Autrice del
suo primo romanzo Amici più vicini – Edizioni Tracce
“Amici più vicini, una storia come
tante, ma con qualcosa in più; una storia vera, vissuta, sofferta e
amata”.
Nella
prefazione si legge: « La storia di Martina diventa così la storia di tutti noi
che abbiamo lottato contro i mali del vivere, contro l’isolamento, contro un
destino il più delle volte beffardo, contro l’aridità umana che spesso ci
preclude scenari migliori a discapito del benessere psichico. Sono momenti
dell’essere che oggi si fanno carico di un peso inequivocabile, in una società
che sembra porre attenzione solo formale sull’anima dell’uomo e sui problemi ad
essa relativi, ma che poi, in fondo, non lascia spazio sufficiente al loro
risanamento. Ed ecco che temi come l’amicizia, l’amore familiare, i valori
della fede si ripropongono – attuali come non mai – in questo romanzo di
Filomena Grasso, quasi a voler ribadire la loro presenza, la loro valenza in
contrasto con la sterile quotidianità a cui siamo abituati».
Facciamo
ora due chiacchiere con la nostra giovane autrice.
Come ti descriveresti?
Sono
Filomena, anche se tutti mi chiamano Filo. Ho 23 anni. Sono nata a Napoli, ma
all’età di quindici anni mi sono trasferita con la mia famiglia a Chieti. Mi
sono laureata in Lettere all’Università degli Studi G. d’Annunzio e ho
pubblicato a dicembre 2014 il mio primo romanzo ‘Amici più vicini’ – Edizioni
Tracce. Ebbene sì, sono una scrittrice. Ho sempre scritto e ho sempre letto
tanto. Sono un’inguaribile amante della parola scritta. Come definirmi? La mia
carta vincente è la creatività. Sono una persona affidabile, leale, follemente
innamorata della vita. Mi piace colorare la vita delle persone che mi sono
accanto. Sono un vulcano di idee, ho molte qualità e tantissimi interessi,
forse troppi! Dalla lettura, alla scrittura, dal disegno al canto, dalla
pasticceria al fai da te. Mi piace sperimentare, cambiare e fare nuove
esperienze. Se qualcosa mi spaventa cerco di affrontarlo subito; a mie spese ho
capito che la paura blocca, inibisce e impedisce di esprimersi a pieno. Sono
ambiziosa, testarda e pretendo il massimo da me stessa. L’empatia è un tratto
che mi caratterizza, si può dire che viva di emozioni.
Amici più vicini è il tuo primo
romanzo. Ci racconti la trama?
Martina,
aspirante scrittrice, dall’animo sensibile e pacato, dotata di una personalità
frizzante e malinconica allo stesso tempo, ma terrorizzata dai sentimenti,
affronterà numerose prove e porterà a termine un cammino di crescita personale
e spirituale che la renderanno una
persona nuova.
Un
imminente trasferimento, la perdita improvvisa e devastante di un’amica, un
dramma che le segnerà il fisico e l’anima e l’amore per quello che da sempre
era il suo migliore amico, saranno tappe fondamentali di questo cammino. Si
renderà conto che la vita così come l’amore richiede coraggio, quello stesso
‘spudorato coraggio’ che le era sempre appartenuto, ma che non sapeva di
possedere. Imparerà a fidarsi del suo istinto e dei suoi sentimenti, conoscerà
l’amore, quello vero che rianima, solleva e guarisce, leggerà in ogni cosa
continui segni e solo affrontando quei fantasmi che da tempo abitavano dentro
di lei troverà la forza per rialzarsi e ricominciare a vivere. L’affetto per il
suo migliore amico si trasformerà in un modo del tutto inaspettato in qualcosa
di talmente grande da sconvolgerle la vita. Un’amicizia nutrita d’amore, che
vivrà di attimi, di parole non dette, di baci e sguardi rubati.
È un romanzo autobiografico?
Come ogni
scrittore per scrivere trae ispirazione dal serbatoio della propria vita e
delle proprie esperienze anche io ho ripreso molto da quello che ho vissuto in
primis, ma non lo definirei un romanzo autobiografico. Non è un romanzo di
genere, contiene in sé diversi aspetti del romanzo di formazione e di quello
psicologico.
