Cara Francesca, ciao e benvenuta tra
noi. Puoi dirci qualcosa di te?
Grazie!
Ciao. Sono Francesca Baldacci, scrittrice e giornalista. Sono sposata da 33
anni e ho due figli, di venticinque e quindici anni.
Com’è nata la tua passione per la
scrittura?
Non
lo ricordo quasi. Ancora non sapevo scrivere e dettavo a mia sorella storie a
puntate. Poi quando ho imparato a leggere e scrivere per conto mio inventavo
perfino giornali per bambini, corredati di disegni, e sempre raccontini,
poesie, anche commedie. Anziché giocare con le bambole, passavo ore e ore a
inventare.
A quanti anni hai pubblicato, invece, il
tuo primo racconto?
Avevo
ventun anni, ho inviato alla redazione di una rivista che ai tempi andava
fortissimo, “Bolero”, un racconto che avevo scritto tre anni prima. È stato
pubblicato, e da allora non ho più smesso. Ho collaborato con tante riviste,
anche per ragazzi. Ho scritto sceneggiature per fumetti, sono stata giornalista
per un mensile di calcio e ho intervistato i più grandi campioni. Poi sono
tornata al primo amore in via definitiva: i racconti e i romanzi per riviste.
Com’è nato il tuo più grande successo,
il romanzo “Vacanze da Tiffany”, edito da Sperling & Kupfer?
Nel
2013 ho deciso di autogestirmi pubblicando come self alcuni romanzi. Tra
questi, appunto, “Vacanze da Tiffany”, primo vero omaggio al film “Colazione da
Tiffany”, che è balzato in testa alla classifica Amazon. Sono stata contattata
direttamente dalla casa editrice e un anno dopo il romanzo è uscito con loro. A
maggio è stato tradotto anche in Olanda.
Di recente sono usciti anche altri tuoi
lavori autopubblicati. Come mai?
Si
tratta di antologie di racconti o di romanzi brevi, non inediti, come “L’amica
americana”, “Una casa per Sissi”. L’ultimo è “Ciao, Luca”, uscito nel 2012 in
quattro parti per un’agenzia letteraria tedesca, e oggi in un’unica versione.
Un romanzo drammatico a cui sono molto affezionata: l’ho scritto a diciassette
anni, sui banchi di scuola. Rivisto e sistemato, l’ho voluto proporre per i
miei lettori più affezionati. Ha una particolarità: quasi tutti i personaggi
della storia sono tratti da figure che ho studiato al liceo in quell’anno.
Nella premessa ho inserito proprio… personaggi e interpreti. Chissà se gli
studenti di oggi se ne incuriosiranno!
Comunque,
al di là di tutto, è anche vero che l’autopubblicazione dà un gran senso di
libertà!
Bella intervista! Conosco questa poliedrica autrice, che sa raccontare belle storie, spaziando dal rosa ad argomenti più impegnati, come nel romanzo Ciao, Luca. Una storia toccante, profonda che però si legge d'un fiato, grazie alla scrittura fluida e curata. Certo Vacanze da Tiffany è il suo cavallo di battaglia, un romanzo allegro, che strappa più di un sorriso e che consiglio vivamente ai nostalgici degli anni sessanta, a chi ha amato il film Colazione da Tiffany. Ma anche e soprattutto ai giovani per tuffo nel mondo dei loro genitori.
RispondiEliminaGrazie, Laura, per il tuo lusinghiero commento ai miei lavori! :-)
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