Chi è Ermanno Fugagnoli ?
Già da trent'anni sono docente di Conservatorio. Dopo aver insegnato a Bolzano e Trieste, sono ora titolare della cattedra di clarinetto al Benedetto Marcello di Venezia, la mia città natale.
La passione per la scrittura mi accompagna da sempre. Con il mio primo lavoro, Afa - una fuga per voce sola, ho vinto il premio Arcangela Todaro Faranda 1996, assegnato dalla giuria composta da Geno Pampaloni, Gina Lagorio, Emilio Pasquini. Una grandissima soddisfazione.
Il libro è stato pubblicato nel 2012 da La Toletta Edizioni di Venezia, con distribuzione nazionale, ed è presente sui principali siti di vendita online.
Di cosa parla Afa - una fuga per voce sola?
E' il monologo di un conte sessantenne, discendente di un’antica stirpe veneziana.
Il conte si rivolge ad un ascoltatore attento e silenzioso, con un discorso che nel suo sviluppo assume sempre più la forma di una libera variazione e improvvisazione su temi dati. Temi che sono i riferimenti esistenziali del conte.
Un’architettura di rimandi e sovrapposizioni contrappuntistiche che ne fanno un concerto per voce umana, una vera e propria applicazione letteraria di strutture specificamente musicali.
Un punto d'incontro tra musica e letteratura?
Sì, la formazione musicale non solo mi influenza, ma ne cerco l'applicazione delle forme nello scrivere. Soprattutto nella sovrapposizione polifonica delle linee tematiche. Mi affascina l'effetto corale di più voci che, attraverso l'uso di risonanze narrative, danno l'impressione di emergere contemporanee dalla pagina.
La pubblicazione del libro ti ha portato delle esperienze?
Sicuramente. Le molte presentazioni fatte in pubblico mi hanno dato modo di confrontarmi con il mio lavoro. Quando si deve spiegare ad altri, si è costretti a comprendere e definire meglio il senso del proprio scrivere.
L'incontro con il pubblico è sempre emozionante e stimolante. Da una presentazione fatta a Roma, nell'estate del 2013, è addirittura nato un romanzo breve, Vacanze romane, che è l'ultima cosa che ho scritto e con cui, nel febbraio 2015, mi sono classificato terzo al "Premio Letterario Casinò di Sanremo Antonio Semeria", altra bella esperienza e ottimo incoraggiamento.
Progetti futuri?
Molti. Da Afa, ho tratto un monologo teatrale che mi piacerebbe veder rappresentato.
Oltre qualche racconto lungo, ho un altro romanzo pronto. E' ambientato a Venezia e con una trama articolata e ricca di colpi di scena. Sto dando gli ultimi ritocchi per farlo partecipare al Premio Neri Pozza. Vedremo come andrà.
Inoltre, su certi spunti che voglio sviluppare, non vedo l'ora di poter tornare a praticare la scrittura per libera associazione. Questa tecnica, usata anche in psicologia per far emergere contenuti inconsci, è alla base di tutto quello che scrivo. E' un viaggiare alla scoperta di se stessi. Un'esperienza di creatività pura, ai limiti della trance visionaria, che mi dà sempre risultati inaspettati e sorprendenti.
Per chi ti volesse contattare?
In rete si trovano molti riferimenti ai social, recensioni e pubblicazioni. Il contatto più diretto è comunque la mail: ermanno.fugagnoli@libero.it
Già da trent'anni sono docente di Conservatorio. Dopo aver insegnato a Bolzano e Trieste, sono ora titolare della cattedra di clarinetto al Benedetto Marcello di Venezia, la mia città natale.
La passione per la scrittura mi accompagna da sempre. Con il mio primo lavoro, Afa - una fuga per voce sola, ho vinto il premio Arcangela Todaro Faranda 1996, assegnato dalla giuria composta da Geno Pampaloni, Gina Lagorio, Emilio Pasquini. Una grandissima soddisfazione.
Il libro è stato pubblicato nel 2012 da La Toletta Edizioni di Venezia, con distribuzione nazionale, ed è presente sui principali siti di vendita online.
Di cosa parla Afa - una fuga per voce sola?
E' il monologo di un conte sessantenne, discendente di un’antica stirpe veneziana.
Il conte si rivolge ad un ascoltatore attento e silenzioso, con un discorso che nel suo sviluppo assume sempre più la forma di una libera variazione e improvvisazione su temi dati. Temi che sono i riferimenti esistenziali del conte.
Un’architettura di rimandi e sovrapposizioni contrappuntistiche che ne fanno un concerto per voce umana, una vera e propria applicazione letteraria di strutture specificamente musicali.
Un punto d'incontro tra musica e letteratura?
Sì, la formazione musicale non solo mi influenza, ma ne cerco l'applicazione delle forme nello scrivere. Soprattutto nella sovrapposizione polifonica delle linee tematiche. Mi affascina l'effetto corale di più voci che, attraverso l'uso di risonanze narrative, danno l'impressione di emergere contemporanee dalla pagina.
La pubblicazione del libro ti ha portato delle esperienze?
Sicuramente. Le molte presentazioni fatte in pubblico mi hanno dato modo di confrontarmi con il mio lavoro. Quando si deve spiegare ad altri, si è costretti a comprendere e definire meglio il senso del proprio scrivere.
L'incontro con il pubblico è sempre emozionante e stimolante. Da una presentazione fatta a Roma, nell'estate del 2013, è addirittura nato un romanzo breve, Vacanze romane, che è l'ultima cosa che ho scritto e con cui, nel febbraio 2015, mi sono classificato terzo al "Premio Letterario Casinò di Sanremo Antonio Semeria", altra bella esperienza e ottimo incoraggiamento.
Progetti futuri?
Molti. Da Afa, ho tratto un monologo teatrale che mi piacerebbe veder rappresentato.
Oltre qualche racconto lungo, ho un altro romanzo pronto. E' ambientato a Venezia e con una trama articolata e ricca di colpi di scena. Sto dando gli ultimi ritocchi per farlo partecipare al Premio Neri Pozza. Vedremo come andrà.
Inoltre, su certi spunti che voglio sviluppare, non vedo l'ora di poter tornare a praticare la scrittura per libera associazione. Questa tecnica, usata anche in psicologia per far emergere contenuti inconsci, è alla base di tutto quello che scrivo. E' un viaggiare alla scoperta di se stessi. Un'esperienza di creatività pura, ai limiti della trance visionaria, che mi dà sempre risultati inaspettati e sorprendenti.
Per chi ti volesse contattare?
In rete si trovano molti riferimenti ai social, recensioni e pubblicazioni. Il contatto più diretto è comunque la mail: ermanno.fugagnoli@libero.it
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