mercoledì 6 maggio 2015

Intervista a Penelope - Alberto Zuccalà




Sei tu a scrivere le tue storie o le tue storie scrivono te?
Di notte accade, di solito. Loro ai piedi del mio letto, dettano. Io metto in ordine, tutto qui.


Vivi scrivendo o scrivi vivendo?
Ci sono persone nate per vivere e persone nate per raccontare la vita altrui. Io sono tra le seconde.



Preghi?
Adonai
io ti prego:
trentatré volte su di loro
Trentatré volte intorno a loro
Quello che hanno fatto a me
e a chi amo:
Trentatré volte su di loro.
Trentatré volte intorno a loro.


Chi è, per te, lo scrittore?

Lo scrittore è la fenice che brucia per vivere molteplici vite.


Di cosa hai paura?
Un tempo avevo paura di non essere desiderata. Adesso ho paura di aver paura.


Di cosa parla il tuo romanzo? É possibile saperne di più?

Quell’incognita sanguinolenta dal sapor ferroso, parla di loro due che si incontrano, uno da vivo e uno da morto, in una passata città sperduta nelle nevi. Dell’amor che niente crea e tutto distrugge. Di viscere, ossa e bile nera. Parla di me e di ciò che c’è dietro me. Parla anche di voi, di tutti voi.


Quando pubblicherai?
Quando gli altri vorranno.


Cosa vorresti... scusa... cosa VUOI fare da grande ?
Coltivare un orto. Allevare piccioni viaggiatori. Accudire tre gatti, una salamandra, un pappagallo sboccato, due tartarughe, un drago di Komodo e due bambine di nome Juditta e Matilda. Farvi conoscere i miei figli di carta. Parlarvi davanti a una tazza sudata mentre code lunghe di gatti randagi ci accarezzano le caviglie.


Quanta importanza dai alla melodia affinché ti ispiri?

Ogni mio figlio di carta ha una propria melodia. Non dettano senza musica.


Che domanda vorresti?
Posso essere tuo amico? Ti starò sempre vicino.

 
Se giocassi a un gioco di ruolo fantasy che personaggio interpreteresti?
Lo stregone.


Quali sono i valori in cui credi ?
Malattia, morte, pestilenza e carestia.


Perche sei cosi?
Ho bevuto troppi caffè notturni in compagnia dell’egregio marchese De Sade, Thomas Mann, Emily Dickinson, Ugo Tarchetti, Moravia, i fratelli Boito, Baudelaire, Mary Shelley e Bram Stoker.


Perché porsi delle domande?

Per fingere di avere qualche risposta.




18 commenti:

  1. Grande Penelope :D aspetto con ansia il tuo romanzo, speriamo bene! Ti seguo su facebook!

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  2. Penelope sei stupenda. Sono certa che riuscirai a pubblicare presto

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  3. Amo il tuo modo di scrivere Penelope e non vedo l'ora di poter camminare tra le strade di questa tua città avvolta nella neve e di poter seguire i passi dei suoi abitanti.

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  4. Ci conto di leggere presto, e in forma cartacea, qualcosa di tuo. In esteso. Le risposte sono bellissime e la preghiera ancor di più. Di certo saresti una novità nel panorama narrativo italiano. Che qualcuno se ne accorga, incrociamo le dita dei piedi, delle mani e quant'altro. Per me gli ingredienti giusti ci sono: sarcasmo, climi dark, risposte sensate, originalità nello stile.
    E' vero che le case editrici pubblicano solo i raccomandati... ma dobbiamo sperare, magari saresti l'unica mosca bianca non raccomandata.

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  5. Non vedo l'ora di poter leggere il tuo romanzo, di poter sognare anche io assieme a te e ai tuoi figli di carta. E ri-sognare più e più volte fra le pagine che racchiudono il loro mondo. Non smetterò mai di dirlo che mi piace come scrivi. Spero con tutto il cuore che pubblicherai presto e sono sicura che sarà così. Un abbraccio

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  6. Oh cielo, Penelope! Adoro questa intervista e soprattutto le risposte che hai saputo dare. Mio Dio non vedo l'ora di incontrare i tuoi figli di carta, poterli sfogliare, conoscere, ammirare, odiare, e leggere dei loro casini :D oddio il pensiero che un giorno ritroverò il tuo libro tra gli altri in una libreria mi fa salire una sincope ahahaha comunque è vero che sei una persona splendida e non devi mai fermarti perché se tu non pubblichi allora chi? Bohh

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  7. E da un po’ che ti seguo su facebook Penelope e lascia che ti dica che amo moltissimo il tuo stile di scrittura. Lo trovo molto evocativo. Tutte le volte che mi trovo a leggere qualcosa di tuo ho come la sensazione di essere trasportata all’interno del mondo di cui stai scrivendo la storia e ogni parola la sento viva come se respirasse. Proprio per questo motivo aspetto con impazienza il momento in cui potrò finalmente stringere il tuo romanzo tra le mani. Si accorgeranno di te e del tuo potenziale.

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  8. Amo questa intervista e le risposte che hai dato, non posso fare altro che darti tutto il mio sostegno e aspettare la pubblicazione del romanzo che spero avvenga il prima possibile. Non vedo l'ora di leggerlo e rileggerlo fino a morirci dietro, sono sicura che sarà meraviglioso e non potrò staccarmi dalle sue pagine!

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  9. Da anni ormai seguo il tuo percorso e vedere finalmente la tua prima intervista ufficiale mi riempie il cuore di gioia. Conosco i tuoi dolori e le continue sofferenze provate in questo lungo viaggio intrapreso all'insegna del tuo sogno, ma credimi se ti dico che non c'è sogno più bello e più grande da voler seguire.
    Sono eccitata all'idea di poter leggere il tuo libro, ho avuto l'onore di poterne saggiare solo piccoli pezzettini sparsi qua e là, ma il tuo stile mi ha da subito rapita e fatto sua. Dunque spero ardentemente che questo libro possa piacere a un editore e che fra meno di un anno potremmo vederlo in tutte le librerie sugli scaffali!
    Continua a pazientare, Penelope! Continua! La tua luna non è mai stata così vicina, a un pugno dal naso, pronta per essere afferrata e stretta nel tuo cielo pieno di stelle.

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  10. Quando pubblicherai il tuo libro saremo felici di recensirlo! Davvero una intervista interessante, per le domande e le risposte intriganti! :-)

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  11. "Dell’amor che niente crea e tutto distrugge"
    Con questo mi hai definitivamente conquistata (come se non fosse già accaduto).

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  12. Finalmente posso leggere quest'intervista e sono davvero felice per te..vedi che le cose stanno andando sempre meglio e presto riusciremo a leggere il tuo libro che non vedo l'ora di avere tra le mani.

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  13. Aspetto che il tuo libro sia pubblicato, in un modo o nell'altro, per l'affezione che provo per quello che stai creando e di cui un po', forse erroneamente, mi sento parte. Lo leggerò indossando stivali di pelle rossa e immaginandomi lì, come ho già fatto. Ti auguro il meglio, anche se tu non lo sai.

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  14. Quando ti leggo la gabbia ossuta che cela il mio cuore rimbomba sonora... e quel rimbombo è tutta la droga che mi serve per essere felice. Continua a creare, Penelope.

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