lunedì 23 novembre 2015

Personale di Francesca Panico dal titolo “Napoli è pietra e sballo” - Alberto Zuccalà





 Nelle ampie sale espositive del Castello Ducale di Corigliano Calabro, adibite a museo di arte contemporanea, si svolgerà dal 14/11/2015 al 05/12/2015 la Personale di Francesca Panico dal titolo “Napoli è pietra e sballo”.
Curata dal critico Gianfranco Labrosciano, s’ interesserà a sviscerare attraverso un linguaggio segnico, tipico di una pittura non figurativa che si vale di particolari segni grafici, ed informale, escludendo ogni forma tradizionale e cercando di esprimere le forze e le suggestioni della materia con la presentazione di libere associazioni, “le atmosfere, l’humus e l’ambiente del paesaggio napoletano, sia naturale che urbano”.

Dice il critico: mi piace molto Francesca Panico. Rifiuta l'omologazione e il livellamento, crea eventi mediatici e mette fuori gioco i mediatori dell'arte che di fronte a lei - e alle sue azioni - non sanno che pesci pigliare. Si proclama artista autonominandosi,senza avvertire il bisogno delle "persone qualificate"a giudicare se la sua sia arte o meno. E questa è una straordinaria capacità, che destabilizzando e demolendo un sistema obsoleto - quello dell'arte - abbatte molte frontiere e prospetta nuovi orizzonti per chi ha voglia, come lei , di mettersi in gioco....

ho conosciuto Francesca Panico, che Napoli la vive e la abita con la sua arte come fosse un vestito, una seconda pelle che respira e trasuda l’intima essenza di cui la città è intrisa, con tutto il suo folklore e il suo splendore, la sua grandezza, la sua terribilità e la sua dolcezza, a cominciare dalla materia pittorica arroventata, arrovellata, solcata, attraversata da quel dolce furore vitale, esuberante eccessivo, che mi è parso di scorgere solo a Napoli e che duplica in festa e in scialo, nell’orgia della baldoria e dell’allegria la tragica e spesso dolorosa condizione della vita”. L’artista indaga continuamente sulle cause del “mondo gettato”, toccando e prendendo contatto con le sensazioni, “gli inamovibili relitti d’inquietudine”, e contemporaneamente elabora nel mistero “una storia degli uomini, dei popoli e delle cose”.
Conclude il critico: “La specificità dell’arte di Francesca, allora, non è quella, così mi pare, di inventare un soggetto o trovare una configurazione, ma lo sforzo di dare forma a concetti percettivi di un contenuto particolare: l’ambito di una prospettiva lunga, fondatamente astratta, che assume l’identità e la condizione come forme stesse dell’operare estetico, l’immagine dell’abitare una maschera o un calco in gesso per rimanere, alla fine, privi di una qualunque forma con l’intento rappresentarle tutte”.

Nel corso dell’inaugurazione, sono stati proiettati due “Videoart” dell’artista. “Terra dei fuochi” dove l’artista, con semplicita’ e amore, riesce a raccontare con la sua arte tra i vicoli della Napoli eterna esultandone le bellezze. Il secondo video nasce da un gioco fonetico, dove la tragedia di  una terra avvelenata diventa la “Terra dei cuochi”..ovvero dell’accoglienza e della buona tavola. Durante l’esposizione è stato presentato il suo catalogo artistico “L’ingannevole splendore della materia” Edizione Rogiosi Editore.


 

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