mercoledì 4 novembre 2015

La scrittrice Eleonora Panzeri ci presenta il suo "Skeggia 8" - Alberto Zuccalà





La passione per la scrittura quando è nata?

Sin da quando sono bambina ho sempre avuto una fervida immaginazione.
Un po’ come succede a molti non fu mai data importanza nella mia infanzia alle mie doti creative. Come dice anche Antoine De-Saint-Exupery in “Il Piccolo Principe”, i grandi non capiscono mai niente e quindi lasciai perdere la scrittura creativa prima ancora di crederci seriamente. Tuttavia una volta diventata mamma mi sono resa conto che le storie fanno parte di me e per insegnare a mio figlio a lottare per i suoi sogni devo essere la prima a farlo, dato che la cose più belle vanno conquistate.

Di cosa parla “Skeggia 8”?

“Skeggia 8” è il mio terzo romanzo, il primo di fantascienza, genere che porto nel cuore grazie a “Star Wars” ed al mitico George Lucas.
La storia di Didi è nata nella mia mente molti anni fa ma solo oggi ho avuto il coraggio di scriverla. Questo vorrebbe essere solo il primo capitolo di una saga in cui racconterò le avventure di Didi Reynols, giovane e dolce cacciatrice di taglie con un triste passato e un futuro pieno di colpi di scena.
Pagina dopo pagina introdurrò il lettore in un mondo molto lontano dal nostro, in un certo senso non così diverso dato che l’umanità sembra essere incapace di liberarsi dei suoi lati più oscuri.

In “Skeggia 8” viene descritto un sistema moderno duro e corrotto, credi veramente che l’umanità non possa evolvere in un sistema equo e giusto?

Sicuramente nel mio romanzo non faccio una grandissima pubblicità al genere umano. Furono infatti i primi coloni spaziali che dopo aver distrutto la Terra, conquistarono il sistema di Kos sottomettendo le popolazioni locali degli Org e degli Striker. La storia dell’umanità, per quanto mi dispiace ammetterlo, si basa su violenza ed ambizioni di potere in questa e temo in qualunque epoca. Questo è il motivo per cui in questa storia l’equilibrio del sistema si basa su un governo che nasce per essere migliore di quelli precedenti ma si rivela ben presto fallato e corrotto a causa delle ambizioni di pochi.

 
Il cacciatore di taglie interplanetario: come ti è venuto in mente questo mestiere?

Da piccola ho visto alcune puntate di Cowboy Bebop, una serie cartoon che andava in onda su MTV. Confesso che non l’ho mai seguita e non ne conosco la trama, ma l’idea di questo mestiere così pericoloso e affascinante ha generato in me la scintilla che ha fatto nascere nella mia mente questa storia. Quando si crea qualcosa di nuovo risulta spesso difficile essere originali al 100%, credo che sia normale lasciarsi ispirare da quello che vediamo e che amiamo. La creatività per me sta nel riuscire a fare un mix degli elementi che più mi piacciono ed introdurli in un contesto nuovo. Non sono sicura di esserci riuscita ma sono felice di aver provato a farlo.

Quali sono le tue aspettative per il futuro su questa serie?

“Skeggia 8” è appena uscito in maniera capillare in versione ebook. Prima è stato pubblicato su ilmiolibro.it dove ha ricevuto un’accoglienza positiva da chi lo ha letto. Ora che è disponibile in diversi canali spero possa conquistare altri lettori. Al momento sto lavorando alla stesura del secondo capitolo della serie ed alla revisione grafica della copertina di “Skeggia 8”, ma per scaramanzia non vorrei dire altro in merito se non che i personaggi di questo romanzo possono essere perfetti per un fumetto…

Cosa ti ha spinto a scegliere l’auto-pubblicazione e la versione ebook per il lancio?

Trovare una casa editrice che non chieda dei soldi non è affatto semplice. Grazie a youcanprint.it ed al miolibro.it l’auto-pubblicazione riduce i tempi d’attesa di un’eventuale ed angosciante risposta da un editore che potrebbe anche non arrivare mai. I costi sono contenuti per le copie cartacee ed addirittura nulli per la versione e-book e la trasparenza sulle vendite è massima. Il contro è che nell’auto-pubblicazione tutto dipende da te dato che il libro non viene rivisto o corretto e non può rifarsi al pubblico di lettori che ha solitamente una casa editrice. Temo inoltre che siano in molti i lettori a diffidare degli esordienti sconosciuti ed auto pubblicati. Risulta difficile essere letti anche se a costi molti bassi, come solo l’e-book permette. Mentirei se dicessi che non mi piacerebbe vedere un giorno la mia serie sugli scaffali delle librerie ma al momento le cose stanno così e sono comunque felice di scrivere per chi mi vorrà leggere.


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