Ciao Marta, benvenuta al Tendone! Ci racconti chi
sei?
Ciao a tutti voi e
grazie di ospitarmi sul vostro blog!
Vivo a Milano, dove ho
compiuto studi umanistici e mi sono laureata in Scienze della Comunicazione. La
mia passione per il mondo dei libri è nata fin dalla tenera età: infatti, sono
da sempre una lettrice entusiasta, specialmente di romanzi di genere fantasy,
fantascienza e thriller. Però, fu solo nell’inverno del 2009 che ebbi un’idea
così vivida che non potei far altro che scriverla. Da quell’ormai lontano
episodio è nata la trilogia di Oltremondo
– Petali di rosa e fili di ragnatela,
L’orizzonte delle Dimensioni, Le regole del buio – (A.Car Edizioni) e Starbound – La via delle Stelle (Armando
Curcio), che l’anno scorso è stato premiato al Premio Letterario Internazionale
Il Molinello e al Premio Letterario Internazionale Michelangelo Buonarroti. E
la mia avventura libresca continua!
Come mai hai scelto il fantasy e come si
inscrivono i tuoi romanzi in un genere così ampio?
Scrivo fantasy perché il
fantasy ha scelto me. Non saprei in quale altro modo definire l’estasi
dell’immaginazione e il dono delle nuove idee che mi giungono di continuo. Ho
un pacchetto di quadernetti – ebbene sì, scrivo ancora a mano – con altrettanti
soggetti in boccio per nuovi romanzi, e tutti includono la magia o almeno il
soprannaturale. Adoro la letteratura di evasione, soprattutto quando a un
secondo livello di lettura non lo è affatto. Questo è il fantasy per me: la
capacità di trasporre sentimenti, situazioni e tematiche attuali attraverso
l’ausilio del meraviglioso. In questo modo ci si tuffa in avventure in cui ci
si può ritrovare, con la bellezza e lo stupore di mondi incantati e di “effetti
speciali” che lasciano a bocca aperta.
Al momento, ho scritto
due storie completamente diverse: Starbound
– La via delle Stelle è un romanzo fantasy classico e autoconclusivo,
mentre la trilogia di Oltremondo è
un crossover tra urban fantasy e fantasy classico, con qualche tocco di
fantascienza. Entrambi sono per un pubblico che va dall’adolescenza all’età
adulta, ovvero per chi ha già scoperto il piacere della lettura. Il prossimo
mese di maggio vedrà una nuova pubblicazione, pensata invece per ragazzi che si
stanno affacciando sul mondo dei libri.
Ci racconti qualcosa di più su Starbound?
La storia di Starbound – La via delle Stelle nasce da un sogno. Vidi Katryn, la protagonista
femminile, scuotere Robert, il protagonista maschile, per il bavero della
giacca. Lei era disperata perché nessuno voleva crederle, e si affannava per spiegargli
quanto fosse in pericolo. Fu un sogno così vivido che ho ancora sotto le dita
la sensazione di quella giacca di velluto. Mi alzai e scrissi il prologo.
Dopodiché, presi la metropolitana, come di consueto, e mi cadde l’occhio
proprio su un ciclo di conferenze di archeoastronomia, in cui il relatore
spiegava come l’astronomia fu usata dai celti per fondare città, erigere
monumenti funerari e così via. In quel
momento compresi che il fascino che esercita da sempre il cielo sugli esseri
umani sarebbe stato quell’ingrediente in più per rendere “mia” la storia a
tutti gli effetti.
In un mondo di
immaginazione, ambientato in una sorta di Seicento, le lune e le stelle dei
Regni Alleati coinvolgono i protagonisti in un’epica avventura ai confini del
mondo. Dovranno viaggiare attraverso i ghiacci e le insidie del grande Nord
alla ricerca di un misterioso oggetto di potere, facendo i conti con i loro
sentimenti e la reciproca diffidenza dovuta alle differenze culturali. Il senso
della storia è l’importanza del mistero e di avere fede, nonché il fatto che
ogni decisione, per quanto saggia e dettata dal desiderio di agire per il Bene,
ha sempre dei risvolti oscuri.
E la trilogia di Oltremondo?
La trilogia di Oltremondo si è conclusa lo scorso
Natale con l’uscita di Le regole del
buio. L’idea mi venne ascoltando i Linkin’Park, di cui sono fan. Fui
letteralmente folgorata sulla via di Damasco: la musica mi fece visualizzare un
grande macchinario sferico, dorato, al cui centro dimorava un’entità di fuoco.
Da quell’idea iniziale ne scaturì un’avventura ambientata in mondi alternativi,
descritti come versioni di Milano tra realtà e fantasia. Le Dimensioni fanno
capo a Oltremondo, un mondo fantastico nato dalle ceneri del nostro: da qui
viene il crossover tra urban fantasy e fantasy classico. Alcune volte Milano è
simile alla nostra, altre volte è futuristica; lo stesso vale per i milanesi,
che non è detto siano sempre umani. Oltremondo
è la storia di Siobhan e dei personaggi principali, che si ritrovano in una
delle tante città possibili e, a dispetto del destino, si innamorano
perdutamente. Ma non sono semplici ragazzi: infatti, scoprono di possedere
potenti doti magiche, che li renderanno eroi guerrieri, gli unici in grado di
tornare a Oltremondo attraverso un portale dimensionale e guidare la rivolta
contro il malvagio Mareck.
La storia è complessa,
ricca di ambientazioni e di personaggi, con un tocco di romanticismo e di
fantascienza. Il senso dell’opera è l’importanza dei legami che creiamo con le
persone a noi care, ma non solo: ho proposto spunti di riflessioni su temi come
l’ecologia, il fanatismo religioso, la brama di potere, la follia e il
tradimento.
Progetti futuri?
Come vi dicevo, a maggio
uscirà un romanzo breve per lettori a partire dagli 8 anni. Sarà un’avventura
fantastica ambientata in un contesto reale, e prende il via da un mistero che
la logica non può spiegare.
Poi, sto lavorando a un
nuovo romanzo, fantasy classico e autoconclusivo, ma diverso da Starbound.
Tutto il 2016 mi vedrà
impegnata in fiere fantasy e letterarie, oltre che in diversi firma copie,
tutti menzionati nella pagina Eventi del mio blog
oltremondofantasy.blogspot.com. Sarà l’occasione giusta per incontrarci!