giovedì 27 agosto 2015

Fabio Prota e il suo album "Mania Super Moenia" - Alberto Zuccalà





Fabio Prota racconta la “follia” nel suo disco “Mania Super Moenia”

Fabio Prota, barese classe 1984, prima ancora di essere un medico aspirante psichiatra è un pianista, la cui formazione musicale inizia molto presto. Infatti a soli 7 anni intraprende lo studio dello strumento, che non lascerà più dedicandosi in primis alla musica classica presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari e maturando, poi, esperienze live e in studio con formazioni attive in svariati generi musicali, quali rock, folk, reggae, progressive, metal, funk, jazz. Nel 2013 si laurea in Medicina e Chirurgia con una tesi in psichiatria sui Disturbi Psicogeni del Movimento. Conseguita l’abilitazione all’esercizio della professione, intraprende l’attività di medico volontario presso la Clinica Psichiatrica del Policlinico di Bari. Da quel momento affianca medici strutturati e specializzandi del reparto nella routine quotidiana. Contestualmente accetta con entusiasmo la proposta della Dott.ssa Viola di condurre un laboratorio di musica rivolto ai pazienti ricoverati coadiuvato da alcuni studenti del Corso di Laurea in Tecniche della Riabilitazione Psichiatrica. Un’esperienza che lascia in lui un segno indelebile a tal punto da pensare di raccontarla in qualche modo. Nel frattempo, assecondando una suggestione di Luciano Sonzini (sales and marketing executive della Masseria “Il Frantoio” di Ostuni), si esibisce dal vivo per la prima volta con il solo pianoforte in due concerti fra l’estate del 2013 e del 2014 presso l’uliveto secolare della masseria stessa improvvisando un commento musicale ai più celebri cortometraggi del regista, illusionista ed attore francese George Méliès. Da questo contesto ricava idee per impostare la scrittura di nuovi brani perché, com’è noto, l’improvvisazione non è altro che una composizione estemporanea. All’inizio del 2015 Fabio, molto attivo e presente sul web, inizia a ricevere numerosi feedback positivi da ascoltatori provenienti da Stati Uniti, Canada, Regno Unito e Australia, i quali chiedono espressamente di poter acquistare su iTunes un suo disco in piano solo.
Tutto ciò agisce da trigger definitivo nella decisione di entrare in studio, il Bobo Studios di Capurso (BA), per cui Fabio, avvalendosi della collaborazione professionale di Giuseppe Bolognini, registra del materiale sonoro nel quale tendono a confluire non solo i suoi recenti vissuti come medico, ma anche i suoi 24 di musica e i 31 di vita. Osservando il lato clinico e soprattutto umano dei pazienti, opera una riflessione sulla "pazzia", categoria intorno alla quale l'opinione pubblica italiana ancora oggi erge mura che sembrano conferire maggiori certezze ai "carpentieri" di turno, i quali, forse, non si rendono conto che dall'altra parte ci sono uomini e donne che lottano quotidianamente per la propria salute mentale. Vi siete mai soffermati su quanto la volgarmente detta follia sia strettamente legata alla natura? Athanasios Koukopoulos, uno dei massimi esperti in tale campo a livello mondiale, affermava che "le stagioni, con i loro complessi cambiamenti climatici in luce, temperatura, umidità, insieme alle variazioni circadiane, determinano la ciclicità dei ritmi biologici". Poiché tali oscillazioni riguardano tutti noi, non sarebbe il caso che i "carpentieri" iniziassero ad abbattere le barriere, metafora dello stigma, liberando la propria intelligenza e la propria affettività coartate sotto il peso dei moderni ritmi frenetici e del progresso tecnologico?
Il titolo dell’album è Mania Super Moenia: un’assonanza fra inglese e latino per offrire all’ascoltatore la prospettiva sulla “follia” (Mania) vissuta “oltre le mura” (Super Moenia). Il disco è disponibile per il download digitale su iTunes, Google Play Music, Amazon




Ecco la tracklist:

  1. A Coin Called Spring
  2. A Midsummer Morning Madness
  3. Stigma
  4. Super Moenia
  5. The Phone Is Smart, Are We?
  6. The Best Medicine
  7. Over The Rainbow*

