lunedì 21 settembre 2015

La musica dei Kaos IndiA riempie l'arena del Tendone - Alberto Zuccalà





I Kaos IndiA si formano a Modena nel 2011. Quattro musicisti con una lunga esperienza maturata nella realtà aristica emiliana. I loro diversi approcci stilistici si fondono nell'originalità della loro musica.
Sul finire del 2010 ad una festa-jam-session in un garage sotteraneo, tra gin-tonic del Lidl e chitarre Fender succede la magia. Si trovano a suonare e improvvisare insieme, ed è in quel momento che nasce l’embrione di quello che sarebbe poi diventato il loro primo pezzo “Seize The Day”. Di lì a poco, si formerà la band al completo.
Il nome nasce dall’unione della parola KAOS che identifica il caos della vita, delle passioni e della mente umana, con la parola INDIA, nome di un luogo che fu un’importante tappa nel percorso spirituale di auto-conoscenza intrapreso da Mattia (Voce, chitarra e autore dei testi) durante il suo viaggio negli U.S. In particolare INDIA è il nome di questo ostello a New Orleans dove ebbe un’epifania che cambiò completamente il suo atteggiamento verso le ciò che gli stavano accadendo durante il viaggio.
La musica dei Kaos IndiA nasce dalla continua e reciproca contaminazione artistica tra i quattro membri e dalla condivisione delle loro singole esperienze, come musicisti ma soprattutto come compagni di viaggio nella vita.

Dopo l'omonimo primo EP (2011) e il disco "THE DISTANCE BETWEEN" (2014), la band propone ora l’EP STAY, contenente l’omonimo singolo.

 



Il pezzo “Stay” (di cui è presente il video ufficiale) parla della voglia di andarsene, di lasciare tutto, di cambiare ogni cosa. Ma dall'altra parte anche di una persona che ti chiede di restare.
E lo fa urlando, lo fa con rabbia, lo fa con amore.
«Rimani un giorno, un giorno ancora ed aiutami a trovare nuova luce. Insieme.» Questo l’accorato invito del brano. La risposta è una decisione da prendere su una porta aperta. Stay.
La canzone mostra il nuovo cammino della band, sempre più intimo nei contenuti e ancor più coinvolgente nel raccontare il proprio mondo interiore.


Alternando momenti eterei ad altri più impetuosi, l’EP “Stay” immerge l’ascoltatore nell’atmosfera di un ambiente notturno metropolitano dove soli tra i molti si cerca di mascherare la propria introspettività.

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