mercoledì 20 gennaio 2016

Intervista a Greta Larosa, tutta l'emozione in una fotografia - Alberto Zuccalà



Ciao Greta, ci parli del tuo legame con la fotografia e della tua visione di essa?
Ciao, certo! La fotografia è qualcosa che mi fa sentire veramente bene, riesce a farmi staccare completamente la mente dal mondo circostante e a darmi tranquillità. Sono una persona molto emotiva e sensibile per questo credo che la fotografia debba essere principalmente fonte di emozione. Se mi trovassi davanti uno scatto perfetto tecnicamente, ma vuoto dal punto di vista emotivo; e uno con alcuni errori, ma che riesce a trasmettermi emozioni, sceglierei senza dubbio il secondo. Per me gli scatti migliori non sono quelli estremamente tecnici, ma quelli che riescono ad emozionarmi. La fotografia è un mezzo di comunicazione e va usato per trasmettere significati, la tecnica ha la sua importanza, ma non va presa troppo seriamente. Credo che sia sbagliato giudicare le fotografie esclusivamente dal punto di vista tecnico, per me una fotografia è corretta solo se trasmette qualcosa.

Qual’è il genere di fotografia a cui ti senti più legata? 
Da osservatrice apprezzo ogni tipo di fotografia dai paesaggi, ai ritratti, allo still life. Da fotografa invece preferisco la fotografia ritrattistica perché è quella in cui mi ritrovo di più, mi piace stabilire un legame tra il soggetto e l’ambiente circostante, mi piace esaltare la bellezza della natura e dell’essere umano. Adoro dar sfogo alla fantasia e dar vita alla mia visione del mondo, per questo  nei miei scatti utilizzo spesso elementi o colori poco realistici. Le mie fotografie molte volte trasmettono  malinconia e gli stati d’animo interiori che solitamente cerchiamo di nascondere agli altri. Credo sia importante trasmettere sentimenti ed è quello che cerco di fare in ogni mio scatto. All’interno di ogni foto cerco di mettere qualcosa di mio, del mio carattere, del mio modo di essere e del mio modo di pensare. 


All’interno del tuo portfolio ho visto alcune fotografie di matrimoni, parlacene.
Certo, nell’ultimo anno ho avuto la fortuna di fotografare alcuni matrimoni e mi sono innamorata di questo genere di fotografia. Sono fotografie semplici che trasmettono emozioni reali, senza finzione. All’interno di un matrimonio preferisco degli scatti naturali rispetto alle classiche foto in posa; cerco di dedicarmi di più ai sorrisi, agli abbracci e ai momenti veri della festa, piuttosto che a delle pose finte che spesso non riescono a trasmettere i veri sentimenti di quel giorno. Mi piace tantissimo l’idea di poter immortalare un ricordo che i due sposi potranno conservare per il resto della loro vita. Credo che in un matrimonio, come in molti altri avvenimenti, sia più importante avere delle belle fotografie piuttosto che un bel vestito o delle belle bomboniere, perché a distanza di anni saranno quegli scatti a mantenere vivo il ricordo. 

Pensi di essere arrivata come fotografa?
Assolutamente no. Credo che nella vita non si arrivi mai, perché arrivare significherebbe smettere di crescere e di migliorarsi. Sono solamente all’inizio di un percorso infinito. 

Quali sono i progetti per il tuo futuro dal punto di vista fotografico?
Non ne ho idea, per il momento prendo molto le cose come vengono. Sento che sto seguendo la strada giusta, ma non voglio pensare troppo al futuro. Quello che so è che adesso fotografare mi fa stare bene e non ho la minima intenzione di smettere. 
Posso dire che la fotografia mi ha cresciuta molto, grazie ad essa ho imparato a conoscermi. Mi ha insegnato a mettermi alla prova, a cercare sempre di migliorarmi e soprattutto a credere in me stessa.


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