Ciao Luca, benvenuto! Ci racconti il tuo percorso artistico?
Ho iniziato con gli studi classici di pianoforte arrivando a diplomarmi al Conservatorio di Genova. Parallelamente al mondo accademico ho frequentato altri generi musicali suonando un po’ di tutto e lavorando in contesti molto differenti: teatro, sonorizzazioni, cinema indipendente… Tutte esperienze che hanno arricchito sensibilmente la mia attività di musicista e compositore.
Quindi un connubio tra musica e altre discipline…
Esatto! In realtà ho sempre pensato che le mie composizioni potessero esprimersi al meglio se accompagnate da altre forme d’arte, una sorta di naturale “multimedialità” che mi accompagna da sempre. Questa attitudine si ritrova anche nei miei dischi, dove c’è sempre un richiamo a suggestioni poetiche e cinematografiche.
Hai realizzato alcuni dischi a tuo nome, l’ultimo dei quali uscito recentemente e intitolato "La saggezza delle nuvole". Di cosa si tratta?
"La saggezza delle nuvole" è il mio terzo album solista, dopo “Trigenta” (1996) e “La Quarta Dimensione” (2008). E’ il risultato di circa due anni di lavoro ed è composto da nove brani strumentali e due poesie inedite. In esso convivono molteplici sonorità, acustiche ed elettroniche, così accanto a violoncello, sassofono, clarinetto basso, flauto traverso, tromba, violino e percussioni si trovano tastiere, loops e campionamenti.
A cosa si deve questo titolo?
E’ semplicemente un personale modo romantico di vedere le nuvole… Mi ha sempre colpito la calma e la saggezza con cui ci osservano e, forse, ci guidano.
Nel disco ci sono numerosi ospiti, in che modo hai deciso di coinvolgere questi artisti nel tuo album?
Desideravo realizzare un lavoro collettivo, contaminato da stili e umori diversi, così ho chiesto a musicisti di varia provenienza geografica e artistica di partecipare al progetto. Per certi aspetti è stata una sfida, fino all’ultimo ho lavorato in tempo reale assemblando i contributi man mano che mi arrivavano, delineando un punto di arrivo solo in fase di missaggio. Nello specifico ognuno ha caratterizzato con il proprio stile la mia musica e sono molto orgoglioso di avere nell'album artisti quali Caroline Lavelle, Saro Cosentino, Andrea Chimenti, Cesare Malfatti, Nicola Alesini, Giorgio Li Calzi e molti altri.
Riguardo queste collaborazioni prestigiose hai qualche aneddoto che ci vuoi raccontare?
Mi piace ricordare come Caroline Lavelle, violoncellista inglese dal curriculum spaventoso (ha suonato, tra gli altri, con Peter Gabriel, Radiohead, Muse, Massive Attack e Vangelis) di fronte alla mia richiesta di collaborazione rispose subito in modo entusiasta facendomi molti complimenti rispetto al brano che le avevo spedito... Piccole grandi soddisfazioni! Per la cronaca alla fine ha accettato di suonare anche su un secondo pezzo anch'esso inserito nel disco.
Cosa possiamo aspettarci dal futuro di Luca Olivieri?
Sicuramente continuerò la promozione del nuovo disco, che a pochi mesi dalla pubblicazione si è guadagnato l’attenzione di molte riviste e siti musicali, oltre alla sorprendente presenza in alcune playlist radiofoniche nazionali. Per ora è importante accompagnare la crescita della nuova creatura!
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