sabato 28 marzo 2015

Intervista ad Ella - Chiara Iurlaro






 Chi è Ella?
Ella è una parte di me. Quella che sale sul palco.
Non è un personaggio che creo, perchè non ho una parte da recitare, quando canto sono me stessa! ma penso sia importante riuscire a distinguere quello che può essere il mio valore artistico dalla persona che sono a livello umamo, per tutto il resto del tempo in cui non sono sul palco, sia per me stessa che per le persone che mi stanno vicino perché mi conoscono, a prescindere dalle canzoni che scrivo.


Come nasce la tua passione per la musica?
Penso, nel momento della mia nascita! Mi chiamo Eleonora per la canzone dei Beatles Eleanor Rigby..
Sono stata fortunata a vivere in una famiglia in cui veniva ascoltata molta musica e si cantava molto mentre mio padre suonava la chitarra: c’erano tanti Beatles ma anche molto cantautorato italiano, De Gregori, Bennato, De Andrè, Battisti … Questi ascolti penso mi abbiano da subito molto sensibilizzato e non solo nei confronti della musica, ma della vita. Attraverso la musica mi sembrava di comprendere meglio, più avanti ho scoperto che era anche il modo migliore che avevo per esprimermi.


Qual è stata la tua "scuola" o meglio la tua "palestra"?

Mi sento molto all’inizio. Per me è ancora primo o secondo giorno di scuola, non so bene a quali compagni avvicinarmi o quali siano i professori da temere.
Penso che la “scuola“, per chiunque, non finisca mai e sostanzialmente credo che la “scuola” rappresenti le paure con cui si ha a che fare, le soddisfazioni e le responsabilità che abbiamo nel momento in cui prendiamo una scelta, fosse anche quelle di inseguire i nostri sogni.
Per un cantante o un musicista, credo che l’esibizione live sia la scuola per eccellenza perché riesce a mettere insieme tutti questi elementi.


Da cosa è da chi trai ispirazione nel comporre la tua musica?
Raramente mi ispiro musicalmente a qualcuno, non penso quasi mai ad uno stile o ad un genere.
Non ho mai studiato musica, e se alle volte è limitante, mi avvantaggia nel comporre musica in maniera del tutto naturale.
L’ispirazione ovviamente c’è ed ogni volta arriva in modi e posti diversi.
Quando un fatto, una frase, uno sguardo, un panorama mi rimane in testa per più di un’ora, vuol dire che probabilmente ne parlerò in una canzone.




 

“Terapia d’urto” è il tuo primo album. Come lo descriveresti?

Terapia D’urto è diretto, è onesto, è un ep che secondo me si espone senza mezze misure.
E’ dolce a volte, altre volte è cattivo, ma comunque in ogni canzone prende una posizione. C’è una canzone che s’intitola “male di luna” e parla della trasformazionedi unlicantropo. E’ ovviamente una metafora, ma in fondo tutti noi subiamo in certi momenti una trasformazione che permette al lato più oscuro di noi di uscire. Abbiamo tutti bisogno di trasformarci: alle volte feriamo gli altri, perdiamo il controllo, altre volte ne abbiamo bisogno per riuscire a dire la verità. Terapia d’urto è anche questo, è la trasformazione attraverso l’espressione di un lato di me più scuro.


Il tuo primo singolo si intitola "Clichè". Tu quanto ti senti un clichè?
D’istinto, mi verrebbe da dire “per niente”. Pensandoci però, ti direi che in questo periodo mi sembra sia difficile distinguersi e distinguerci, perché fondamentalmente è difficile esprimersi. Mi sembra diffusa l’idea di non avere la possibilità di fermarsi per chiedersi cosa si voglia davvero essere.
In ogni caso la parola “clichè” è una parola interessante, perché originariamente era solo il nome dell’impronta lasciata della matrice che cade sul metallo fuso nella tipografia.
Da questo punto di vista la parola ha quasi un significato opposto a quello che ora le attribuiamo, è un impronta, un segno che lasciamo. Qualcosa che in realtà ci definisce unici, per sempre.






Che cosa significa essere una giovane cantautrice in Italia oggi?
In generale quello che significa essere un artista in Italia oggi. Non saprei spiegarlo, ma di sicuro comporta avere molta forza di volontà e determinazione.
Che rapporto hai con i talent?
Non sono contro i talent. Di sicuro valorizzano molto gli interpreti, ma gli interpreti sono importanti nella musica che è fatta di cantanti e non solo di cantautori. Il problema è che per me dovrebbero essere valorizzati e promossi anche i cantautori, i musicisti ed i compositori. A quel punto le possibilità di chi scrive sarebbero maggiori, come maggiore sarebbe l’offerta data al pubblico.


Un cantante o un musicista con cui ti piacerebbe collaborare….
Mi piacerebbe conoscere e fare un pezzo con Max Gazzè.


Quali sono i prossimi appuntamenti dove poterti incontrare?
Suonerò il 28 marzo in Piazza San Carlo in occasione della "Santander Mezza Maratona di Torino" e sabato 4 aprile al Polski Kot di Torino, insieme al mio amico e cantautore Desmond.

Dove possono trovarti sul web i nostri lettori?
Per il momento su Facebook: https://www.facebook.com/ellaofficialpage, e su Youtube, al mio canale: Ella Channel .
Il sito internet è in lavorazione!

Ti presento la copia del tuo album per una dedica. Cosa mi scriveresti?
Ti direi: "Grazie per avermi scelto"







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