Chi è Antonio Biagiotti?
Antonio Biagiotti è un uomo di 43
anni, nato e cresciuto in una piccola realtà cittadina, Porretta Terme, incastonata
nello splendido Appennino Tosco-Emiliano, dove vive con sua moglie e lavora.
Quando è nata la passione per la
fotografia?
Fin da bambino la fotografia è stata
la mia grande passione, già all’età di
tredici anni acquistai la mia prima vera fotocamera, una PENTAX K1000, con la
quale entrai in un meraviglioso mondo, fatto di tempi di posa, inquadrature e
diaframmi. Nel corso degli anni, tra belle soddisfazioni e delusioni cocenti,
questa passione ha continuato a evolversi, e con lei anche il mio corredo
fotografico.
Ormai da diversi anni realizzo quasi
tutte le mie fotografie utilizzando un sistema medio formato PENTAX 67II,
composto da due corpi macchina, e un nutrito gruppo di obiettivi, che mi
permettono di affrontare le più svariate condizioni di ripresa. Le ripetute
escursioni nelle meravigliose vallate degli Appennini che circondano la mia
casa, sono sempre state per me motivo di grande gioia, e un modo per
riconciliarmi con la vita frenetica di tutti i giorni. Qualche volta però, con
mia moglie, mi sono concesso un tuffo in città, di cui dovreste trovare qualche
traccia nella photo gallery del mio sito internet.
Perché
ti sei avvicinato alla fotografia in bianco e nero?
Trovavo un fascino particolare nelle fotografie realizzate con questa pratica, ed ero
attratto dall’alto livello creativo che questa tecnica permette prima, durante
l’esposizione della pellicola e in seguito, in fase di sviluppo e stampa. Fu
così che cominciai ad allestire la mia camera oscura, vero cuore pulsante per
tutti i fotografi che ancora utilizzano questa tecnica.
Oggi le immagini digitali hanno
soppiantato quasi completamente la fotografia tradizionale a pellicola, niente
di male, il mondo va avanti, e sotto molti aspetti quella digitale è una
tecnologia fantastica. Personalmente non ho niente contro la fotografia
digitale, ma detesto l’uso smodato dei programmi di elaborazione d’immagine,
capaci di alterare e stravolgere completamente la fotografia, tanto da non sapere
più se questa sia vera o frutto di fantasia.
Io invece ci tengo a far sapere che
le mie immagini sono vere fotografie,
non corrette o modificate al computer. La luce ha impressionato per un momento
la pellicola da me esposta, semplicemente.
Hai
un sogno nel cassetto?
Certo, poter dedicare tutto il mio
tempo alla fotografia a pellicola in bianco e nero, per trasmettere le emozioni
che ho visto e sentito in quel momento.
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