mercoledì 17 giugno 2015

Intervista a Chiara Ragnini - alberto Zuccalà






Ci ritroviamo a quattro anni di distanza dall’uscita del tuo primo album, Il Giardino di Rose: cosa hai fatto in questi anni e cosa è cambiato da allora?

Ci ritroviamo con grande piacere e vi ringrazio di questo spazio. In questi quattro anni ho viaggiato molto, portando la mia musica in lungo e in largo per lo stivale. Ho partecipato a moltissime rassegne, festival, situazioni che mi hanno arricchita e aiutata ad aggiungere tanti nuovi mattoncini al mio percorso artistico. Mi sono confrontata con professionisti del settore, mi sono fatta conoscere, ho partecipato a casting, anche televisivi, in maniera più o meno soddisfacente, ho collaborato con altri artisti e cantautori (fra cui cito il bravo Geddo [ https://www.youtube.com/watch?v=jsuirJd57pI ] e la crew hip-hop imperiese Casa degli Specchi [ https://www.youtube.com/watch?v=rOCfF7TRsEc ]) e, cosa più importante, ho scritto tante, tante, tante canzoni. Di questa moltitudine di composizioni, molte sono state buttate via, alcune sono ancora nel cassetto in attesa di una (non necessariamente futura) rispolverata, e poche, invece, sono quelle che ho scelto, dopo una lunghissima scrematura, di includere nel prossimo disco, sul quale sono intensamente al lavoro. Ora, rispetto a qualche anno fa, sento di riuscire a vivere in maniera molto più consapevole la mia dimensione musicale e compositiva, avendo imparato con l’esperienza anche a scrivere in maniera più mirata e puntuale.

Da alcuni mesi stai portando avanti un progetto di sole cover, riarrangiate in chiave acustica e registrate “in casa”: come mai questa scelta?

Il progetto in questione si chiama Homeplay: cover acustiche nel focolare di casa (disponibili qui: https://www.youtube.com/watch?v=iqF_K1rT7A8&list=PLePalzl-tywnxki92uadDUYbGxa-HU7Hz ). Come dice il nome, sono registrazioni caserecce, più che casalinghe, rivisitazioni acustiche e vocali di canzoni che amo e che in qualche modo hanno influenzato, o influenzano, il mio vissuto musicale. Ho scelto di dare vita a questo progetto per differenti motivi: in primis, per non lasciare un divario di contenuti troppo evidente fra i mesi che anticipano il nuovo disco e la sua uscita. Secondariamente, per sfruttare la piattaforma proponendo contenuti di qualità, benchè sempre cover, con l’obiettivo di valorizzarmi anche come interprete e non soltanto come cantautrice. Ogni contenuto è gestito da me in prima persona, dagli arrangiamenti e le registrazioni audio fino all’editing audio e montaggio video. E’ molto stimolante.



Cosa consiglieresti a ragazzi giovani, magari cantautori, che volessero cominciare oggi a ritagliarsi uno spazio nell’attuale panorama musicale?

Il mio suggerimento ne contiene, in realtà, tre: il primo è quello di lasciarsi sempre guidare dalla passione ed evitare che la voglia di apparire prenda il sopravvento sulla creatività. E’ fondamentale avere qualcosa da dire (e garantisco che non è sempre scontato) e coadiuvare la forza della propria passione a studi mirati e costruittivi, che siano sul proprio strumento (voce, chitarra, pianoforte) che sulla propria persona e carattere. In secondo luogo, circondarsi delle persone giuste, creare l’occasione di avvalersi di professionisti del settore o, laddove questo non sia possibile, rimboccarsi le maniche per avere l’intera situazione sotto controllo, dalla promozione alla cura della propria immagine, sino ai contatti con gestori di locali, promoter, festival ed eventi. Oggi il ruolo di “artista” è variegato ed è fondamentale essere “sul pezzo” costantemente, sotto tutti gli aspetti del proprio progetto musicale. Per lo meno, fino a che non si ha la fortuna di far parte di un team di lavoro serio, dove i differenti ruoli possano essere correttamente suddivisi, con la finalità di valorizzare il proprio progetto al massimo delle forze. Infine, non scoraggiarsi mai e poi mai di fronte alle innumerevoli difficoltà di cui fa parte questo lungo percorso, principalmente di vita: non vince il più forte ma colui che non si arrende.

Su cosa stai lavorando attualmente? Puoi anticiparci qualcosa sul nuovo disco?

Nei prossimi mesi sino alla fine dell’estate sarò impegnata alle registrazioni del nuovo disco, che vedrà la luce, con tutta probabilità, nella primavera del nuovo anno, a ridosso del mio compleanno, a marzo. Sarà un disco molto diverso dal precedente, meno folk e più elettronico, sempre legato alla canzone d’autore ma più pop, di maggiore respiro e immediatezza. Sarà un disco che rispecchierà appieno la mia persona e le mie emozioni, melanconico al punto giusto. Non vedo l’ora di farvelo ascoltare.


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