CHI E’ DARIO LOSITO?
Un ragazzo pugliese di 22 anni, studente del quarto anno di
farmacia all'Università di Chieti e quindi trapiantato in Abruzzo. In questa
nuova terra cerco di coltivare la passione quasi innata per la musica che mi
porto dietro sin dall'età di 6 anni.
Ma a parte questa parentesi biografica credo di essere dal
punto di vista caratteriale una persona semplice, una persona senza troppe
pretese, molto realista ma che nello stesso tempo crede nelle proprio capacità
e spera che queste ultime possano essere utili ,assieme al tanto impegno e
lavoro, alla la buona riuscita della propria vita.
QUALE ESPERIENZA MUSICALE RICORDI CON MAGGIORE EMOZIONE?
Più che ricordo è una fotografia nella mente e mi basta
chiudere gli occhi per ritrovarmi li.
Avevo circa sei anni, e mi trovavo li in una Piazza di
Andria, la mia città natale. Avevo in mano il mio violino due quarti, il più
piccolo che abbia mai posseduto, e io li altrettanto piccolo suonavo il saggio
preparato dinanzi a tantissima gente accorsa per la fiera del Paese.
Avevo il cuore che batteva cosi' forte che poteva darmi il
tempo.
C'erano tutti i miei parenti attorno ma la moltitudine di
gente era tale da non farmi intravedere nessuno e l'emozione spostava la mia
attenzione su un uomo alto e baffuto che
non avevo mai visto prima che mi reggeva un microfono.
Non me ne rendevo
ancora conto forse, ma da quel giorno è partito tutto, quella serata a sei anni
ha dato il LA per tutto il mio futuro, quella era la mia prima esibizione.
Senza ombra di dubbio l'esperienza musicale che
ricordero' sempre con maggiore emozione!
TI SENTI PIU’ VIOLINISTA PIANISTA O CHITARRISTA?
Nasco come violinista. Il violino è stato il mio primo
strumento, cio' che mi ha fatto avvicinare alla musica e credo sia stato lo
strumento ideale poiché nella sua complessità mi ha insegnato a formare
“l'orecchio” e a non avere difficoltà nell'intonazione per esempio quando
canto. Poi è arrivato il pianoforte, complementare allo studio del violino in
conservatorio e con il pianoforte ho avuto la possibilità di avvicinarmi
maggiormente alla musica pop. La chitarra, in seguito, è stato lo strumento che
mi ha permesso di accompagnare un altro strumento, la mia voce.
Credo che la formazione completa musicale mi sia stata utile
poi soprattutto nel creare le mie canzoni....perciò non posso sentirmi solo un
violinista,un pianista o un chitarrista e neppure solo un cantante, mi reputo
un musicista e spero in futuro di poter essere conosciuto come
musicista-cantautore.
CHE VALORE AGGIUNTO APPORTA LA SCRITTURA ALLA MUSICA?
La scrittura ti permette di rendere comprensibile a tutti
ciò che con la musica vuoi intendere. Mi spiego:
Se faccio ascoltare
solo la melodia di una canzone a tante persone ognuno avrà una diversa
idea del brano.Una idea oggettiva. Se
assieme alla melodia ci metto un testo (che ovviamente rispecchia ciò che la
melodia mi trasmette) la maggior parte delle persone cambierà la ua precedente
idea su quel brano e quindi tutto viene reso piu' soggettivo. In tal maniera
credo che si possa arrivare correttamente e soprattutto nel modo in cui si
vuole al cuore della persona che ti ascolta riuscendo a suscitare le piu'
disparate emozioni. É quello che mi prefiggo di fare ogni qual volta scrivo una
canzone.
WEBZ ERA IL TUO PRIMO GRUPPO, CHE RICORDI HAI?
Webz, ragnatele, la ragnatela della musica che incrocia i
destini di alcuni ragazzi facendoli diventare parte di una band. Era il periodo
delle scuole superiori e ci si riuniva ogni sabato pomeriggio per provare
accomunati dalla stessa passione. E poi in giro per le scuole nelle varie
assemblee per far divertire tutti i ragazzi, in giro per i locali a suonare in
cambio di una pizza ma per passare del tempo in musica con i propri amici si
faceva questo ed altro.
C’E’ UNA FRASE DI UNA TUA CANZONE A CUI SEI PARTICOLARMENTE
LEGATO?
Non capisco, tante volte
la fortuna se n'è andata,
si è girata, mi ha guardato,
è andata via.
Tratto da LE BARCHE.
Ci sono legato perchè è vero, è la realtà. É successo molte
volte,ma bisogna sempre avere la forza di andare avanti....e questa canzone ne
esprime proprio il concetto!!! (preciso pero' la NON autobiograficità della
canzone )
CHE MOMENTO VIVE LA DISCROGRAFIA ITALIANA?
La discografia italiana è morta con Battisti, Gaetano e de
Andrè. Sono lontani i tempi in cui come Lucio divenivi amico del piu' grande
paroliere italiano (Mogol) e dopo un viaggio a cavallo ne veniva fuori un lp.
Sono lontani i tempi in cui un artista come Rino si “autoinvitava” nelle sale
di registrazione di Venditti e dei “quattro ragazzi con la chitarra” per
registrare le sue canzoni anche se tutti dicevano di lui che zappava la
chitarra e che non avrebbe fatto strada. Sono lontani i tempi in cui un
Cantautore come Faber poteva tranquillamente
produrre un cd con brani interamente tratti dall' antologia di Spoon
River senza essere considerato un folle. La discografia italiana è morta ahimè
da tanto tempo,e per questo rimpiango di non essere nato 50 anni prima.
SE TI CHIEDO UNA DEDICA SU UN TUO LAVORO COSA MI SCRIVI??
Scriverei questo : Ai miei genitori, perchè grazie ai loro
sacrifici mi hanno sorretto e continuano a farlo in questa “scalata” per la
realizzazione dei miei sogni. A tutti coloro che mi vogliono realmente bene,
perchè le emozioni che riescono a trasmettermi sono proprio quelle che vorrei
tramutare in musica. A mio nonno, sperando sia sempre presente a guidarmi da
lassù.
PER CONTINUARE AD INCONTRARE DARIO LOSITO: http://www.facebook.com/DarioLositoofficialpage