Se ti chiedessimo di esprimere in
poche parole il senso del tuo romanzo cosa risponderesti?
Direi
che il senso può riassumersi nella dedica posta all’inizio di queste 172 pagine,“Dedicato a chi ha il coraggio di amare…”
Per
amare occorre coraggio, bisogna mettersi in gioco, fidarsi dell’altro, ma anche
di se stessi..lasciarsi travolgere dalle emozioni, dai sentimenti e in qualche
modo perdere l’equilibrio. Come direbbe Sigmud Freud
“ Non siamo mai così privi di difese,
come nel momento in cui amiamo”; ebbene sì, l’amore fa paura, ci rende
vulnerabili, indifesi, ha la capacità addirittura di alterare la nostra visione
della realtà, condizionata inconsapevolmente da quella centrifuga di sostanze
liberate dal nostro cervello quando siamo felici, beati ed innamorati.
A volte però è proprio la
paura di perdere o di fallire a impedirci di partecipare; una paura che va sfidata, affrontata con
coraggio e sconfitta con decisione. Quel coraggio che Martina definirà più
volte ‘spudorato’ diventa la sua carta vincente.
Cosa accomuna Filomena a Martina?
Martina
affronterà un vero e proprio cammino di crescita e arriverà ad una scoperta,
quella che poi ho fatto io per prima, che l’amore, quello vero,trasforma, rende
migliori, ma soprattutto che l’amore guarisce così come dirà lei stessa in un
passo “ L’amore guarisce..ora ne ho la
prova”.
Ci puoi descrivere per sommi capi i
tratti caratteristici dei personaggi principali.
Abbiamo
Martina, che all’inizio appare una ragazza sensibile, ma molto fragile, che
sente su di sé il peso dell’inadeguatezza..si sente inadeguata nei confronti
degli altri, di se stessa e della vita, per lei tutto diventa scontato. La sua
banale quotidianità viene però stravolta dalla notizia di un imminente
trasferimento. Dovrà lasciare i suoi amici, ma soprattutto Davide, il suo
miglior amico, verso cui poi scoprirà provare qualcosa di più forte. Una nuova
città, una nuova scuola, una nuova casa, si susseguono varie esperienze, alcune
molto traumatiche, si salta dal presente al passato per poi tornare al presente
tutto abilmente progettato per far immergere completamente il lettore
all’interno. Un gioco di ritorni dal passato le sconvolgerà di nuovo la vita,
prepotente e affascinante appare invece il suo presente che ha il nome di
Andrea. Combattuta tra presente e passato, toccherà al suo cuore scegliere.
Quando hai iniziato a scriverlo?
Ho
cominciato a scriverlo parecchi anni fa quando ero solo una ragazzina. Allora
però il romanzo non poteva definirsi tale. Era immaturo, insapore, frasi che si
ripetevano, era più la scrittura di chi desiderava gridare al mondo quello che
sentiva, ma soprattutto quello che non accettava. Ricordo che per anni non lo
presi in mano, lo misi materialmente nel cassetto e lo dimenticai. Poi terminai
l’Università e mi laureai in Lettere. Nel frattempo però si era abbattuto su di
me un uragano tremendo. Il peso di una grave malattia mi costrinse a stare
ferma per un periodo e proprio quel tempo mi fu necessario per riflettere e
dare vita a nuova creatura. Presi quel romanzo tra le mani e lo misi da parte.
Aprii una pagina word, una pagina bianca che non aspettava altro che essere
riempita. Ora ero matura, la mia
scrittura era matura.
La
sofferenza è stata la mia migliore maestra, in quella sofferenza ho scoperto
molte cose di me che nemmeno io stessa immaginavo. Ho riscoperto la fede, la
forza, ma soprattutto un attaccamento profondo alla vita. A quel lavoro lasciai
solo il titolo e cancellai il resto; ora ero pronta a scrivere una storia che
fosse vera, che potesse essere vera per chiunque l’avrebbe letta. Una storia in
cui ognuno potesse rivedere un tratto seppur piccolo della propria vita. È un
romanzo che tocca una serie di temi alcuni dei quali abbastanza delicati, un
romanzo che invita chi legge a una riflessione sulla propria vita.
