sabato 8 settembre 2012

Intervista a Carlotta Proietti - Alberto Zuccalà



CHI E’ CARLOTTA PROIETTI?
Non so rispondere... difficilissimo! Sono io... :-)

COME PASSA DAL TEATRO ALLA MUSICA?
Si può dire che più che dal teatro alla musica o viceversa, le due cose abbiano sempre camminato insieme. Nel teatro ci sono cresciuta, e ci ho poi lavorato come cantante. Prima di allora, ho fatto esperienza dal vivo suonando con varie formazioni in alcuni locali live, proponendo un repertorio formato soprattutto di cover. Quando ho iniziato a scrivere canzoni, le abbiamo gradualmente inserite nelle serate. Contemporaneamente però, ho avuto la fortuna di lavorare ancora in teatro. E spero continui così!

“CARLOTTA PROIETTI” E’ IL TITOLO DEL TUO LAVORO REALIZZATO CON LA COLLABORAZIONE DEL GRANDE GIANCARLO BIGAZZI, HA QUESTO TITOLO PERCHE’ E’ UN LAVORO CHE RACCONTA DI TE? COME LO DESCRIVERESTI? 
L'album è composto di 9 canzoni originali e 2 cover. Due delle canzoni originali sono composte con il grande Giancarlo Bigazzi che ricordo con molta stima e affetto. Credo che quando si scrive, anche se si racconta una storia di fantasia, o astratta e fatta di immagini come spesso accade nelle canzoni, si parla inevitabilmente di se stessi, di qualcosa che ci ha colpiti, di una sensazione, di un dolore oppure di qualcosa di piacevole. Quindi si, penso ci sia molto della mia vita fino a questo momento, in questo disco. 

“PLASTICA” E’ IL SINGOLO ESTRATTO DALL’ALBUM, LA TUA VOCE COINVOLGENTE SU UN TESTO COSI’ SINCERO ARRICCHITO DA UN’ANIMA SONORA ORIGINALE TRACCIA DAVVERO UNA BELLA ATMOSFERA: SCRIVI DI GETTO O ASSECONDI LE PAUSE? 
Scrivo di getto alle volte, delle altre invece sono momenti di necessità. Mi capita di avere bisogno di scrivere (il più delle volte se sono triste), e allora butto giù quello che mi viene in mente. Possono essere parole, pensieri, frasi, note... poi nelle “pause”, quando mi metto a suonare anche solo per diletto, ritiro fuori quelle sensazioni e cerco di crearne qualcosa che (spero) abbia un senso come canzone.

PREMESSO CHE LA FOTO SULLA COPERTINA DEL TUO CD E’ M-E-R-V-I-G-L-I-O-S-A! CHE RAPPORTO HAI CON LA FOTOGRAFIA O CON ALTRE ARTI IN GENERE?
Il fotografo che ha curato il servizio, Claudio Porcarelli, è un assoluto maestro nel suo lavoro! Io amo molto la fotografia. Adoro scorrere i servizi di National Geographic e i bei libri di fotografia. Con questa e con tutte le arti ho un rapporto di grande curiosità. Amo visitare mostre e musei, e leggo molto. Ma so che più vedo e più conosco, più c'è da imparare. E questo genera altra curiosità, come una sete di sapere a catena. E' molto divertente.

COSA MANCA ALLA MUSICA ITALIANA OGGI?
Non saprei dire cosa manca. E nemmeno se manca qualcosa. Con questo intendo che siamo abituati a puntare il dito su ciò che non va del momento presente, qualunque esso sia. Per la musica, oggi, credo sia una fase di cambiamento molto importante, con l'avvento delle nuove tecnologie. Iniziato qualche anno fa, e destinato a durare ancora un po'. C'è un sovraccarico di proposte, di novità, di esordi, si meteore. Forse troppi per le nostre orecchie e per far si che sia attenzione a tutta la roba che c'è sul mercato. Penso che, soprattutto in Italia, dobbiamo ancora abituarci al fatto che i supporti di cd non esistano più, che siamo nell'era del digitale, e che quindi anche le forme di spettacolo, e di commercializzazione della musica, debbano trovare nuove vie, nuove idee.
QUALE INCONTRO E’ STATO PER TE INDIMENTICABILE FINO AD ORA?
Non saprei. Ce n'è stato più di uno. Uno estremamente importante è stato con Giancarlo Bigazzi. E prima di lui sua moglie Gianna. L'incontro con loro ha dato inizio a una fetta della mia vita nella quale, con piaceri e non, mi sono avvicinata al mondo del pop italiano.

CONSERVI DI PIU’ FOTOGRAFIE DEL PALCO O DELLA VITA QUOTIDIANA?
Come dicevo, io adoro la fotografia. Quindi conservo foto di tutti i tipi. Sul lavoro, di viaggi, di cene o incontri qualunque dove è capitato che avessi la macchina fotografica.

TU CHE SEI DELLA CAPITALE: CI SVELI IL SEGRETO DI UNA CITTA’ COSI’ BELLA?
Non penso ci sia un segreto per la bellezza. Piuttosto è una combinazione di elementi che messi insieme creano qualcosa di piacevole alla vista, e danno la sensazione di equilibrio, di armonia. Come quando si capita davanti a un tramonto così bello che non si riesce a staccarne gli occhi. Roma è la città dove sono nata e dunque non riesco ad essere obiettiva nel parlarne perché sono totalmente innamorata di lei, da sempre. Ma credo che il suo fascino risieda nella sua storia, nei suoi colori, nella sua luce, nei suoi scorci che appaiono improvvisi a toglierti il fiato. 

SE TI PRESENTO LA COPIA DI UN TUO CD PER UNA DEDICA COSA MI SCRIVERESTI?
Ti scriverei: “E' sempre un piacere conoscere persone nuove. Benvenuto e buon ascolto!”






PER CONTINUARE AD INCONTRARE LA MUSICA DI CARLOTTA PROIETTI:

http://www.carlottaproietti.it

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