lunedì 2 gennaio 2012

Tradizioni... recitarle o viverle? - Sergio Paolilli Treonze

Natale secondo tradizione quest'anno, ancora una volta.
In famiglia:  nonni, zii, cugini, nipotini e bambini.
Ecco il cenone, poi la processione per tutta casa cantando "Tu scendi dalle stelle", col Bambinello in mano al più piccolo della famiglia, fino al presepe. Le poesie di Natale e quella storica di mio nonno, bellissima, recitata con passione e commozione. E poi i regali.
Lo ricordo così da quando ero bambino, e lo attendo ogni anno con gioia.
Quest'anno però, il canovaccio della tradizione ha avuto nel compiersi una vena di tristezza, che ha spento l'attesa trepida dei giorni dell'Avvento. 
Non so dire, ma...  sembrava un copione recitato ormai troppe volte, con attori che non hanno più voglia di giocare. Forse tutto passa, forse la tradizione ha stancato tutti...
O forse,  nel dare per scontate le cose, se ne perde il senso vero; ci si trova così a recitare la tradizione  anzichè a viverla.

Per le prossime occasioni di tradizione, non voglio più attori, voglio compagni di vita.

2 commenti:

  1. io la poesia del nonno la voglio sentire però!!! :) zumpa

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  2. Anch'io, con grande tenerezza, come ogni anno. Comunque la trovi sul mio profilo di fb...!

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