Fabio Prota racconta la “follia” nel suo
disco “Mania Super Moenia”
Fabio Prota, barese classe 1984,
prima ancora di essere un medico aspirante psichiatra è un pianista, la cui
formazione musicale inizia molto presto. Infatti a soli 7 anni intraprende lo
studio dello strumento, che non lascerà più dedicandosi in primis alla musica classica presso il Conservatorio “N.
Piccinni” di Bari e maturando, poi, esperienze live e in studio con formazioni attive in svariati generi musicali,
quali rock, folk, reggae, progressive, metal, funk, jazz.
Nel 2013 si laurea in Medicina e Chirurgia con una tesi in psichiatria sui
Disturbi Psicogeni del Movimento. Conseguita l’abilitazione all’esercizio della
professione, intraprende l’attività di medico volontario presso la Clinica
Psichiatrica del Policlinico di Bari. Da quel momento affianca medici
strutturati e specializzandi del reparto nella routine quotidiana. Contestualmente
accetta con entusiasmo la proposta della Dott.ssa Viola di condurre un
laboratorio di musica rivolto ai pazienti ricoverati coadiuvato da alcuni
studenti del Corso di Laurea in Tecniche della Riabilitazione Psichiatrica.
Un’esperienza che lascia in lui un segno indelebile a tal punto da pensare di
raccontarla in qualche modo. Nel frattempo, assecondando una suggestione di
Luciano Sonzini (sales and marketing
executive della Masseria “Il Frantoio” di Ostuni), si esibisce dal vivo per
la prima volta con il solo pianoforte in due concerti fra l’estate del 2013 e
del 2014 presso l’uliveto secolare della masseria stessa improvvisando un
commento musicale ai più celebri cortometraggi del regista, illusionista ed
attore francese George Méliès. Da questo contesto ricava idee per impostare la
scrittura di nuovi brani perché, com’è noto, l’improvvisazione non è altro che
una composizione estemporanea. All’inizio del 2015 Fabio, molto attivo e
presente sul web, inizia a ricevere numerosi feedback positivi da ascoltatori provenienti da Stati Uniti,
Canada, Regno Unito e Australia, i quali chiedono espressamente di poter
acquistare su iTunes un suo disco in piano solo.
Tutto ciò agisce
da trigger definitivo nella decisione
di entrare in studio, il Bobo Studios di Capurso (BA), per cui Fabio,
avvalendosi della collaborazione professionale di Giuseppe Bolognini, registra
del materiale sonoro nel quale tendono a confluire non solo i suoi recenti
vissuti come medico, ma anche i suoi 24 di musica e i 31 di vita. Osservando il
lato clinico e soprattutto umano dei pazienti, opera una riflessione sulla
"pazzia", categoria intorno alla quale l'opinione pubblica italiana
ancora oggi erge mura che sembrano conferire maggiori certezze ai
"carpentieri" di turno, i quali, forse, non si rendono conto che
dall'altra parte ci sono uomini e donne che lottano quotidianamente per la
propria salute mentale. Vi siete mai soffermati su quanto la volgarmente detta
follia sia strettamente legata alla natura? Athanasios Koukopoulos, uno dei
massimi esperti in tale campo a livello mondiale, affermava che "le
stagioni, con i loro complessi cambiamenti climatici in luce, temperatura,
umidità, insieme alle variazioni circadiane, determinano la ciclicità dei ritmi
biologici". Poiché tali oscillazioni riguardano tutti noi, non sarebbe il
caso che i "carpentieri" iniziassero ad abbattere le barriere,
metafora dello stigma, liberando la
propria intelligenza e la propria affettività coartate sotto il peso dei
moderni ritmi frenetici e del progresso tecnologico?
Il titolo dell’album
è Mania Super Moenia: un’assonanza
fra inglese e latino per offrire all’ascoltatore la prospettiva sulla “follia”
(Mania) vissuta “oltre le mura” (Super Moenia). Il disco è disponibile
per il download digitale su iTunes,
Google
Play Music, Amazon.
Ecco la tracklist:
- A
Coin Called Spring
- A
Midsummer Morning Madness
- Stigma
- Super
Moenia
- The
Phone Is Smart, Are We?
