venerdì 27 novembre 2015

"Quando l’energia diventa trasgressione emotiva e ribellione universale. Incontro con la pittrice Cristina Sodano" di Monica Pasero - Alberto Zuccalà






A Oltre Scrittura, una giovane artista che tramite le sue sferzate di energia e colore  riporta  su tela opere  singolari di grande comunicazione visiva. Ospito con piacere la pittrice Cristina Sodano .

Non sono una critica d’arte e sinceramente le parole della critica lette nella biografia dell’artista, non mi sono arrivate, anzi hanno deviato fortemente il mio pensiero. Allora mi sono messa osservare i suoi lavori senza elementi didattici per comprenderli e sta qui la magia e bravura di chi fa arte,: riuscire a trasmettere a tutti le sue emozioni, senza bisogno che quest’ultimi siano critici o studiosi dell’arte. Ebbene osservando alcune sue opere, mi sono accorta che predilige il nudo di donna e riporta su tela i  suoi modelli in modo del tutto singolare. Emerge questa sensazione di chiusura alla vita.   La donna oltre alle barriere della nostra società, quasi a dissociarla, proteggerla  da ciò che è la vita e portarla in una dimensione irraggiungibile  al nostro sentire. Barricandola in forme  appuntite come cunei, sbarre, vetri  e se osserviamo bene  non è lei a essere imprigionata,  ma noi, i nostri sguardi che scrutano una  donna libera che  viaggia già oltre al nostro giudizio.

Sono quasi sempre  figure di nudo, dove pervade la purezza della natura, dove la donna si esprime liberamente senza pudore.  I colori sono forti, sintomo di ribellione, di rabbia, di cambiamento. Le linee trafiggono la figura senza mai  ferirla,  ma sottraendola al mondo che la circonda, portandola  oltre al confine dell’ imposto. 


Ringraziandoti di essere qui ti chiedo subito: quando hai compreso l’esigenza di esprimerti tramite il disegno?

L’esigenza di esprimermi, attraverso il disegno, l’ho sentita verso i 
10 –12 anni, non espressa in ambito scolastico, ma nei miei momenti di solitudine

Il tuo percorso di studi senza dubbio ha aiutato a diventare l’artista che sei, ma secondo te, la tecnica può sopperire alla mancanza di talento o viceversa?

Solo la tecnica senza il talento serve a ben poco, in quanto il talento è una particolarità insita nella persona che porta a tirare fuori da ognuno di noi un essere unico e irripetibile. Però, il talento senza il supporto della tecnica (che ritengo debba essere assolutamente personale) può perdere di efficacia. In realtà la tecnica prende corpo nel momento in cui si mette in esercizio il talento ( in questo caso riferito alle espressioni artistiche e manuali).



Come detto in precedenza, vedo la tua predilezione nella figura femminile, c’è un messaggio dietro queste tele, se sì quale?
 Il mio messaggio attuale è nella rappresentazione di questi corpi femminili, con

architetture, vetri rotti, elementi che imbrigliano i corpi stessi in una “prigione”, bloccando le immagini. Una trasposizione del io femminile.  Ostaggio della sua stessa natura e della superficie sulla quale è rappresentata. In realtà non sono solo le immagini a essere bloccate e prigioniere di architetture che come gli artigli di un drago cercano di toccarle e frenarle nei movimenti, ma siamo anche noi spettatori che dall’altra parte della tela restiamo bloccati dai nostri stessi pensieri e azioni.

Hai un artista contemporaneo o meno a cui ti ispiri ?
 Nel tempo mi sono ispirata a molti artisti del Novecento ma anche  Contemporanei, in particolare modo agli Impressionisti e altre  correnti avanguardiste.

Tramite la tela riporti alla vita sensazioni, emozioni anche ribellioni di questo nostro vivere. I colori ne sono testimone, quale tonalità prediligi e perché?

Escludendo gli ultimi lavori, in cui il colore è poco presente, in quanto sto attuando una saturazione cromatica, nel passato ho usato spesso i colori primari nelle varie tonalità e i cadmio, anche per la mia predilezione ai dipinti dell’Espressionismo, ho sempre amato i colori molto forti e accesi perché esprimono, secondo me, al meglio le passioni controverse che vivono nell’animo.



 Per chi fa arte, l’arte diventa parte integrante della nostra quotidianità, anche nelle piccole cose riusciamo a percepire un’emozione, un’idea che ci porterà a comporre o nel tuo caso dipingere. Da dove cogli la tua massima ispirazione?
La colgo dal quotidiano, dal mio vivere il presente a livello emozionale. La colgo da una frase, un pensiero letto su di un testo di poesia o narrativa



Se potessi prender un’opera d’arte e rifarla quale sceglieresti?
Sinceramente nessuna. Rispetto in generale il lavoro altrui e quando un’opera riesce a trasmettere un messaggio, vuol dire che funziona.  Per cui non riesco a pensare di rifarla da capo , soprattutto un’ opera d’arte conosciuta e contestualizzata nel suo periodo storico

Oltre ad un’eccellente artista chi è Cristina Sodano nella vita di tutti i giorni?
Nella vita di tutti i giorni sono una donna che fa la mamma, una donna che vive di paure, nevrosi, emozioni con la sua voglia di vivere e sognare.

Progetti futuri?
Desideri futuri più che altro. Come progetti sicuramente,  due o tre mostre, la realizzazione di un catalogo con i lavori degli ultimi anni e creare nuovi dipinti.


 Giungo alla mia ultima domanda: quanto è importante nella tua vita il sogno?
Nella mia vita il sogno è stato più che importante, è stato fondamentale! In questo ultimo periodo  ho  perso un po’ la  capacità di sognare, ma  sto cercando di recuperarla.

Intervista a cura di Monica Pasero per il sito Oltre scrittura liberi pensatori crescono

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