Come nasce
un’opera?
Un opera può
nascere da un’idea e passare attraverso le linee di un progetto precedentemente
definito. Più spesso nasce dal caso, così, da un qualcosa che tutto è tranne
che quello che avresti immaginato. Credo siano “le opere che non mi aspetto”
quelle più riuscite poiché rappresentano l’occasione per stupirmi, guardare con
occhi nuovi la realtà del quotidiano, così come le infinite possibilità del
colore che ho sottomano, scorgere e impadronirmi di una nuova scoperta.
Quando hai
cominciato a dipingere?
Sarà banale
ma, come immagino tanti pittori come me, da che ho memoria. Ricordo di aver
sempre disegnato e subito dopo dipinto… da bambina dipingevo un po’ con quello
che avevo a disposizione. Se non erano tubetti di colore… pestavo i petali di
fiori che avevo in abbondanza giù in
giardino … e se non avevo fogli usavo vassoi, mattonelle… e i muri di
casa.. quelli interni!
Cosa esprimi
nelle tue opere?
Beh sono immagini
riconducibili al mondo dell’inconscio, all’attività onirica. Di solito isolo
frammenti di realtà riproducendoli con perizia nell’intento di portare il
fruitore in una dimensione simbolica … che somigli alla realtà conosciuta ma
che sia una dimensione diversa, profondamente eterea, poetica. La “poesia”della
pittura credo sia il bene più grande, e questa poesia può passare per le forme
del vero o essere completamente astratta… se è poesia lo vedi e lo senti
immediatamente. Ti rapisce e ti resta dentro, e non puoi fare altro che
portarla con te.
Cosa pensi
dello “stile” in pittura?
Mmm questo è
un tema fortemente dibattuto oggi. Credo che lo stile sia e debba essere
semplicemente il timbro personale dell’artista. Oggi siamo reduci della lezione
delle avanguardie storiche e l’arte contemporanea ha asservito ogni mezzo
all’urgenza della sua espressione. Credo
che dobbiamo fare nostra la conoscenza e
l’esperienza di quello che sono stati e hanno significato i movimenti del
secolo scorso, sia a livello teorico sia a livello propriamente tecnico. Dopo
aver fatto nostra questa esperienza però, dobbiamo esprimere quello che siamo
in tratti che, inevitabilmente riecheggiano le forme culturali storiche e
contemporanee ma che, necessariamente, devono essere “nostre”. Poco importa, a
mio avviso, se la tecnica della nostra espressività sia più o meno affine agli
stili coevi. Ciò che conta davvero, credo, è che il nostro stile sia una scelta
libera e consapevole.
Cosa pensi
della pittura?
Ahahahah….
Che nn potrà mai essere sostituita dalla fotografia! Nn fraintendermi, amo la
fotografia… alcune foto sono davvero delle opere d’arte! Credo solo che siano
due cose troppo diverse. La pittura intrappola nella materia dei suoi tocchi tutto
l’essere del pittore..
Più
propriamente credo che la parola chiave della pittura sia innanzitutto ricerca,
continua sperimentazione.. del colore, della tecnica, della forma, di sé
stessi. Si tratta di “giocare” con la materia per tirar fuori forme inattese.
Cosa pensi
della didattica dell’arte?
L’insegnante
deve offrire un’attenta e rigorosa preparazione tecnica ma deve soprattutto
mirare alla formazione di una mente libera e indipendente. Credo che il compito
di un buon docente di pittura sia aiutare l’allievo a raggiungere i suoi propri
obiettivi. Si tratta di individuare in modo arguto e istintivo le strade più
favorevoli e vantaggiose per ognuno e incoraggiare l’allievo a perseguirle fino
in fondo.
Compito
arduo ma fondamentale credo, quello di trasmettere la capacità di stupirsi in
modo inesauribile di fronte alle espressioni della realtà empirica e di fronte
alle possibilità offerte dalla materia cromatica. Si tratta di autoprodurre,
ogni giorno, l’occasione per fare felici scoperte e arricchirsi di ciò. In
sintesi, aiutare l’allievo a diventare “curioso” di sé stesso.
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