- The
Best Medicine
- Over
The Rainbow*
Tutti i brani
sono composizioni originali di Fabio Prota tranne * (H.
Arlen - E.Y. Harburg)
1)
A
Coin Called Spring – due superfici opposte, per questo motivo ho scelto una
moneta per simboleggiare la doppia natura che ho potuto osservare quasi in ogni
paziente con il quale ho lavorato: infatti durante la routine mattutina in
reparto loro si mostravano solo parzialmente, mentre nel corso dei laboratori
pomeridiani di musica gli stessi erano più motivati ad esprimersi liberamente.
Questa moneta l’ho chiamata Primavera perché proprio durante questa stagione si
osservano nei pazienti i cambiamenti più significativi.
2)
A
Midsummer Morning Madness – per intitolare questo brano ho chiesto un
piccolo prestito a William Shakespeare. Questo brano è piuttosto autobiografico
perché ho composto il suo tema centrale durante un raptus che mi ha colto in
una “mattina di mezza estate” mentre stavo studiando per sostenere l’esame di
neurologia all’università. Ecco un esempio lampante di come quel confine che
spesso tracciamo fra normalità e “follia” sia così labile da poter essere
attraversato da ognuno di noi in qualsiasi momento con esiti che, nel mio caso,
sono stati produttivi, ma in altri possono essere destruenti. Insomma questo è
un monito per tutti coloro che tendono facilmente ad isolare sia
concettualmente sia praticamente le persone affette da patologia mentale.
3)
Stigma
– questo brano rappresenta il mio tentativo di farvi provare per pochi minuti
il peso che ogni paziente ricoverato in un reparto di psichiatria o che
semplicemente necessita di alcune sedute di psicoterapia sopporta a volte per
una vita intera. Ancora oggi nel 2015 in Italia persiste la subcultura della
stigmatizzazione nei confronti delle persone con disturbi della psiche.
Peraltro questo malcostume non inficia solo la buona riuscita del trattamento
medico, ma rappresenta anche un ostacolo insormontabile nella relazione del
paziente con amici e familiari.
http://www.youtube.com/watch?v=IWOjhJQrNHk
4)
Super
Moenia – oltre le mura: questo è in sintesi il messaggio di tutto il disco
sia perché con questo racconto la mia esperienza vissuta con i pazienti oltre
le mura fisiche del reparto di psichiatria sia perché invito voi a superare le
mura che spesso voi stessi costruite per poter avere la sensazione di essere
più al sicuro dalla “follia”.
5)
The
Phone Is Smart, Are We? – alzi la mano chi di voi non ha uno smartphone!
Questo strumento che da una parte è di indubbia utilità per la sua
“intelligenza”, dall’altra sta contribuendo a ridurre drasticamente i rapporti
umani fra persone “normali”, che spesso vengono assorbite dal proprio
smartphone al punto da alienarsi da tutto ciò che le circonda tanto da
somigliare sempre di più a quei “folli” che tanto stigmatizzano. Questo brano,
dunque, è una provocazione: il telefono è “intelligente”, e noi?
6)
The
Best Medicine – il titolo di questo brano è parte del celebre pensiero del
filosofo Platone, secondo cui “la musica è la miglior medicina dell’anima”. Ho
sempre creduto nel potere della musica: dopo l’esperienza nel reparto di
psichiatria che ho provato a raccontarvi con questo disco ne sono sempre più
convinto.
http://www.youtube.com/watch?v=TgOVomZVixQ
7)
Over
The Rainbow – ho scelto di concludere questo lavoro con un grande classico
sia perché ne amo la melodia sia perché nel suo titolo c’è la parola inglese
“over” che riecheggia il latino “super”,
cioè rafforza l’invito ad andare “oltre”. Ed è anche un augurio a tutti voi di
poter conservare, se già ne avete uno, o di trovare un posto “over the
rainbow”.
Il booklet digitale del disco è disponibile gratuitamente.
immagini: © Massimo Concordia, ©
Eddie Granny Smith, la copertina dell’album, il cui
dipinto centrale è stato realizzato appositamente dall’artista Michele
Carminati, mentre la produzione grafica è a cura di Massimo Concordia.
Disponibile
su iTunes e store digitali