martedì 29 settembre 2015

Intervista a Giulia Mastrantoni, autrice straordinaria - Alberto Zuccalà



Parliamo con Giulia Mastrantoni, 22enne che ha pubblicato "Misteri di una notte d'estate", "One Little Girl - From Italy to Canada" e che sta per intraprendere una nuova avventura con la Panesi Edizioni. Tante passioni, mille idee, un sacco di biglietti aerei.



Chi sei, Giulia?
Mi chiamo Giulia Mastrantoni, ho 22 anni, sono laureata in Lingue e ho un tantissima voglia di vivere. Ho recentemente ricevuto molte soddisfazioni letterarie, come il premio Napoli Cultural Classic e la pubblicazione della mia prima antologia di racconti, “Misteri di una notte d’estate”. Poi ho deciso di pubblicare il mio primo eBook in inglese, “One Little Girl – From Italy to Canada”, che è uscito in concomitanza con il mio trasferimento in Canada per motivi di studio.
È soprattutto di ironia che scrivo. Mi piacciono i colpi di scena, le situazioni ribaltate, i giochi di parole. Sarebbe una bella bugia dire che scrivere “è la mia vita”, perché la verità è che sono moltissime le cose che fanno parte delle mie giornate. Non posso fare a meno di nessuna di loro. Si è concluso da qualche mese un programma radiofonico che band emergenti che co-conducevo con Alessandro Flora. Viaggio in continuazione, e non sempre la destinazione è dietro l’angolo – come questa volta!. Attualmente studio per la laurea magistrale in Canada e progetto viaggi futuri... il mondo è gigante e devo ancora vedere un sacco di posti! Il fatto è che scrivere, per me, è il filo conduttore che tiene insieme tutte queste cose. C’è sempre qualcosa di me, in quello che scrivo. Magari un sentimento, o una sensazione provata anche solo per un secondo, ma di cui ho fatto tesoro. Non posso fare a meno di pensare che spero di continuare a scrivere per il resto della mia vita. Una vita senza racconti, storie di viaggio, romanzi… non riesco nemmeno ad immaginarla.

Cos’è Misteri di una notte d’estate?
È la mia prima antologia, edita da Edizioni Montag. Firmare il contratto è stato un momento emozionante. Da una parte è stata la realizzazione di un sogno di sempre, dall’altra… vogliamo dire che spero sia un punto di partenza? È impossibile smettere di scrivere. Devo ammettere che mi piace molto l’idea di divertire le persone con quello che scrivo. Di sorprenderle. Mi piacerebbe che fosse un momento di relax per loro. Che a fine lettura fossero… pronti a prendere la vita con ironia. Una cosa che ho imparato è che non bisogna mai buttarsi giù, né mollare. Darsi per vinti è la sola cosa che farà in modo di chiuderci tutte le porte in faccia. Bisogna credere in se stessi, mettercela tutta e provarci ancora, ancora e ancora. È questo che spero di trasmettere. 



Chi sono i tuoi personaggi?
Ce ne sono molti, e sono tutti sopra le righe. Il primo personaggio che ho inventato è stata la signora Pranley. È nella mia antologia, nel racconto “Il gallo della mezzanotte”. Le voglio un gran bene perché riflette tantissimo di una Giulia che ormai spero sia cresciuta. Era esattamente il mio alter ego, qualche anno fa. Volevo darle un lieto fine, ma non un lieto fine banale. Volevo anche che imparasse a vivere la sua vita senza dover aspettare che i sogni arrivino da soli. Insomma, volevo che diventasse una donna più forte. Anche più forte di me. Oggi sono molto felice, sia di me che di lei.
C’è anche Barbara, nel racconto “Mistero di una notte d’estate”. Non è la protagonista, anzi, fa una fugacissima apparizione. Ma abbiamo questa grande caratteristica in comune: facciamo entrambe la guerra al cuscino durante la notte. È più forte di noi, non siamo in grado di dormire in modo composto. Le sono affezionata.
E poi c’è Elise. Elise non ha bisogno di parole. Elise è la mia Elise, che spero diventi un po’ anche la Elise di chi la legge. È semplicemente troppo preziosa per essere descritta a parole, non saprei da dove iniziare. Siamo due persone distinte, ma spesso questo non viene percepito: a differenza di lei, non sono una mangia uomini. Non faccio neanche quello che farà lei alla fine della sua storia. Ma mi rispecchia tanto. Prende la sua rivincita, a modo suo. Il mistero la avvolgerà per tutto il racconto. E va bene così, la sua storia non verrà mai completamente svelata. Ma no, non siamo la stessa persona, anche se in molti azzardano un pensiero simile.
Altri miei personaggi sparsi su vari siti (SugarPulp) o in giro per concorsi (Napoli Cultural Classic) sono frammenti di me. E mi piace che sia così. Sono i miei pensieri negativi trasformati in storie positive. Tutto ciò che è negativo in me, lo faccio diventare qualcosa di positivo attraverso le parole scritte.

E One Little Girl?
Il mio romanzo breve in inglese è ambientato nella mia città natale, Frosinone, dove è stato anche “girato” il mini book trailer. È una storia molto fiabesca, con una bimba come protagonista. Il suo nome non si scoprirà fino alla fine del libro, così come il suo futuro. Non è un’autobiografia, ma mi piaceva l’idea di raccontare qualcosa che avesse come sfondo Frosinone. Ha senso, no? Viaggiare, ma avere nel cuore il posto da cui si proviene. Non vivo più lì da cinque anni, e mi sembra ancora incredibile.

Hai progetti futuri?
Una marea! Viaggi - che saranno ricchi di imprevisti, come sempre - poi nuovi libri, poi ancora tutto quello che il mondo avrà da offrirmi. La vita è troppo piena di vita, per trascorrerla fermi, no? Un progetto è certo, però! A Gennaio uscirà il mio primo romanzo breve in italiano per la Panesi Edizioni. Sarà un eBook erotico... stay tuned!


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