mercoledì 6 aprile 2016

CATEGORIA : LE INTERVISTE DI DANIELA. DUE CHIACCHIERE CON ME - Alberto Zuccalà





Lo so, vi sembrerà da psicopatici o da gente con un ego grande così, intervistarsi da soli ma forse forse, è meno grave di quello che sembra.
Vi capita mai di guardarvi allo specchio e farvi delle domande?
Ecco a me si.
E se invece dello specchio ho il monitor di un pc ne viene fuori, come sempre mi succede, qualcosa che prende forma sotto le dita in forma scritta.
“Da dove nasce il tuo bisogno di scrivere?” non può che essere la prima domanda di questa strana intervista
“Scrivere è per me sempre stato un fiume inarrestabile; un qualcosa che non sono mai riuscita a tenere a bada. Mi capita che i pezzi, le idee prendano forma così, all’improvviso ed accade sempre perchè devo dirmi qualcosa”.
“Nel senso che ti parli attraverso la scrittura?”
“Esattamente! Nella mia vita ci sono stati eventi, momenti, situazioni, che da sola avrei fatto fatica ad elaborare, a capire e a superare. Mettendo sentimenti ed emozioni per iscritto sono invece riuscita, non dico a prenderne le distanze ma a riportare le cose sotto la giusta prospettiva, almeno per me. A dargli un senso”
“E’ questo che rappresenta Junior, il tuo primo libro?”
Colpo basso parlare di Junior.
Non ne parlo mai..troppo intimo..
“Assolutamente. Ma non solo Junior, anche Mammaallestero o gli altri due libri infondo hanno avuto lo stesso scopo per me”
“Tra Junior e gli altri due libri è passato davvero poco tempo...poi un bel pò di silenzio e poi Mammaallestero che in realtà è un qualcosa di assai diverso da un libro...”
“Si, Junior, Mi presento: Amore e A Mio Marito infondo fanno parte dello stesso percorso di elaborazione, della stessa parabola.
Un sogno appassionato, la sua distruzione, la ricerca di un nuovo benessere più consapevole  e infine l’approdo su una terra nuova, quella del matrimonio, della famiglia.”
“E poi?”

“Poi per un pò ho avuto altre cose da fare che scrivere, o meglio, per un pò sono riuscita ad elaborare quanto vivevo senza il filtro della scrittura. E quindi il silenzio..
Che poi è un silenzio relativo perchè ho avuto per anni un blog, “Il circo della vita”.
Poi è arrivato Wiseman, mio figlio, la cosa più bella e più importante che sia capitata a me e a mio marito. Ma con lui sono arrivate tutta una serie di situazioni, emozioni e scelte davvero troppo grandi per me”
“Ed hai dovuto scrivere di nuovo...”
“Per forza! Mi si fermava tutto dentro, come un ingorgo da cui non riuscivo ad uscire; sensazioni che non riuscivo ad elaborare come il trasferimento all’estero, la sospensione del lavoro, le lotte burocratiche, le difficoltà di una vita così lontanto da tutto e da tutti, così diversa da quello che avrei mai immaginato...
Scrivere mi serve a tracciare la rotta...
Hai presente quando c’è tanta nebbia e tu stai guidando e per non uscire di strada hai bisogno di quei segnali rifrangenti ai bordi della strada che ti indichino la via?
Ecco, per me è esattamente così.
Scrivere è darmi la direzione”
“E dopo Mammaallestero? Ci hai già pensato?”
Rido, sorrido di speranza e di amarezza:
“Mammaallestero torna a casa? Non ti piacerebbe?”
In realtà anche se è solo una battuta, dietro c’è molto di più: c’è il bisogno, la necessità, di ristabilire, ritrovare, equilibri; il bisogno, la necessità, di poter scegliere dove vivere, di riunire la famiglia, il bisogno, la necessità di tornare a casa.

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