<<Ciao
Cristina,
sappiamo
che sei un’artista eclettica: disegni animali, persone, nature morte ma anche
auto. Raccontaci>>
<<Disegno animali, nature e persone… le scelgo e le
porto su tela. Le auto mi danno da mangiare. Da piccola erano la mia passione,
dicevo sempre “da grande disegnerò le macchine” ed eccomi qui. Mi sono sempre
sentita un po’ “Penelope Pitstop”!>>
<<Domanda
banale, tanto per riscaldarsi: da cosa e soprattutto da quando è nata la tua
passione per il disegno e la pittura?>>
<<Ci sono nata! Ricordo quando ero cucciola,
ovviamente disegnavo prima di scrivere, ma disegnavo bene. Una volta il mio
papà mi ha portata a vedere gli aerei che decollavano. Ricordo di aver
cominciato a disegnare e disegnare tutti questi enormi mostri e la sera la
mamma: “Ma li ha fatti lei?”. E papà con un sorrisone enorme da papà innamorato
“E’ brava, eh?!>>
<<Quale
delle discipline artistiche che affronti nel suoi lavori ti è più congeniale,
quale ti piace di più: la pittura ed olio o l’acquerello? E perché?>>
<<Olio, assolutamente! Mi piace l’odore e mi permette
di cercare la strada dell’iperrealismo. L’acquarello mi piace tantissimo, ma è
un effetto diverso >>
<<Raccontaci
dei tuoi primi lavori e degli ultimi. Come si è evoluta la sua arte?>>
<<Uh, mamma! Che domanda difficile. Diciamo che cerco
di essere sempre più perfezionista e meticolosa. Io non interpreto la realtà,
io riporto, o meglio cerco di riportare, il più fedelmente possibile quello che
i miei occhi colgono… ogni sfumatura, ma soprattutto gli occhi: lì perdo dei
giorni a definire ogni singolo riflesso>>
<<Il
tuo modo di guardare gli altri artisti, famosi e non, è cambiato da quando sei
pittrice?>>
<<No, assolutamente. Prendo spunto da quello che
apprezzo in ognuno di loro, o meglio, ci provo. L’unica cosa che è cambiata è…
il rispetto per la fatica ed il cuore messo in ogni opera, di ogni singolo artista>>
<< ti
reputi un’artista?>>
<<Si! Assolutamente si! Non sarò mai un “Picasso” né
sarò mai ai suoi livelli, ma mettersi in gioco davanti alla tela fa di te un
artista, indipendentemente da cosa il mondo pensi di te!>>
<<Ti
capita mai di emozionarti mentre stai dipingendo qualcosa?>>
<<Sempre! Se non mi desse emozione non sarei capace a
dipingerlo!>>
<<Sappiamo
che dipingi anche e soprattutto per beneficenza. Raccontaci questa
esperienza>>
<<Ho ricominciato a dipingere da poco e per aiutare
gli animali dimenticati da tutti: quelli che non hanno un posto caldo per
l’inverno, quelli che non passano le ore guardando la fiamma del caminetto come
fanno i miei. E, anche se non credevo, sono stata apprezzata! È un’emozione
grandissima. Faccio sempre un po’ fatica a separarmi dai miei quadri, sono una
parte di me, li sento non miei ma “me”…>>
<<E i
tuoi gatti, ti aiutano mai con pennelli e colori o hanno imparato a tenersi
alla larga?>>
<<Diciamo che sono abbastanza bravi. Una passeggiata nel
mio studio la fanno sempre, ma per fortuna l’odore di acquaragia e colori ad
olio li dissuade! Ovviamente faccio attenzione a non lasciare la tavolozza in
giro, altrimenti a quest’ora avrei tutti i pavimenti con adorabili improntine…>>
<<Oltre
alle opere che esegui su commissione, quando scegli un soggetto, cosa ti spinge
a farlo?>>
<<L’emozione! Deve parlarmi, ad esempio quando dipingo
un animale gli parlo per tutto il tempo… il tempo stesso si ferma! Alla fine
penso di conoscerlo anche se non lo ho mai visto. Mi concentro sugli occhi, sono
l’anima… ed un quadro senza anima è solo una tela di cotone con dei colori buttati
sopra!>>
<<I tuoi
colori esprimono anche stati d'animo?>>
<<Beh, diciamo di sì! Ci sono giorni in cui il mio
umore non è capace di dipingere un determinato quadro, anche se bastano dieci minuti
con tele e pennelli e… torna il buon umore. Lontano dal mondo e dallo scorrere
del tempo>>
<<Cosa
pensi del fatto che un po’ di te è in casa di tante altre persone, sconosciute
per lo più?>>
<<Ne sono molto gelosa e... orgogliosa! Sapere che
qualcuno ha apprezzato quella parte di me, mi rende euforica. Ma, come detto
prima, il distacco è sempre molto penoso, se ne va una parte di me!>>
<<Pensi
di essere ipercritica nei confronti del tuo lavoro, oppure ti
ritieni mediamente soddisfatta delle tue opere?>>
<<Soddisfatta MAI! Devo togliere dal cavalletto il
quadro altrimenti non è mai finito…>>
<<Il
tuo sogno del cassetto?>>
<<vivere della mia arte e del mio orto… e, ovviamente,
coccolare i miei pelosetti!>>
<<E
quello nell’armadio? (Ossia quello “esageratamente grande”?)>>
<<Vivere di questo e del mio orto…. E coccolarmi i
miei pelosetti! E farmi le conserve!>>
<<Ultima
domanda: definisci la tua arte in una sola frase, una sorta di slogan>>
<<Capace di emozionarmi ed emozionare>>
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