lunedì 13 maggio 2013

Profumi d'Oriente - Paolo Cos


Guardava quelle luci così: nuda. Svestita da sè stessa. Poteva quasi toccarla la sua meraviglia, lo stupore che lasciava i suoi occhi per posarsi su quei suoni. Nella semplicità del suo sguardo restava inerme come angeli senza ali. Respirava profumi d'Oriente. Il silenzio era di sicuro la sua arte migliore. Per lui il tempo non era più passato da lì, lo sentiva ancora morirsi addosso. Portava ancora tutto il peso dell'attesa. Ma solo così era sicuro di poterla amare. Aspettando lei, solo lei.

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