Tutti i brani sono composizioni originali di Fabio Prota tranne * (H. Arlen - E.Y. Harburg)
1)    A Coin Called Spring – due superfici opposte, per questo motivo ho scelto una moneta per simboleggiare la doppia natura che ho potuto osservare quasi in ogni paziente con il quale ho lavorato: infatti durante la routine mattutina in reparto loro si mostravano solo parzialmente, mentre nel corso dei laboratori pomeridiani di musica gli stessi erano più motivati ad esprimersi liberamente. Questa moneta l’ho chiamata Primavera perché proprio durante questa stagione si osservano nei pazienti i cambiamenti più significativi.
2)    A Midsummer Morning Madness – per intitolare questo brano ho chiesto un piccolo prestito a William Shakespeare. Questo brano è piuttosto autobiografico perché ho composto il suo tema centrale durante un raptus che mi ha colto in una “mattina di mezza estate” mentre stavo studiando per sostenere l’esame di neurologia all’università. Ecco un esempio lampante di come quel confine che spesso tracciamo fra normalità e “follia” sia così labile da poter essere attraversato da ognuno di noi in qualsiasi momento con esiti che, nel mio caso, sono stati produttivi, ma in altri possono essere destruenti. Insomma questo è un monito per tutti coloro che tendono facilmente ad isolare sia concettualmente sia praticamente le persone affette da patologia mentale.
3)    Stigma – questo brano rappresenta il mio tentativo di farvi provare per pochi minuti il peso che ogni paziente ricoverato in un reparto di psichiatria o che semplicemente necessita di alcune sedute di psicoterapia sopporta a volte per una vita intera. Ancora oggi nel 2015 in Italia persiste la subcultura della stigmatizzazione nei confronti delle persone con disturbi della psiche. Peraltro questo malcostume non inficia solo la buona riuscita del trattamento medico, ma rappresenta anche un ostacolo insormontabile nella relazione del paziente con amici e familiari. http://www.youtube.com/watch?v=IWOjhJQrNHk
4)    Super Moenia – oltre le mura: questo è in sintesi il messaggio di tutto il disco sia perché con questo racconto la mia esperienza vissuta con i pazienti oltre le mura fisiche del reparto di psichiatria sia perché invito voi a superare le mura che spesso voi stessi costruite per poter avere la sensazione di essere più al sicuro dalla “follia”.
5)    The Phone Is Smart, Are We? – alzi la mano chi di voi non ha uno smartphone! Questo strumento che da una parte è di indubbia utilità per la sua “intelligenza”, dall’altra sta contribuendo a ridurre drasticamente i rapporti umani fra persone “normali”, che spesso vengono assorbite dal proprio smartphone al punto da alienarsi da tutto ciò che le circonda tanto da somigliare sempre di più a quei “folli” che tanto stigmatizzano. Questo brano, dunque, è una provocazione: il telefono è “intelligente”, e noi?
6)    The Best Medicine – il titolo di questo brano è parte del celebre pensiero del filosofo Platone, secondo cui “la musica è la miglior medicina dell’anima”. Ho sempre creduto nel potere della musica: dopo l’esperienza nel reparto di psichiatria che ho provato a raccontarvi con questo disco ne sono sempre più convinto.  http://www.youtube.com/watch?v=TgOVomZVixQ
7)    Over The Rainbow – ho scelto di concludere questo lavoro con un grande classico sia perché ne amo la melodia sia perché nel suo titolo c’è la parola inglese “over” che riecheggia il  latino “super”, cioè rafforza l’invito ad andare “oltre”. Ed è anche un augurio a tutti voi di poter conservare, se già ne avete uno, o di trovare un posto “over the rainbow”.

Il booklet digitale del disco è disponibile gratuitamente.





 immagini:  © Massimo Concordia,  © Eddie Granny Smith, la copertina dell’album, il cui dipinto centrale è stato realizzato appositamente dall’artista Michele Carminati, mentre la produzione grafica è a cura di Massimo Concordia. 

Disponibile su iTunes e store digitali

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