Sappiamo che hai disegnato
l’immagine di copertina. Da dove hai preso l’ispirazione?
Ho sempre
considerato Amici più vicini come una mia creatura ed era mia intenzione quella
di curare anche la copertina. Volevo un’immagine che potesse rispecchiare il
senso nascosto del romanzo, ma soprattutto che potesse sorprendere il lettore.
Avrei potuto optare per una fotografia, un’immagine qualsiasi, ma volevo
qualcosa di mio,avevo un’idea, non mi restava che metterla su carta. Dopo vari
tentativi ebbi l’illuminazione quella decisiva. Un’alba, il riflesso del sole
sull’acqua e in primo piano due mani che si prendono, come se il segreto della
vita fosse tutto lì. E forse lo è davvero. Quando siamo con chi amiamo, quando
qualcuno ci prende per mano ci sentiamo meno soli, più coraggiosi, ma
soprattutto capaci di affrontare qualsiasi ostacolo.
Si legge nel romanzo un grande amore
per la letteratura e per il cinema. Cosa desideravi diventare da grande? Hai
sempre amato scrivere?
Da quel che
ricordo si! Ricordo che tutto ebbe inizio da un libro che mi fu regalato. Ero
molto piccola, avrò avuto otto anni e leggevo Piccole donne di Mary Luise Alcott,
forse il personaggio di Jo con il suo carattere ribelle e controcorrente può
avermi influenzata, chissà! Poi da un semplice compito a scuola che consisteva
nel possedere un quadernino da aggiornare quotidianamente, ho scoperto la
passione per la scrittura. E da quel semplice Caro diario, scrivere è divenuto
per me un’esigenza vitale per liberarmi, per sfogarmi, per vedere in quelle
parole gettate su carta qualcosa di me che non riuscivo io stessa a vedere. Avevo
otto anni e volevo fare la scrittrice, oggi ne ho quasi 24 e posso dire di
essere una scrittrice.
Dov’è possibile acquistare il tuo
libro?
È
disponibile nelle maggiori librerie Feltrinelli e Mondadori delle seguenti
città : Roma, Milano, Torino, Bologna, Firenze, Napoli, Pescara e Chieti.
Inoltre è reperibile anche nelle librerie online. Per maggiori informazioni
esiste anche la pagina facebook “Amici
più vicini” con riferimenti alla prima presentazione del libro presso la
Libreria de Luca di Chieti svoltasi nel mese di dicembre e ai prossimi eventi
ai quali parteciperò. Inoltre tra Maggio e Giugno ci sarà una presentazione del
libro anche a Napoli.
Sono
raggiungibile facilmente anche sul mio profilo facebook e all’indirizzo e- mail
grassofilomena@alice.it.
Cosa vuoi dire ai lettori?
Come
direbbe Sartre “ Un’opera non esiste se non c’è qualcuno che leggendola la fa
esistere”. Cosa posso augurarmi? Che il messaggio nascosto all’interno possa
toccare l’animo di chi lo legge. È un messaggio di speranza e di forza. Nella
vita sono tante le volte in cui si cade, altrettanto tante devono essere le
volte in cui ci si rialza; per quanto a volte le cose appaiono pesanti e
insostenibili c’è sempre una soluzione, una possibilità e a chi pensa che
esistono vite che sono inutili, sprecate e non degne di essere vissute voglio
dire una cosa. Non smettere mai di credere, di sperare che qualcosa di buono
possa accadere, a volte è proprio dai momenti peggiori che nascono i fiori più
belli. Non è una frase fatta, è la frase detta da una ragazza che ha vissuto
tutto ciò sulla sua pelle e che lotta continuamente per tenere sempre viva la
bandiera del coraggio.
C’è qualcosa che vorresti
aggiungere?
Mi auguro
che questo romanzo possa trasmettervi la stessa emozione che ho provato io nello
scrivere parola dopo parola e che una volta giunti alla fine possiate sentirvi
diversi, magari più speranzosi!
Un
ringraziamento speciale a voi tutti del Clan del Tendone per questa opportunità
che mi avete dato. Questa è stata la mia prima intervista, un’esperienza
entusiasmante!
Un saluto
Filomena
Grasso
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