credere che rock cristiano sia sinonimo di canti di Chiesa. Ma
chi ci ascolta, nelle piazze e nei teatri d’Italia, sa che non è così. Il rock
è un linguaggio musicale, e non ha connotazioni.
I “FUOCO VIVO” HANNO
UN SOGNO NEL CASSETTO?
Non uno ma tanti! E forse è questo il segreto dei Fuoco
Vivo. Attualmente siamo impegnati con il lancio del nuovo disco e siamo alle
prese con la preparazione della nuova tournèe. E’ un lavoro che toglie molte
energie ma che possiamo farlo anche grazie all’impegno di due professionisti
che lavorano dietro le quinte: l’art director, Rocco Pascale ed il fondatore
della band, Antonio Giuliano. Ma un sogno che abbiam toccato da vicino, e che
prima o poi vorremmo si realizzasse, è una tournèe all’estero. A Madrid, in
occasione della GMG del 2012, eravamo stati selezionati, poi per motivi tecnici
fummo costretti a rinunciare.
SIETE UN GRUPPO ANCHE MOLTO SCENOGRAFICO E IL VOSTRO FAR MUSICA SI
ACCOMPAGNA MOLTO SPESSO ALLA DANZA, E’ INDIPENSABILE ESPANDERE LA MUSICA ANCHE
COSI’? E’ DIFFICILE TROVARE IL TEMPO PER COORDINARE TUTTO QUANTO?
Crediamo che la danza nei nostri spettacoli sia
fondamentale. Lo abbiamo sperimentato negli anni. Ecco perché il nostro non è
solo un concerto. Nelle tournèe precedenti (“Vivi” e “Controcorrente”, ndr) oltre alla danza mettevamo in scena
anche effetti multimediali e credo che
sarà così anche nella prossima, anche se ancora è tutto da definire. Il
tempo non è mai abbastanza ma grazie alla professionalità di tutti riusciamo a
saperlo gestire. Lavoriamo molto nel costruire ed ideare nuove tournèe, ma poi
una volta che il tutto è partito, è facile gestire il prosieguo.
C’E’ UN CONCERTO LIVE
A CUI SIETE PARTICOLARMENTE LEGATI?
Per natura sarei portato a dire quello che verrà. Siam
abituati a guardare al futuro e ad avere sempre nuovi stimoli. Però un
concerto, sicuramente diverso dagli altri per location e pubblico, a cui siam
particolarmente legati è quello del 2003 nel carcere di massima sicurezza di
Lanciano (Ch). Dovevamo noi, attraverso la nostra musica, trasmettere qualcosa
a loro, è avvenuto il contrario.
PARTIRE PER
L’UNIVERSITA’ E SCOPRIRE UN NUOVO PERCORSO/PROGETTO MUSICALE NELLA MUSICA. TUTTO
FELICEMENTE ACCOLTO, CAPITO E BENEDETTO?
Si, è senz’altro difficile far conciliare le due cose ma non
impossibile e su questo non ho avuto particolarmente problemi. E come me altri
della band perché è vero che siamo tutti lucani di nascita ma viviamo sparsi in
tutta Italia: Milano, Roma, Pisa, Siena, Teramo, ecc
COME SI FA A CAPIRE
QUANDO UNA CANZONE E’ DEFINITIVAMENTE “PRONTA”?
Musicalmente non è mai pronta. Nel senso che gli
arrangiamenti sono in continua evoluzione ed anche nei live c’è sempre spazio
per la fantasia dei musicisti che improvvisano. Ad esempio, ascoltando dei
pezzi del vecchio album “Controcorrente” già alcune cose ci vien voglia di
modificarle. Discorso diverso è per i testi. Non amo ritoccare le parole a
distanza di tempo. Ma prima di arrivare a dire che il pezzo è finito l’ascolto
infinite volte.
SE TI PRESENTO LA
COPIA DI UN VOSTRO CD PER UNA DEDICA COSA MI SCRIVI?
Prenderei in prestito una frase di Santa Caterina e ti
esorterei a “metter fuoco in tutto il mondo.”
LINK: www.fuocovivo.net
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