sabato 24 settembre 2011

Il racconto del pesce pagliaccio (Parte I) - Carlotta Fai

Voglio raccontarvi una favola sottoforma di sogno e un sogno sottoforma di favola. 
Un sogno tra coralli,sabbia,e regni in fondo al mare. 
Le migliori favole iniziano con "C'era una volta..." 
E lo dicono con l'assoluta certezza che quelle cose ci sono state sul serio.Dunque...
C'era una volta un villaggio che affacciava direttamente sul mare,delimitato tutt'attorno da una spelonca. La gente del posto amava molto il mare,ne avevano cura,mantenevano l'ambiente incontaminato come fosse il più prezioso tra i tesori. 
Vivevano in grande armonia e sapevano adoperarsi in qualsiasi mansione. C'erano gli artigiani,i maniscalchi,i fabbri,pittori,tessitrici,falegnami,i maestri librai,i mezzadri e ovviamente i pescatori. 
Accanto alla spelonca abitava una famiglia formata da padre,madre e due figli maschi. Il padre era un pescatore. Lì al villaggio lo chiamavano "pescatore di sogni": di poche persone il mare conserva un buon ricordo. Di poche anime ne sente il respiro. Di pochi cuori ne ascolta il battito. Come gli uomini che parlano ai cavalli,così i pescatori di sogni parlano all'acqua; che non è come parlare al vento. Eudora,la moglie,era la migliore sarta del paese: abilissima a confezionare molti abiti di bisso,un tessuto ricavato dalla seta prodotta da un mollusco. Ernesto,il maggiore,era un rilegatore. Amava l'odore della carta stampata,ma soprattutto dei libri antichi,il lasciapassare per i sogni,"l'eternità" come direbbe suo fratello Armando,il minore,che invece amava intrecciare cesti di giunco e fabbricava qualsiasi cosa a mano.. era un abile artigiano,ogni cosa che produceva dalle sue mani aveva un significato particolare perchè era sua e di nessun altro. Era un sognatore,e amava molto gli animali. Talvolta,quando albeggiava,e il sole usciva dall'acqua come una gigantesca bolla di sapone,usciva di casa,e immergendo in acqua i polpacci,si godeva lo spettacolo.

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